L'Olympiakos si appresta a vivere queste Final Four con il ruolo di outsider, la compagine ellenica è stata l'ultima delle quattro partecipanti a qualificarsi. La squadra di coach Sfairopoulos ha incontrato più difficoltà del previsto nell'aver la meglio sull'Efes, sconfitto solamente in gara-5 al "Piece and Friendship Stadium". Una serie di playoff che ha testimoniato come i greci non siano più la corazzata di cinque o sei anni fa, dove furono autori di un back-to-back, ovvero vittoria dell'Eurolega per due anni consecutivi (2011-2012 e 2012-2013) col primo successo firmato proprio contro la prossima avversaria delle semifinali, il CSKA Mosca. Il roster biancorosso però è da temere per quanto fatto vedere durante la regular season, infatti l'Olympiakos ha concluso la fase a gironi con un record di 19 vittorie ed 11 sconfitte, di cui due maturate proprio contro la squadra moscovita.

Partite che hanno testimoniato i pregi ed i difetti, così come i punti di forza e deboli di questa squadra. L'aspetto positivo per eccellenza di questo team è il collettivo, ovvero è un roster che gioca insieme sia in attacco che in difesa, non permettendo così all'avversario di avere punti di riferimento. Nello stesso tempo questo pregio si trasforma in difetto, quando si tratta di rimontare uno svantaggio, in quel caso servirebbe quel giocatore capace con le sue caratteristiche di trascinare la squadra verso un risultato positivo. Quest'uomo potrebbe esser visto in Vassilis Spanoulis, ma la guardia greca ha contribuito alla scalata dei greci realizzando solamente 11.8 punti di media. Per questo motivo Sfairopoulos ha dovuto contare sulla restante parte del roster, che in questo caso è venuto in soccorso grazie a due elementi, Printezis e Green.

L'ala ellenica ha dato una grossa mano garantendo ben 13 punti di media, mentre la guardia americana si è limitata a soli 10 punti per partita. Nel complesso l'Olympiacos non ha eccelso durante la regular season, se si vanno a guardare i numeri raccolti, si nota come il roster biancorosso abbia viaggiato ad un modesto 52.2% dal campo ed un ancor più mediocre 33.5% nel tiro da tre punti. La squadra di Sfairopoulos non si è di certo messa in mostra per la propria produttività offensiva (77.9 punti di media durante la regular season), ma ha colpito gli addetti ai lavori per la grande organizzazione difensiva, che le è servita in particolar modo durante i playoff. Nelle sfide giocate contro l'Efes la squadra ellenica ha leggermente migliorato le proprie percentuali, soprattutto nel tiro da oltre l'arco, mentre nel gioco all'interno del pitturato l'Olympiacos ha incontrato qualche difficoltà (46.5%), nel tiro dal perimetro ha invece trovato maggior fluidità (39.7%). Nonostante ciò i greci hanno mantenuto una media realizzativa molto bassa (75.8 ppp) che però si è rivelata sufficiente per il passaggio del turno.

Fino ad ora abbiamo analizzato i pregi, i difetti ed i punti di forza del roster biancorosso, ma qual è il vero punto debole? L'Olympiacos è sempre andato in difficoltà quando si è trovato ad affrontare squadre che lo costringessero a giocare con isolamenti, portando così la squadra ellenica a forzare moltissimi tiri. Dato che Sfairopoulos può contare su un roster particolarmente eclettico, ma non adeguato ad una difesa organizzata ed aggressiva, spesso si vede costretto a cambiare quintetto per trovare la soluzione adatta a questo tipo di situazione. Infatti presi uno ad uno i giocatori ellenici hanno la qualità e la fisicità per farsi valere, ma è nel collettivo che si raggiunge l'apice. Ecco perchè spesso l'Olympiacos paga dei mismatch, che possono risultare fatali ai fini di una vittoria o di una sconfitta.

Ciò su cui dovrà puntare il coach ellenico è l'imprevedibilità dettata dalle geometrie di Spanoulis, così come dalle qualità in penetrazione di Green e dal gioco interno al pitturato di Printezis. Questi tre elementi accompagnati dai vari Birch, Waters, Papanikolaou e Papapetrou, possono realmente portare l'Olympiakos verso un traguardo che ancora oggi sembra quasi impossibile da raggiungere. Per fare ciò Sfairopoulos avrà bisogno anche dell'apporto di chi fino ad ora ha dato meno ed ecco allora tutto il roster a disposizione del coach ellenico per realizzare quest'impresa:

#1 Erick Green G

#2 Khem Birch C

#4 Patric Young C

#5 Vassilis Toliopoulos G

#6 Ioannis Papapetrou F

#7 Vassilis Spanoulis G

#9 Dominic Waters G

#10 Dimitrios Agravanis F

#11 Nikola Milutinov C

#15 Georgios Printezis F

#16 Kostas Papanikolaou F

#17 Vangelis Mantzaris G

#24 Matt Lojeski G

#26 Paris Maragkos C

#27 Ioannis Athinaiou G