Giovedì 31 agosto prenderà il via ufficialmente Eurobasket 2017 e con lui i vari gironi sparsi per tutta l’Europa, con le squadre che proveranno ad aggiudicarsi la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta, che si terrà interamente alla Sinam Erden Arena di Istanbul, città che sarà anche teatro del quarto ed ultimo girone della rassegna, il gruppo D. Alla Fenerbahce Arena, casa della nota squadra della capitale, si sfideranno Turchia, Serbia, Russia, Lettonia, Belgio e Gran Bretagna, in un raggruppamento che prevede di donare parecchie emozioni considerato il livello delle varie compagini, oltre che la presenza di fenomeni internazionali attesissimi da parte di tutti gli appassionati. Girone che tuttavia, più di altri è stato fortemente penalizzato dalle innumerevoli defezioni ai campionati europei, che hanno colpito soprattutto la Serbia, che rimane comunque la favorita del gruppo e in generale una pretendente al podio della rassegna.

Prendendo in esame le varie squadre che compongono il gruppo, partiamo dai padroni di casa della Turchia, una squadra tosta e concreta, che ha svolto un percorso di preparazione fatto di 5 vittorie e 2 sconfitte, di cui una pesante contro l’Italia a Cagliari. Una selezione che è stata costretta a fare a meno dei suoi elementi di maggior livello ed esperienza internazionale come Ersan Ilyasova, Omer Asik ed Enes Kanter, tutti indisponibili a coach Ufuk Sarica, che avrà a disposizione un mix tra veterani dei successi passati (primo fra tutti il secondo posto ai mondiali 2010) e un nuovo nucleo di giovani  capitanato da Cedi Osman, giocatore classe 1995, in forza ai Cleveland Cavaliers. Sicuramente lontana da essere la favorita del gruppo, la Turchia cercherà, grazie anche all’esperienza dei vari Erden, Dixon (problema fisico permettendo) e Hersek, tutti giocatori di livello europeo, e soprattutto alla spinta del suo pubblico di casa, di uscire indenne da questo gruppo, cosa che non sarà assolutamente un’impresa facile.

Continuiamo con la cenerentola del gruppo, una Gran Bretagna che difficilmente riuscirà ad accedere alla fase ad eliminazione diretta, ma che sicuramente tenterà di dire la propria in un girone assolutamente non facile. La squadra allenata da Joe Prunty è stata anch’essa penalizzata da alcuni infortuni, in particolare quelli di Myles Hessom, che non ha recuperato in tempo da un infortunio per poter partecipare alla competizione, e Carl Wheatle infortunatosi nel penultimo incontro di preparazione contro l’Ungheria, con conseguente penuria di interpreti nel ruolo di ala piccola. La Gran Bretagna ha svolto una preparazione (3 vittorie e 4 sconfitte) che l’ha vista competere ad armi pari con molte compagini di buon livello, grazie al suo leader Daniel Clark e ai vari Andrew LawrenceLuke Nelson. Il vero problema è che all’interno di questo gruppo (soprattutto Serbia, Russia e Lettonia), vi sono squadre che superano abbondantemente il “Buon livello” affrontato dai britannici in preparazione, vedremo come il fattore Underdog influenzerà il rendimento di questa nazionale tutta da scoprire.

Continuiamo con il Belgio, una squadra che in preparazione ha alternato prestazioni opache a veri e propri exploit, uno dei quali proprio contro la nazionale italiana, demolita dai belgi nel torneo amichevole di Tolosa. Una squadra che gioca un'ottima pallacanestro essenziale, fatta di movimento palla e transizioni gestite molto bene soprattutto dal suo playmaker titolare Manu Lecomte, giocatore giovane ed interessante, militante nella squadra del torneo NCAA di Baylor University. Una squadra che può sicuramente sorprendere anche in un girone di ferro come questo, l’esperienza di Hervelle, Tabu e Van Rossom è perfettamente supportata dall’energia di Salumu, Lecomte e Gillet, che tuttavia potrebbe pagare la bassa statura media e il livello atletico non eccelso dei suoi componenti, soprattutto contro squadre fisicamente prestanti. Se la nazionale Belga dovesse essere sempre quella vista al torneo di Tolosa (improbabile il 70% da 3 punti) contro l’Italia, essa può davvero ambire a giocarsela con chiunque e sicuramente a passare questo girone, risultato che per il Belgio sarebbe già un mezzo trionfo.

Qui si inizia a fare sul serio e parliamo di una delle compagini più attese dell’intera rassegna, ovvero la Lettonia, squadra baltica che promette di essere quantomeno una mina vagante all’interno di Eurobasket. Finalmente la squadra allenata dallo storico c.t. Ainars Bagatskis avrà a disposizione al 100% le sue due stelle più rappresentative ovvero Davis Bertans, lungo in forza ai San Antonio Spurs, ma assolutamente in grado di giocare da esterno, al pari del leader vero di questa compagine, il fenomenale Kristaps Porzingis, ala grande dei New York Knicks, attualmente uno dei maggiori talenti europei in assoluto. Altra nazionale soggetta a parecchi infortuni, come quelli di Silins, Berzins e Cavars, ma che con un quintetto base composto dalla coppia di lunghi già citata e un back court composto da Dairis Bertans, da poco arrivato all’Olimpia Milano, Janis Strelnieks, point guard dell’Olimpiacos e Janis Timma del Baskonia, affiancato da un supporting cast di buon livello, può veramente ambire alle primissime posizioni di questo europeo, se non addirittura arrivare a medaglia.

Ed ecco la Russia, una grande della pallacanestro Europea, caduta in disgrazia negli ultimi anni dove, dopo lo straordinario bronzo olimpico a Londra 2012, si è vista eliminata per due edizioni consecutive degli europei prima della fase ad eliminazione diretta. Una Russia allenata da Sergej Bazarevic e che ritrova dopo 4 anni di assenza Alexey Shved, giocatore dal talento e dalla personalità straripante che tenterà di guidare la propria nazionale alla terra promessa assieme al redivivo Timofey Mozgov. Questi due assieme a Vorontsevich, Fridzon e Kulagin formano un nucleo di giocatori di assoluto interesse che rende sicuramente la nazionale russa una compagine da tener d’occhio e che senza dubbio ha tutte le qualità per uscire indenne da questo girone, se non addirittura per ambire a qualcosa di davvero importante, nonostante la presenza, all’interno del torneo, di squadre sulla carta superiori.

Concludiamo con la favorita assoluta del girone e più in generale una delle favorite dell’intero torneo, la Serbia, forte di un roster di livello assoluto e tanta, tantissima esperienza ad altissimi livelli. Una preparazione praticamente perfetta, fatta di 7 vittorie ed una sola sconfitta patita a sorpresa contro la Georgia, che tuttavia ha visto nel suo percorso parecchie e pesanti rinunce da parte anche di giocatori che hanno letteralmente fatto la storia recente della nazionale allenata da Sasha Djordjevic. All’iniziale indisponibilità di Nikola Jokic, fenomenale centro dei Denver Nuggets,  si sono aggiunte le assenze di Marko Simonovic, Nemanja Bjelica, Miroslav Raduljica e soprattutto di Milos Teodosic, vero faro e leader della propria nazionale nelle ultime rassegne olimpiche, mondiali e continentali. Una lista assenze che da sola formerebbe tranquillamente un dream team e che devasterebbe qualunque nazionale, tranne la Serbia appunto. Kusmic, Marjanovic, Kalinic, Nedovic, Stimac, il capitano Milan Macvan e soprattutto Bogdan Bogdanovic, rappresentano un roster completo, forte tecnicamente e fisicamente e con tantissima esperienza sia a livello europeo che mondiale, che sicuramente garantisce lo status di favoriti del girone e permetterà al c.t. Djordjevic un sacco di alternative differenti e varie soluzioni per provare la scalata ad un europeo che manca nella bacheca di questa generazione fenomenale serba, dopo l'argento olimpico e mondiale.