Dopo lo sweep adoperato al Banco di Sardegna Sassari, la Dolomiti Energia Trentino è pronta ad affrontare un nuovo scoglio affrontando l'EA7 Armani Milano. La squadra allenata da coach Buscaglia è pronta per questa nuova sfida, nonostante le rotazioni corte, che però non si sono rivelate un grosso problema per ora. Certamente i lombardi sono di tutt'altra pasta rispetto ai sardi e grazie alle loro lunghe rotazioni potranno beneficiare della serie di gare da giocare ravvicinate, ma Trento vuole vendicare la sconfitta subita nella scorsa serie playoff, che li estromesse dalla corsa per il titolo.

A CHI AFFIDARSI - Nella serie dei quarti di finale i trentini hanno dimostrato di aver pochi giocatori ma tutti buoni a cui affidarsi per risolvere le partite. Se nella metà campo difensiva grandi meriti vanno ad Aaron Craft (3,7 palle rubate di media nelle tre partite, dato stupefacente) e Dustin Hogue (quasi una doppia doppia di media con 11 punti e 8 rimbalzi), dall'altro lato le bocche di fuoco sono più di una. Sicuramente il portoghese Beto Gomes è colui che in questo momento ha la mano più calda con quasi 15 punti di media ed il 48% da tre punti, ma grandi meriti vanno anche a capitan Toto Forray (10 punti con il 50% da tre), capace di prendersi l'onere dei possessi più pesanti, riuscendo anche a decidere le partite (come successo in gara 2). Ha deluso leggermente Dominique Sutton, che si è però dovuto sacrificare anche da cinque, in virtù del vuoto lasciato dagli infortuni, e di conseguenza è stato limitato dal mismatch con avversari come Tauvydas Lydeka e Gani Lawal.

ESPUGNARE IL FATTORE CAMPO - Trento in stagione è stata l'unica squadra italiana in grado di vincere a Milano, ma in quella circostanza perse ben due giocatori fondamentali come Devyn Marble e Filippo Baldi Rossi. Entrambi infatti si infortunarono ai legamenti del ginocchio e sono stati costretti a chiudere la loro stagione in anticipo. Negli 11 confronti, i lombardi sono avanti per 7-4, e partono ampiamente favoriti anche in questo confronto, ma Trento ha dimostrato la sua solidità e potrebbe sorprendere gli avversari, vendicando il 3-0 subito nella scorsa stagione nei quarti di finale dei playoff. Infatti dopo l'eliminazione in Eurocup per mano proprio dei trentini, Milano inflisse una dura punizione all'Aquila spegnendo i sogni dei tifosi con il canestro sulla sirena di Gentile in gara 3.

DICHIARAZIONI - Il primo a parlare è stato proprio il coach di Trento, che ha rilasciato le sue parole al sito ufficiale della squadra, mentre a seguire è il capitano Toto Forray ad essersi esposto sui canali di Repubblica.it. Ecco un estratto delle due interviste:

MAURIZIO BUSCAGLIA (Coach Dolomiti Energia Trentino)"Questa semifinale rappresenta per la squadra, il club e tutta la città un appuntamento storico. Un momento che vogliamo giocarci al massimo delle nostre possibilità, una azione dopo l'altra, una gara dopo l'altra, presentandoci al Forum con la faccia tosta che abbiamo mostrato già contro Sassari. Milano avrà dalla propria l'esperienza in una serie al meglio delle 7 sfide, sia perché si tratta di una organizzazione che ha già vissuto tanti di questi appuntamenti, sia perché da tutto l'anno è abituata a giocare più volte a settimana. Noi però avremo dalla nostra l'entusiasmo per questa eccezionale novità, e abbiamo voglia di mettere alla prova la nostra filosofia di lavoro, costruita sulla consapevolezza di dover fare un passo dopo l'altro anche in un appuntamento di questa portata e di questa difficoltà. Alla luce di questo, non stiamo pensando alla serie, al giocare ogni due giorni, ma siamo concentrati al massimo su gara 1. Le variabili chiave della sfida? Milano è la squadra da battere, la favorita per lo Scudetto, però noi crediamo in quello che stiamo facendo, nel duro lavoro che abbiamo svolto per tutta la stagione, e ci vogliamo provare. Partendo dalla nostra difesa, che dovrà essere aggressiva per mettere pressione sul loro perimetro, negando le corsie di passaggio, per togliere loro metri di campo. Perché se lasci eseguire, se lasci giocare una squadra con le qualità dell'EA7, diventa poi difficile contenerla. Con la nostra energia, la nostra determinazione, dovremo sembrare più di quanti non siamo, consci di come allo stesso tempo Milano vorrà provare a limitare alcune nostre caratteristiche, come la nostra versatilità e la nostra capacità di correre il campo. Pascolo? Sarà bellissimo sia per noi che per lui avere modo di ritrovarci, prima della palla a due, su un palcoscenico tanto importante".

TOTO FORRAY (Playmaker e capitano Dolomiti Energia Trentino): "La nostra nasce forse dal fatto che siamo una squadra che ha fame, che vuole vendere cara la pelle. Non siamo partiti bene ma strada facendo siamo cresciuti. Forse questo è il nostro modo di ribellarci a tutto quello che ci è successo in questa stagione. A partire dal non aver potuto giocare le coppe, dopo la semifinale di Eurocup ci tenevamo a riprovarci e invece niente. Poi gli infortuni, uno dietro l'altro, tre compagni fuorigioco. Botte tremende, che avrebbero potuto stenderci. Invece ci hanno compattato ancora di più, chi è rimasto gioca anche per gli altri. Sarebbe stato facile mollare, in fondo avevamo fatto il nostro anche quest'anno in una situazione non semplice.
Avere un punto fermo in panchina come coach Buscaglia conta tanto. Il coach è uno che ti mette nelle condizioni di esprimere la tua pallacanestro senza troppi paletti, è uno a cui piace la difesa forte, che lavora tanto sulle spaziature in attacco. Avere lui in panchina e mantenere ogni anno un nucleo di giocatori significa partire da un gradino più alto rispetto a chi puntualmente stravolge la squadra.
Analizzare una squadra come Milano non è una questione di difetti, ogni squadra ne ha, c'è chi è più bravo a mascherarli e chi meno. In una sfida secca Milano paradossalmente può anche pagare la panchina troppo lunga. Nel senso che può succedere che chi entra dalla panchina fa più fatica ad entrare in partita rispetto ad una squadra più corta, come la nostra, dove tutti necessariamente devono stare sul pezzo. Ma questo è un discorso che può valere in una singola sfida, in una serie così lunga è davvero difficile. Chiunque di Milano può segnare una sera 20 punti e quella successiva giocare male perché tanto c'è un compagno che ne fa comunque 20."