La Turkish Airlines Euroleague si sta preparando a dovere all’ultimo atto tra Olympiacos ed Efes, la cui serie è arrivata all’ultimo decisivo atto. Oltre a Papapetreu, l’Euroleague, che ben conosce la par condicio, ha intervistato anche Dogus Balbay, storico giocatore dell’Anadolu e unico, della squadra, ad aver giocato l’ultima Game5 della squadra turca.

La sua esperienza, oltre alle sue incredibili qualità tecniche, saranno fondamentali per coach Perasovic, che affiderà la marcatura di Spanoulis proprio al 28enne nativo di Istanbul.

Abbiamo 40 minuti per lasciare tutti noi stessi in campo, per dare il 100% in attacco e in difesa”, ha detto Balbay. “È una sola gara: non sai mai cosa può succedere, un attimo sei sopra di 10 punti e l’attimo dopo sei sotto di 10. Dobbiamo stare insieme, stare concentrati ed enjoy the game”.

Il capitano dell’Efes parla tanto della stagione della squadra, fatta di alti e bassi e che, a fine gennaio, vedeva i turchi fuori dai playoff: “Il nostro obiettivo era raggiungere i playoff e l’abbiamo raggiunto. Abbiamo giocato contro squadre molto toste, ma abbiamo fatto un gran lavoro e due settimane prima che finisse la regular season, ci siamo assicurati un posto nella postseason. Abbiamo beccato l’Olympiacos e impostato il nostro nuovo obiettivo, le Final Four. Entrambe abbiamo appena 40 minuti da giocare in questa stagione, loro hanno il fatto campo con i loro fan, ma entrambe abbiamo solo 40 minuti davanti e noi combatteremo per raggiungere le Finali.

“Abbiamo faticato tanto per arrivare fin qui, abbiamo attraversato alcuni momenti difficili. A fine gennaio eravamo 9-11 e noni, in piena crisi. Ma in quel momento ci siamo parlati, ci siamo compattati e, dalla partita esterna contro il Maccabi, le cose sono andate migliorando. Abbiamo vinto tre partite in fila, il Maccabi appunto, la Stella Rossa e lo Zalgiris, in casa loro. Vincere quelle partita ci ha migliorato, soprattutto quelle in trasferta in hanno aiutato. Abbiamo cominciato a credere davvero in noi stessi, a sentirci forti mentalmente”.

Tornando a parlare della serie, Balbay parla delle quattro partite giocate fin qui, l’una totalmente diversa dall’altra: “In Gara 1 ci ha sorpreso il loro livello d’intensità, estremamente alto. Il loro inizio ha fatto la differenza, soprattutto offensivamente. Hanno sfrutto molto bene il fatto di giocare in casa davanti al loro pubblico.

“In Gara 2 le cose sono andate diversamente. Siamo riusciti in appena 48 ore a cambiare il nostro approccio, anche grazie all’analisi della partita, dove ci siamo concentrati sui nostri errori. Abbiamo cambiato qualcosa in difesa e in attacco, non abbiamo avuto fretta ed è andata bene".

“Poi la serie si è spostata in casa nostra, e diciamo che le cose sono cambiate ulteriormente. In Gara 3 abbiamo giocato molto bene 30-35 minuti, per poi rischiare di buttare tutto a causa di Spanoulis. Io sono ormai quello che deve marcarlo, ma nel finale di partita ha cominciato a segnare canestri impossibili, riaprendo la partita. L’Olympiacos è una squadra che non molla mai, hanno anche avuto il tiro del pareggio ma siamo riusciti a vincere.

“Infine c’è stata Gara 4. Avevamo la possibilità di chiudere la serie in casa nostra, davanti i nostri tifosi, e raggiungere le Final Four di Istanbul dopo 15 o 16 anni. Sarebbe stata una grande vittoria, siamo anche stati avanti di 12-13 punti nel secondo quarto ma, come detto, l’Olympiacos non molla mai. Piano piano sono tornati, hanno preso ritmo e hanno cominciato a prendere decisioni migliori in attacco. Hanno cominciato a tirare meglio da tre, cosa che non sono riusciti a fare per tutta la serie, e alla fine hanno vinto”.

La lunga intervista di Galbay termina con un paio di parole spese prima sulla Gara 5 da lui giocata con l’Efes, sempre contro l’Olympiacos: “Ricordo ci fosse una grande atmosfera, la fossa era impazzita per loro. Giocammo bene, andammo anche avanti nel punteggio ma il carattere dell’Olympiacos, il fatto che non mollino mai, permise loro di rientrare in partita e vincere. Adesso la storia si ripeta e noi tutti, me in primis, speriamo che le cose possano andare diversamente”.