Vittoria di misura per la Finlandia che chiude al meglio il girone A, conquistando il secondo posto che vale l’ottavo di finale contro l’Italia. Partita a bassissimo ritmo quella contro l’Islanda, visto che per entrambe le squadre era già tutto deciso prima della palla a due, eppure il solito, meraviglioso attaccamento alla maglia di giocatori e tifosi islandesi ci ha regalato una sfida punto a punto. Avanti anche di 9, i nativi della terra dei geyser hanno accarezzato l’idea della prima vittoria della loro storia ad Eurobasket, ma ai padroni di casa è bastato alzare il ritmo e spolverare super-Markkanen per metterla in ghiaccio nel finale. Andiamo a rivivere insieme la sfida.
Pronti via, l’Islanda vola sulle ali di Stefansson per il 5-0, prontamente accorciato dall’arco dal solito Koponen. La Finlandia inizia con le marce basse, senza Markkanen, ma riesce comunque a portarsi avanti con l’ottimo post basso di Kotti, che sfrutta la differenza di statura con il marcatore diretto. Lee e Salin confermano il sorpasso, ma una tripla rocambolesca (a dir poco) di Baeringsson, di tabella, manda sul -1 i suoi. L’atmosfera rimane agonisticamente blanda, almeno fino all’ingresso di Markkanen: quattro e spicci sul cronometro, tripla statuaria del rookie NBA e palla che tocca solo la retina per il 16-10, ricalcato dal grande lavoro in area di Nuutinen. Pochissimi i fischi in un primo quarto abbastanza fluido, in cui è ancora Markkanen a cercare fortuna in lunetta: ingenuo Palsson a toccare il braccio del 23, che sbaglia il tiro ma fa 3/3 alla linea della carità. Quattro punti consecutivi di Chris Acox alleggeriscono il parziale (21-14), prima del timeout casalingo. I ragazzi di Dettmann sfiorano anche la doppia cifra di vantaggio, ma è ancora l’Islanda, stavolta nelle persone di Baeringsson ed Hermannsson, ad accorciare il distacco fino al -6.
Nel secondo parziale Stefansson riesce a portare i suoi al -1, sfruttando la concentrazione latitante dei finlandesi, ma dal perimetro piovono subito punti: Salin, in uscita dal pick ‘n’ roll, mette il timbro sul 31-25. La risposta, pronta, è ancora di Palsson: taglio centrale e schiacciatone frontale che manda in visibilio gli islandesi presenti alla Helsinki Arena. La stessa Islanda pesca il bonus con cinque minuti ancora sul cronometro, ma né Acox (0/2) né Ermolinskij (1/2) riescono a far fruttare l’occasione. La tabellata di Ranniko fa volare ancora sul +9 i padroni di casa, ma Stefansson risponde col jumper dalla media: 37-30 prima che un ispiratissimo Vilhjalmsson punisca la difesa remissiva della Finlandia, costretta al timeout. I padroni di casa, però, imbottiti di riserve, continuano a sbagliare tanto, soprattutto dall’arco e faticano a far partire la fuga: Fridriksson risponde con tre punti al jumper dalla media di Kotti. Con quattro tiri dalla lunetta, tutto sembra apparecchiato per un clamoroso 39-40 in favore dell’Islanda a fine primo tempo, ma nessuno aveva fatto i conti con Sasu Salin: il numero 9 spara da centrocampo, fuori equilibrio, sulla sirena, una preghiera che il ferro accoglie. +2 ed Helsinki Arena letteralmente in delirio.
Hermannsson timbra il primo punto del secondo tempo, che sembra iniziare a ritmo leggermente più sostenuto: la Finlandia continua a giocare però con sufficienza, ed è sempre Markkanen a pagare la cauzione per tutti. Suoi i cinque punti in trenta secondi che, nonostante la tripla dall’angolo di Vilhjalmsson, fanno volare sul 50-46 i beniamini del pubblico. Palsson fa 2/2 ai liberi dopo l’ennesima disattenzione avversaria, ed il pasticcio è completato dal fallo in attacco di Koponen, molto nervoso stasera. L’Islanda riesce a rimanere sempre a contatto, rispondendo colpo su colpo anche alla penetrazione di Huff, ma senza mai riuscire ad impattare nel punteggio se non scavallati i cinque minuti di gioco nel quarto: palla rubata, transizione veloce e schiacciatone in campo aperto di Acox per il 52-52. Tutti i piazzati dei finlandesi si schiantano sul ferro, allora arriva Ermolinskij a rompere l’equilibrio: bomba da tre che fornisce fiducia a tutti i compagni, tanto che Stefansson lo imita con il palleggio-arresto-tiro centrale e costringe Henrik Dettmann al timeout. Rottura prolungata che continua all’inverosimile e negli ultimi tre minuti contagia anche gli avversari: non un bello spettacolo per gli amanti della pallacanestro, la penultima sirena suona sul 52-59 per l’Islanda dopo 180 secondi senza punti.
I ragazzi di Reykjavik ci prendono gusto, e la grande giocata che porta al lay-up di Acox li manda addirittura avanti di 9, per un 13-0 di parziale, prima che cinque punti in due azioni, firmati da Salin e Lee, riportino tutti sulla terra. Gli ospiti mettono a referto un altro punticino in lunetta, ma ancora Sasu Salin, ancora staccandosi sul perimetro, accorcia la distanza ad un solo possesso. L’intensità sale, la Finlandia inizia a giocare sul serio, ma gli altri non vogliono scendere dalla giostra: Stefansson fa fruttare, buttandosi indietro dalla media, una situazione di gioco rotto, ma Markkanen attacca magistralmente il fondo e trova due punti che diventano cinque con lo splendido gioco in penetrazione di Huff. Oltre al libero supplementare ne arriva anche uno per fallo tecnico assegnato ad Hermannsson, ed ecco che dopo il timeout i finlandesi si ritrovano sotto di uno. Momento decisivo, palla in mano a Salin ed ennesima realizzazione dall’arco per il 69-67 che manda in bambola l’Islanda e Palsson, ancora autore di un brutto sfondamento subito dopo.
Negli ultimi minuti la partita si accende, ma l’Islanda non ritrova la bussola: Baeringsson pareggia, Markkanen si impone subito dopo tagliando in backdoor ed arrivando dritto alla schiacciata. I padroni di casa alzano il tono in difesa mentre in attacco tale Lauri Markkanen può avere due tiri dalla stessa mattonella sull’arco. Fuori il primo, dentro quello sull’extra-possesso, parziale di 7-0 e timeout obbligato per gli avversari. Il finale è una passerella per Koponen e compagni che salutano Helsinki ed il caldissimo (non è un gioco di parole) pubblico di casa con un 83-79 e con il secondo posto nel girone. Sabato, ad Istanbul, sarà già dentro o fuori contro l’Italia.