Secondo test per gli azzurri di Messina che, dopo aver battuto la Bielorussia per 96-36 si trovano nella finale della Trentino Cup, contro l'Olanda. Nonostante uno strapotere sia tecnico che fisico, l'Italia fatica ancora un po' a entrare in condizione e lo fa soltanto a scoppio ritardato. Il finale comunque ci premia ancora una volta, grazie a qualche canestro decisivo di Belinelli e Datome quando gli avversari iniziavano ad annaspare. Molto bene Abass, Biligha e Burns; bocciato Cervi che ora rischia molto. Il peggiore in campo però è Gallinari a causa di una scorribanda con Kok è espulso dal campo a pochi minuti dalla fine del secondo quarto.

Che la partita sia di quelle vere, e di tutt'altra difficoltà rispetto alla precedente, si capisce subito dai primi minuti. L'Olanda non si lascia spaventare dalla pressione e parte con un secco 7-0 dovuto alla poca attenzione difensiva degli azzurri. I primi due punti italiani arrivano dalle mani di Belinelli, che sblocca il tabellino dalla lunetta; successivamente è Della Valle a riportare i suoi a contatto con cinque punti in pochi possessi. L'Italia perde qualche pallone di troppo e Messina corre ai ripari inserendo da subito le seconde linee, quali Burns e Biligha. Il loro ingresso porta vitalità ed energia ed a fine quarto è Marco Belinelli, con una tripla negli ultimi secondi a concedere il primo vantaggio agli azzurri.

Nel secondo periodo riusciamo a mettere le idee a posto giocando in modo più fluido e concedendo pochissimo agli olandesi. Da sottolineare ancora una volta la prestazione di Biligha e Burns, protagonisti in entrambi le fasi. La difficoltà olandese è prevalentemente a rimbalzo difensivo, dove i nostri, con più atletismo e centimetri, possono dire la loro. Un paio di triple dell'Olanda accorciano il punteggio ma è Gallinari che prova a spaccare il match con cinque punti consecutivi, fra cui un poster al malcapitato De Jong. Il Gallo si prende ancora tutta la scena, stavolta in senso negativo. Dopo un tiro libero si allaccia con Kok, il quale lascia andare una gomitata nel collo. Danilo risponde per le rime con un gancio sinistro che colpisce in pieno lo zigomo sinistro di Kok; ovviamente, dopo l'arrivo dei compagni, è immancabile l'espulsione dei due dal match. L'Italia costruisce bene ma non concretizza, mentre gli avversari rimangono aggrappati alla partita, chiudendo sul -6 un primo tempo molto intenso.

Il secondo tempo riparte con Datome in quintetto al posto di Gallinari, che nel frattempo abbandona il campo per farsi controllare la mano dolorante. Ancora una volta però sono gli avversari a iniziare bene il periodo con un altro 7-0 prodotto in transizione, grazie al quale si riportano sul 34-34. Ci vuole una tripla di Datome e l'intelligenza di Biligha per riaggiustare le cose, quando l'Olanda riprende la difesa a zona. Tattica però che non funziona con i tiratori azzurri, come Filloy e Abass che sfruttano le sbavature difensive degli Orange. Timeout olandese che serve a mettere un po' di ordine in attacco, e ancora una volta porta risultati concreti: triple di Van Der Mars e Slaughter che aiutano a chiudere il quarto sul 47-44.

Nell'ultima frazione di gioco Hackett viene lasciato riposare da coach Messina che dà molta fiducia anche a Luca Vitali, il quale ripaga il proprio allenatore con cinque punti consecutivi a metà quarto. Lo strappo decisivo arriva proprio con questi due canestri, in aggiunta ai quali c'è un Marco Belinelli che non segna molto dall'arco ma arriva bene al ferro. Troppe palle perse nel momento chiave della partita per l'Olanda, in particolare con Voorm, ed è costretta a cedere definitivamente a un paio di minuti dalla fine. Nel finale gli azzurri lasciano passare il tempo con esperienza e vincono una partita sì meritata ma non certo dominata col risultato di 66-57.