La gara d'esordio della seconda giornata di girone allo Yad-Eliyahu di Tel Aviv vede protagoniste Georgia e Germania, due squadre reduci dai successi della gara inaugurale. Una sorta di spareggio quello andato in scena questo pomeriggio in terra israeliana, che ha premiato la truppa tedesca trascinata dalle giocate di Schroder e dalle triple, nel finale, di Benzing. Può festeggiare Fleming, che nonostante le enormi difficoltà incontrate nel contrastare la fisicità dei lunghi georgiani, ringrazia l'accelerazione e la faccia tosta del suo playmaker, che a fine terzo quarto ha cambiato volto alla gara con una giocata delle sue: tre punti e un messaggio chiaro alla panchina rivale, irretita ed innervosita dall'esuberanza del tedesco, al quale va dato merito tuttavia di aver svoltato e deciso la sfida nel momento peggiore possibile. Istanbul si avvicina per i tedeschi, mentre a Pachulia e soci servirà almeno una vittoria per avvicinarsi agli ottavi. 

Primo quarto fin da subito bello ed equilibrato, subito molto intenso nelle due metà campo soprattutto difensivamente. La Georgia prova a negare a Schroder la via del canestro raddoppiandolo sul pick and roll ed in penetrazione, mentre dalla parte opposta prova a cavalcare la fisicità di Pachulia e le qualità di uno Shengelia immediatamente imprendibile (8 nel primo quarto). E' il playmaker degli Atlanta Hawks a firmare il tentativo di allungo (9 nel primo quarto) con le sue accelerazioni improvvise, ma i georgiani con diligenza ed applicazione restano aggrappati nel punteggio (19 pari alla prima sirena). 

La difesa tedesca su Shenghelia - Foto Fiba
La difesa tedesca su Shengelia - Foto Fiba

Le triple di Lo e Steiger scuotono i tedeschi, con con Fleming che trova preziosissime energie dalla panchina mentre dalla parte opposta Zouros è costretto a richiamare in campo i suoi big per non perdere troppo terreno: la mossa paga dazio, Pachulia prima e Sanadze successivamente cuciono lo strappo di sei lunghezze creatosi. Si procede su parziali minimi, con Schroder che incontra le prime difficoltà subendo le stoppate al ferro di Shermadini; dalla parte opposta Sengelia e lo stesso ex centro canturino sembrano riportare in linea di galleggiamento i georgiani, che tuttavia nel finale subiscono le triple pesanti di Voigtmann e Schroder che sigillano il vantaggio teutonico all'intervallo (36-41). 

L'avvio di ripresa è tutto di marca georgiano: Dixon scuote i suoi con due missili dalla distanza e, dopo il -7 firmato Schroder in avvio, riporta la Georgia avanti di una lunghezza costringendo Fleming alla sospensione. Ciò nonostante i tedeschi non sembrano ritrovare ritmo e fiducia in attacco, così come a frenare l'impeto di Dixon e Pachulia, i quali riescono con l'aiuto dei compagno di squadra a trovare il tiro migliore e mettere la testa avanti persino di tre lunghezze. Nel momento peggiore possibile tuttavia l'orgoglio tedesco esce fuori: la tripla di Barthel riporta l'inerzia dalla parte dei teutonici, il gioco da tre punti di Schroder consegna - con qualche polemica tra le parti di troppo - il vantaggio agli uomini di Fleming (52-55) a dieci dal termine. E' la giocata che decide la partita, perché da quel momento i georgiani appaiono frustrati e nervosi come mai nella mezz'ora giocata.  

Il parziale si allunga con la schiacciata di Theis, ma è la difesa tedesca a fare la differenza in positivo, limitando gli uno contro uno di Shengelia grazie a dei raddoppi molto efficaci quando l'ala georgiana entra in area. Alla Germania sembra mancare il colpo del KO definitivo, ma dopo aver sprecato a lungo, la tripla di Benzing ed il jumper di Akpinar valgono il più otto sul 54-62. La sospensione di Zouros per correre ai ripari è vana, perché al ritorno in campo i suoi confermano scarsa lucidità ed escono definitivamente dalla contesa: la seconda tripla di Benzing in pochi secondi vale il più dodici ed una gran fetta di vittoria. La Georgia stenta a scuotersi e, nonostante i liberi nel finale di Pachulia, non riesce mai a riavvicinarsi al di sotto della doppia cifra di vantaggio fino alla sirena conclusiva. 

I tabellini.