Come un fulmine a ciel sereno, o quasi. Gianni Petrucci aveva puntato tutto su Ettore Messina per il ciclo che avrebbe portato la Nazionale Italiana di Pallacanestro alle prossime Olimpiadi di Tokyo del 2020, passando dagli Europei di questa estate alle qualificazioni e agli stessi Mondiali di Cina 2019, prima appunto della kermesse più importante a livello planetario che si terrà in Giappone. Ed invece, sulla panchina dell'Italia non siederà più l'ex Virtus Bologna e Cska Mosca, attualmente vice allenatore di Gregg Popovich sulla panchina dei San Antonio Spurs.
La situazione - La decisione della FIBA di introdurre delle finestre di qualificazione all'interno delle stagioni agonistiche - sia europee che NBA - hanno fatto vacillare il permesso che gli Spurs avrebbero dovuto concedere al tecnico italiano, impossibilitato quindi a lasciare la guida della Nazionale ad un coach ad interim - era stato individuato Pino Sacripanti come vice - o quantomeno per la pausa invernale. La scarsa possibilità di garantire un continuum ed un lavoro degno di tal nome all'interno di un determinato lasso temporale avrebbe fatto propendere Ettore Messina per la decisione - dolorosa alquanto - di lasciare la panchina della Nazionale, senza chiudere il ciclo prefissatosi ma lasciandolo a metà dell'opera al termine degli Europei di quest'anno.
La delusione per il mancato approdo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro ha spinto Messina in un primo momento a continuare la sua avventura alla guida dell'Italia ma, tra gli ultimi cambiamenti della Federazione Internazionale e la voglia sempre crescente di misurarsi a tempo pieno su una panchina statunitense, la decisione è stata quasi inevitabile da prendere. Adesso, però, l'obiettivo è di lasciare a testa alta questo posto, con l'Italia che deve dimostrare di poter tornare ai massimi livelli continentali prima a Tel Aviv, poi ad Istanbul nella fase finale dell'Europeo.
Le possibili scelte di Messina - L'Italia dell'Europeo si baserà sul talento dei big 4, che tuttavia non dovrebbero prevedere sia Bargnani che Gentile, sostituiti da Datome, fresco campione d'Europa con il suo Fenerbahce, e Melli, reduce da una stagione a dir poco clamorosa in maglia Bamberg, i quali si aggiungeranno ovviamente ai già affermatissimi Gallinari e Belinelli. Le vicissitudini degli ultimi mesi - con la maglia del Vitoria per l'ex Knicks e tra Panathinaikos e Hapoel Gerusalemme per il secondo - dovrebbero sbarrare le porte della Nazionale a due dei punti cardine degli azzurri nel Pre-Olimpico di Torino. Nella giornata di ieri Messina si è riunito nella sede della FederBasket per un primo summit con il suo staff in vista del raduno: a breve verranno ufficializzati i 24 nomi che faranno parte della spedizione italiana.
Ed il futuro? - Presto, con l'Europeo praticamente alle porte, per pensare già alla successione di Messina sulla panchina, anche se i primi nomi emergono già all'orizzonte. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola quest'oggi, un tris di nomi sarebbe già stato fatto da Petrucci, con Pino Sacripanti che rappresenterebbe la soluzione interna al problema - e che darebbe anche una sorta di continuum al lavoro svolto da Messina - a fronte delle soluzioni estere che sarebbero rappresentate da Sasha Djordjevic e da Zelimir Obradovic. La voglia di confermare però una presenza ingombrante dal punto di vista della personalità e della comprovata esperienza in campo internazionale potrebbe far spostare l'attenzione del boss della FederBasket sugli ultimi due nomi, con l'ex play dell'Olimpia in netto vantaggio sul secondo, non per qualità o altro, bensì per l'impossibilità - o quasi - di arrivare al nove volte campione d'Europa, neo scudettato con il suo Fenerbahce.