Vari i nomi che sono intervenuti durante il Media Day svoltosi negli studi di Sky sport. A seguire le interviste di Gallinari, Belinellli e Coach Messina, ha preso parola anche Gigi Datome, capitano della nazionale e sicuramente uno dei leader rappresentativi della spedizione azzurra in Israele. Oltre al tema principale riguardante l’europeo con la nazionale, si è parlato anche dell’ultima stagione, ricca di successi per Gigi e il suo Fenerbache.

Sei reduce da una stagione magica, con la vittoria in Eurolega, è stata un’esperienza straordinaria

"Si, sono stati due anni importanti, con due finali di eurolega, una vinta, in totale abbiamo conquistato cinque trofei. Sono contendo della scelta che ho fatto di andare al Fenerbache, di come abbiamo giocato in questi due anni, infatti ho firmato un rinnovo e sono molto soddisfatto".

Prima abbiamo parlato con Gallinari e Belinelli, che sono rispettivamente da 10 e 11 anni in NBA, tu ci sei passato, tra alti e bassi. Oggi pensi che quella fosse la scelta giusta?

"Si, nella mia carriera ho sempre cercato di fare la scelta giusta, alla fine va bene così, non mi pento anche perché sarebbe inutile, so no sicuramente felice del mio percorso. Sono felice di quello che ho vissuto, la fortuna di giocare in NBA, anni bellissimi a Roma e in Italia, adesso all’estero, tutto molto positivo e penso che il meglio debba ancora venire".

Con che carica si arriva all’europeo? È un po’ di anni che, avendo giocatori in NBA, si pensa ad un successo importante che però non è ancora arrivato

"Fosse così semplice! I giocatori NBA ce li Hanno anche gli altri. L’entusiasmo con cui ci avviciniamo all’europeo è lo stesso di sempre, io sono ottimista e sono convinto che questa sarà un’altra opportunità. Il desiderio è sempre quello e andando avanti le possibilità sono sempre di meno. Vogliamo fare davvero qualcosa di buono sia per noi stessi che tutto il movimento e i tifosi, ci teniamo tanto".

Sicuramente il principale motivo delle delusioni passate è il livello degli avversari, ma sapresti identificare qualcosa che non è funzionato?

"Ce la siamo sempre giocata, due anni fa fuori ai supplementari contro la Lituania, l’anno scorso anche al pre-olimpico contro la Croazia. Dobbiamo essere sicuramente più bravi, il campo parla, vince sempre quello che se lo merita, magari un pizzico di fortuna in più, che serve sempre. Adesso dobbiamo pensare a lavorare duro, un miglioramento sarebbe sicuramente essere più cinici, dare quel qualcosa in più nei momenti decisivi che fa tutta la differenza del mondo".

Come vi sentite di fronte al fatto che questo europeo sarà l’ultimo impegno con Ettore Messina?

"Siamo concentrati su questo, non ha senso pensare a ciò che succederà nei prossimi anni, siamo molto concentrati su questo impegno, su quello che ci dice di fare il coach, dobbiamo assimilare il suo credo nel più breve tempo possibile, quando sei in campo sono talmente tante le cose a cui pensare che l’ultima cosa a cui pensi è il contratto dell’allenatore. Lui stesso sta lavorando come se dovesse rimanere ancora per dieci anni, anche se si sa che sarà la sua ultima manifestazione con la nazionale".

Hai avuto modo di osservare qualche nuovo volto della nazionale come Flaccadori, Biligha, Zerini e altri?

"Avevo già giocato contro qualcuno di loro quando ero a Roma quattro anni fa, sono cresciuti molto in questi anni fino a meritarsi la convocazione, aspetto di conoscerli meglio sul campo che è la cosa più importante".

Il Basket Europeo è molto livellato. I tuoi colleghi hanno parlato di varie favorite, tra cui la Serbia, cosa ne pensi?

"Sono d’accordo nel dire la Serbia, è una squadra molto molto forte, ma è verissimo che sono tutte partite livellate, può succedere di tutto. Ad esempio la Spagna due anni fa ha rischiato l’eliminazione nel primo turno e poi ha vinto l’europeo. Saranno partite tese, combattute, nervose, però sono d’accordo che Spagna, in quanto campione in carica, e la Serbia partono da favorite".

C’è un punto cruciale del calendario di questo europeo?

"Per l’esperienza che ho si andrà di partita in partita, la prima sarà la più importante, a seguire la seconda e così via. A meno di vincere le prime quattro, ogni partita andrà affrontata come uno spareggio, si gioca anche sulla differenza canestri, su un sacco di dettagli, andremo avanti partita per partita".

Secondo te andiamo in Israele per vincere?

"Partiamo sicuramente per passare il primo turno, che è l’obbiettivo minimo, ed è la cosa più giusta da pensare adesso, anche perché non sappiamo ancora chi saranno i 12 designati per l’europeo, non sappiamo come ci arriveremo noi a livello di forma e nemmeno come ci arriveranno gli avversari. Però è bello avere in mente obbiettivi importanti, perché servono a lavorare bene e sognare in grande".

Hai già idee chiare sul tuo futuro?

"Ho rinnovato per altri 3 anni con il Fenerbache, questo è il mio futuro immediato. Tante volte tuttavia mi è capitato di vedere stravolti i miei piani, quindi ho imparato anche a vivere di anno in anno e tirare le somme alla fine di ogni stagione e penso continuerò così".

Hai tagliato i capelli per l’Eurolega, nell’eventualità di un successo con la nazionale?

"Se succede qualcosa di grosso farò qualcosa".

 

Successivamente ai microfoni di Sky Sport è stato intervistato anche Daniel Hackett, guardia che, a causa di un infortunio ha visto conclusa prematuramente la sua stagione con l’Olimpiacos Pireo, finalista di Eurolega proprio contro il Fenerbache di Datome. Daniel la prossima stagione giocherà in Germania, con i campioni nazionali del Bamberg, allenati da coach Andrea Trinchieri.

Come ti senti adesso?

"Sono in forma, sto bene e sono pronto per questo europeo".

A distanza di un anno dalla delusione del pre-olimpico cosa dovrete fare per cambiare il risultato?

"Ritrovare l’equilibrio dopo una forte delusione, perché l’anno scorso speravamo tutti nel risultato che non è arrivato. Noi dobbiamo semplicemente pensare a giocare a pallacanestro, il coach ci darà i piani gara, starà a noi interpretarli nel modo giusto".

Le assenze di Bargnani e Gentile probabilmente toglieranno la nomea di “nazionale più forte di sempre” affibiatavi  lo scorso anno. Questo può togliervi un po’ di pressione?

"Alessandro e Andrea sono due giocatori fenomenali, due stelle della pallacanestro europea e mondiale, sicuramente la loro assenza si sentirà. Però questo è il gruppo che abbiamo, dobbiamo rimboccarci le maniche, dare qualcosa in più per aiutarci a vicenda, guardando con serenità al primo obbiettivo  che è la partita contro Israele. Se guardiamo partita per partita forse il tragitto sarà più facile".

Hai appena concluso l’esperienza all’Olimpiacos, l’anno prossimo al Bamberg, quanto sono state importanti queste esperienze all’estero?

"Fondamentali, perché mi hanno aperto la mente a quello che succede fuori dall’Italia, una pallacanestro diversa e complessa. Il livello dell’Eurolega non è paragonabile a quello dell’NBA ,ma  è comunque un livello altissimo. Andando all’estero da straniero è ancora più intrigante, la mia carriera si sta sviluppando e sono contento e fiero delle soddisfazioni che mi sono tolto".

Torneresti a giocare in Italia?

"Volentieri, per ora l’obbiettivo è quello di rimanere all’estero, poter giocare in Eurolega. Ho la fortuna di raggiungere un club in grande ascesa che è il Bamberg, con coach Trinchieri, un ottima organizzazione, in una città piccola ma storica, campione di Germania da tre anni e stanno facendo grandi cose anche in Europa. La voglia di ritornare in Italia C’è sempre, per ora lo faccio in estate nella mia Pesaro, vedremo in futuro".

 

Fonte: Sky Sport 24