Quattro partite in archivio per l'Italbasket di Ettore Messina che, dopo la quarta vittoria consecutiva nel ritiro estivo tra Trento e Cagliari, in attesa della sfida alla Turchia di domani inizia a pensare a quelle gerarchie le quali, necessariamente, nei prossimi giorni porteranno agli ultimi tagli al roster. Provando ad anticipare quelle che saranno le scelte relative alla convocazione dei 12 interpreti da portare in quel di Tel Aviv e, sperando, ad Istanbul successivamente, è necessario partire dai punti cardine del vice allenatore dei San Antonio Spurs, ovvero il quintetto titolare: dal momento in cui Gallinari si è autoescluso dalla pattuglia, i cinque stabilmente in campo all'atto della palla a due iniziali sono stati sempre Hackett, Belinelli, Datome - escluso quando assente per infortunio - Melli e Cervi.
Inevitabile pensare a questi cinque protagonisti come faro della Nazionale nei momenti cruciali delle partite, ma è altrettanto importante osservare come, alle spalle di questi ultimi, le gerarchie si stiano lentamente ribaltando. Già, perché se in sede di presentazione Ariel Filloy non partiva affatto con i favori del pronostico per volare verso Israele, adesso il play ex Reyer Venezia, passato ad Avellino qualche giorno fa, adesso è saldamente in pole position per il ruolo di vice-Hackett. Intensità difensiva, carattere e personalità, unite alla sua solita garra, le qualità che fanno dell'italo-argentino un uomo sul quale puntare ad occhi chiusi, soprattutto quando c'è bisogno di dare una sterzata all'intensità della gara difensivamente. La sua presenza sembra oramai una certezza, così come quella di Aradori ed Abass, costantemente utilizzati nelle rotazioni e punti fermi nelle idee del tecnico catanese.
Diverso il discorso da fare sotto canestro, dove la penuria di uomini costringe Messina a delle scelte forzate. Pascolo e Baldi Rossi si giocano verosimilmente una maglia alle spalle di Melli e, l'ex Trento adesso all'Emporio Milano, è il favorito numero uno per qualità simili a quelle della nuova ala del Fenerbahce. Un alter ego, in pratica. Quoziente intellettivo cestistico sopra la norma e sempre utile in qualsiasi zona del campo, a discapito di una tecnica tutt'altro che invidiabile, Pascolo è il giocatore di cui tutti gli allenatori vorrebbero disporre e, all'occorrenza, sarà utile anche fuori i confini italici. Dovrebbe resistere anche la candidatura di un altro che veniva considerato lontano dalle preferenze di coach Messina, quel Paul Biligha che alle lacune tecniche sopperisce con abnegazione, spirito di sacrificio ed umiltà, unite chiaramente alla sua fisicità che non guasta mai sotto le plance.
Questi i due quintetti ed i dieci interpreti che, per minutaggio avuto nelle amichevoli e presenza di spirito sul parquet, sembrano avere maggiori possibilità di essere protagonisti in quel di Tel Aviv in canotta azzurra. Gli ultimi due posti, invece, dovrebbero essere assegnati tra Cinciarini, Vitali e Della Valle da una parte, Baldi Rossi e Burns dall'altra: per esperienza e qualità tecniche, Cinciarini e Baldi Rossi dovrebbero farsi preferire al resto dei compagni, ma le sorprese sono dietro l'angolo, con le capacità balistiche della guardia reggiana ed il fisico del lungo americano che potrebbero tornare utili ad Europeo in corso.