“Non sono del tutto soddisfatto perché ancora non ci siamo qualificati per Istanbul. Siamo nel bel mezzo di mille battaglie sportive e non ci sono gare facili, basta guardare cosa hanno fatto Ucraina e Israele nell’ultimo turno, quando tutti le davano per spacciate. Le prossime due partite saranno fondamentali per noi". E' un Daniel Hackett visibilmente concentrato quello che ieri, alla vigilia della sfida alla Germania, ha raccontato le emozioni che si vivono nel ritiro azzurro. Delusione no, ma nemmeno estrema soddisfazione per un percorso che fin qui ha regalato molte gioie agli azzurri e pochi dispiaceri. La sconfitta contro la Lituania è un passaggio fisiologico che potrebbe condurre verso una maggiore consapevolezza dei propri mezzi, ma adesso è già tempo di voltare pagina. 

"Contro la Germania ci aspetta una partita dura in quella che per noi è una super classica. Li abbiamo già visti a Berlino e ci conosciamo bene. Sarà una partita da interpretare al meglio perché loro hanno fisicità e un giocatore, Schröder, dai mezzi atletici e dal talento soprannaturali” ha detto il play dell'Italia ai microfoni del sito della Federazione. Schroder ma non solo. Lo spauracchio tedesco porta nome e cognome del play degli Hawks ma anche il resto della ciurma di Fleming non scherza. Tuttavia l'obiettivo resta quello di superare i tedeschi per accedere alla fase ad eliminazione diretta di Istanbul, obiettivo adesso minimo per gli azzurri, che vogliono continuare a sorprendere. 

Una delle belle sorprese, in tal senso, può essere considerato Filippo Baldi Rossi, che dopo l’infortunio di Davide Pascolo ha subito risposto presente alla chiamata di coach Messina: “Dopo il taglio di Atene sono tornato a casa mia a Bologna e poi subito a Trento per riprendere gli allenamenti. Quando è arrivata la chiamata di Ettore Messina ho rifatto immediatamente la borsa e alle 5 di mattina del giorno seguente ero già in aereo per Tel Aviv. Sono molto contento di essere qui anche se mi dispiace molto per le modalità, ovvero per l’infortunio di Dada Pascolo. Ho avuto questa opportunità e voglio sfruttarla anche perché prima di questa estate avevo vestito l’Azzurro solo nel Settore Giovanile. Non avrei mai pensato di arrivare fin qui, soprattutto dopo l’infortunio che mi ha tenuto lontano dal campo per mesi impedendomi anche di vivere lo straordinario finale di stagione con Trento. Per me essere qui e giocare al fianco di giocatori che di norma vedo solo in tv come Datome e Belinelli è un onore".

L'ala trentina ha successivamente chiuso il suo intervento parlando dei dettami che coach Messina gli chiede di eseguire in campo: "Di mettere in ritmo i compagni. E soprattutto non sopporta che si entri in partita in punta di piedi. Vuole gente che entri determinata e pronta a prendersi subito responsabilità. Da tutti noi pretende personalità. Quanto di buono ho fatto ieri contro la Lituania per me è un punto di partenza e non di arrivo anche perché ora ci attendono due partite decisive per staccare il pass per Istanbul”.