Si è svolta a Cagliari, seconda sede del ritiro estivo della Nazionale di Ettore Messina in vista della prima fase degli Europei che si terrà a Tel Aviv, la presentazione del nuovo allenatore dell'Italia. Dopo esser diventato grande proprio in Sardegna, ma qualche chilometro più a nord, a Sassari, le prime parole da coach della Nazionale Italiana di pallacanestro di Romeo Sacchetti sono state emesse in conferenza stampa questa mattina.
"Sono emozionato sicuramente, e non poco, non sono uno che maschera i suoi sentimenti facilmente, nel bene e nel male" ha esordito il sessantaquattrenne nativo di Altamura, accompagnato al suo fianco dal presidente della Federazione Gianni Petrucci e dal tecnico in essere degli azzurri Ettore Messina. "Parto con i ringraziamenti, soprattutto ai due signori qua, uno il presidente, l'altro è l'allenatore italiano più importante e penso tra i primi due d'Europa. Ho tanta ammirazione per coach Messina, ed io che ho iniziato tardi ad allenare ho un solo rimpianto, quello di non aver potuto fare da assistente ad un santone come lui. Ma è colpa sua, perché non mi ha mai chiamato" ha detto Sacchetti provando a rompere così il ghiaccio.
Ed ancora, si procede con i ringraziamenti: "Ringrazio anche i miei allenatori, quelli che mi hanno indicato la strada. Ho avuto tanti allenatori, dimenticherei qualcuno, ma quello che ha lasciato la maggiore impronta su di me è Guerrieri. Sono stato suo giocatore ed anche assistente, nell'unica esprienza avuta da vice. Ho imparato da lui, la cultura del lavoro, del gioco e non solo. Poi vorrei passare ai presidenti. Sarò sempre grato a Sindoni, patron di Capo d'Orlando, che ha avuto questa visione e gli sarò sempre grato. Inoltre, come dimenticare la famiglia Mele che mi ha portato in questa regione ed ancora Sardara, che ha contribuito ai successi personali e di squadra a Sassari".
Traguardo, quello di diventare coach dell'Italia, che Sacchetti commenta così: "Allenare la Nazionale è un sogno che si realizza, oltre ad un obiettivo professionale che sono estremamente contento di aver conquistato. Soprattutto dopo esserci arrivato come giocatore, potermi sedere sulla panchina dell'Italia è un'esperienza fantastica". Ed infine la chiosa: "Tutti conoscono il mio pensiero riguardo al gioco. Ora come ora non vorrei parlare di convocazioni e giocatori, ma mi preme sottolineare una cosa. Mi piacerebbe avere la possibilità in questi due anni di convocare Donzelli, giocatore che ho conosciuto a Brindisi, che ha avuto la sfortuna di non poter esprimere le sue capacità. Sono molto legato a questo ragazzo, mi piacerebbe regalargli questa possibilità".