Qui si parrà la tua nobiltà, d'animo e non solo. Così come Virgilio rivelava a Dante la sua missione, Ettore Messina si rivolge alla sua Italia, che forte delle prime due vittorie ottenute in altrettante partite giocate si trova quest'oggi al cospetto del primo, enorme, scoglio da superare: quella Lituania che due anni fa ci sbarrò la prima strada verso l'Olimpiade di Rio nei quarti di finale di Lilla. Un approccio quello degli azzurri ad EuroBasket 2017 decisamente soft per avversarie incontrate, rese ancor più docili di quanto si pensasse alla vigilia da una sorprendente maturità e solidità dimostrata dagli italiani in questi primi tre giorni di manifestazione. Due partite, altrettante vittorie nel sacco che lanciano l'Italia verso la fase finale dell'Europeo in quel di Istanbul, sebbene il traguardo non sia ancora stato tagliato matematicamente. 

Lo scenario è sempre lo stesso, lo Yad-Eliyahu di Tel Aviv ospita quella che in teoria potrebbe diventare una sfida valevole per il primato, per come si sono messe le cose dopo le prime due giornate. La Lituania, spauracchio azzurro da sempre - fatta eccezione per qualche rara vittoria italiana - è squadra che ha nelle proprie corde le armi giuste per scalfire le certezze della squadra di Messina, soprattutto difensivamente. Come si è visto ieri contro l'Ucraina, l'Italia soffre ancora tremendamente il pick & roll degli avversari, con Pustovyi che nel primo tempo ha dominato in lungo ed in largo il pitturato italico. Stesso discorso potrebbero - e dovrebbero verosimilmente - cavalcare i lituani, pronti a coinvolgere molto di più nel gioco rispetto alle prime due apparizioni Jonas Valanciunas, centro dei Toronto Raptors spesso indigesto per gli uomini in azzurro. 

Non solo. A trascinare la truppa lituana in queste prime due gare è stato senza alcun dubbio Mingaugas Kuzminskas, ala tuttofare che potrebbe diventare un rebus per Datome e Melli, i quali si alterneranno in marcatura sul giocatore dei New York Knicks. Rispetto alla solita Lituania, la squadra di Adomaitis sembra sfruttare con maggiori difficoltà le sue armi sotto canestro, con Valanciunas che in entrambe le sfide è sembrato spesso abulico e alieno dal contesto tecnico di squadra. Molto più coinvolti nel sistema offensivo invece gli esterni, che a rotazione sono riusciti a mettersi in luce sia contro la Georgia - Kalnietis 15, Maciulis 9 - che contro Israele, contro il quale i lituani non hanno faticato al pari dell'Italia - Ulanovas 18, Gudaitis 16.

Le risposte azzurre

Detto della Lituania è d'obbligo anche uno sguardo agli azzurri, che arrivano al terzo appuntamento del girone da primi della classe e con il vento in poppa. Entusiasmo, fiducia e consapevolezza nei propri mezzi, ma soprattutto solidità di gruppo e unione di intenti, intrisi di umiltà ed abnegazione che hanno reso la difesa italiana molto più efficace e votata al sacrificio. Questo l'aspetto di primaria importanza da non sottovalutare e soprattutto da non dimenticare nei momenti di maggiore difficoltà che, fisiologicamente, presenterà la gara odierna. Le conseguenze di questo atteggiamento sono state lucidità e pazienza in attacco, esecuzione spesso idilliaca dei giochi e soprattutto una percentuale nel tiro da oltre l'arco strabiliante: Belinelli ma non solo, Datome, Aradori e Filloy hanno mandato a bersaglio qualsiasi palla gli sia capitata tra le mani. Resta da valutare la tenuta mentale della squadra al primo soffio di vento degno di tal nota. 

Che tipo di partita ci aspetta 

"Domani con la Lituania gli accoppiamenti difensivi saranno durissimi. Possiamo vincere o perdere di 20 in un girone incerto" ha detto in sede di presentazione ieri sera coach Ettore Messina. Il maggiore tarlo per il coach catanese, come detto, è Kuzminskas, il quale costringerà il tecnico azzurro a sacrificare uno tra Melli e Datome difensivamente. Compito arduo anche quello che attende i lunghi, con Cusin e Biligha che dovranno fare di necessità virtù contro le qualità e le mani docili di Valanciunas ed all'irruenza fisica di Gudaitis. Di fondamentale importanza sarà l'impatto, come nei giorni scorsi è stato confermato, della panchina azzurra, con Filloy ed Aradori su tutti chiamati agli straordinari sugli esterni lituani, Kalnietis, Milaknis e Ulanovas su tutti. 

Non è da escludere, inoltre, che Messina possa optare a gara in corso per un piccolo stravolgimento tattico, così come si è visto ieri contro una squadra come l'Ucraina che utilizzava molto il centro lungo e statico (Pustovyi). Per arginare Valanciunas l'Italia potrebbe affidarsi ad un quintetto da combattimento, veloce ed intenso, capace di asfissiare la sfera sul perimetro e provare a trovare fiducia e ritmo in transizione: Datome da quattro su Kuzminskas e tre tra Filloy, Hackett, Belinelli ed Aradori sul perimetro, con Nic Melli vittima sacrificale sotto le plance sul mammone lituano. Infine, come ha sottolineato il tecnico azzurro ieri nella conferenza stampa post gara, di fondamentale importanza risulterà la circolazione di palla in attacco, con la difesa lituana che nei primi due appuntamenti non è sembrata affatto irreprensibile: muovere e sfiancare fisicamente gli esterni, attaccandoli costantemente, potrebbe rappresentare un primo punto di svolta della gara, facendogli perdere lucidità e qualità delle scelte in attacco. Più facile a dirsi che a farsi, ma l'Italia vista nelle prime due gare può farcela. 

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