Una finale tra due delle miglioti squadre collegiali degli interi Stati Uniti: Gonzaga contro North Carolina, una di fronte l'altra, per scontrarsi al 'Gran ballo' del Championship Game, la gara che incoronerà la reginetta dell'Ncaa 2017. E' raro che questa competizione riservi un posto in finale alle migliori squadre. La March Madness è infatti un torneo in cui le sorprese, l'imprevedibilità, sono sempre dietro l'angolo. Quando però accade che siano le due migliori squadre a scontrarsi per il titolo, vengono a galla, ovviamente, interessanti matchups da tenere conto, come ad esempio tra i due migliori giocatori dei rispettivi roster: Justin Jackson contro Nigel Williams-Goss, i due 'maschi-alfa' delle squadre, i due scorer in cui i rispettivi college ripongono aspettative per la conquista del titolo. Non a caso, entrambi si sono forgiati del riconoscimento 'Player of the year' delle rispettive conference.
Non solo attacco, canestri d'alta classe ed assist telecomandati per i compagni: i due gioielli sanno essere efficaci su entrambi i lati del campo, ed anche in difesa riescono a farsi rispettare, abbinando forza fisica, esplosività, ad un quoziente cestistico piuttosto alto. Jackson ha limitato l'asso dei Ducks Joel Berry in semifinale, e nel turno precedente ha lavorato bene su Malik Monk, mentre Williams-Goss ha limitato ad un brutto 4/12 dal campo Sindarius Thornwell, primo violino offensivo dei South Carolina Gamecocks.
Questi i numeri di Justin Jackson e Nigel Williams-Goss nelle ultime 10 gare:
Nigel Williams-Goss sfrutta normalmente un blocco portato da uno dei lunghi degli Zags fin fuori la linea dei tre punti, impostando dunque uno schema a palla alta. E' propio nel pick and roll che Gonzaga segna il 28% dei suoi canestri, ed ogni qualvolta procedono in attacco con questa schema, le possibilità di andare a bersaglio sono piuttosto alte (.868). La point guard classe 1994 è abile a sfruttare il blocco del suo compagno di squadra ed attaccare il canestro, risultando essere anche intelligente, in quanto, in fase di tiro, riesce a mantenere la sua gamba estesa, e quindi ampia separazione tra lui ed il suo difensore. Contro South Carolina ha segnato 11 dei suoi 23 punti in questo modo.
Vi riproponiamo la splendida serata di Nigel Williams-Goss vissuta contro South Carolina:
Justin Jackson è un cecchino, ama sparare dall'arco dei tre punti, e grazie al rilascio della palla rapidissimo, è uno dei tiratori dalla lunga distanza più mortiferi dell'attuale, intero, panorama cestistico collegiale americano. Il suo lato del campo preferito è quello sinistro, infatti è molto abile nel correre ad alte velocità su quella porzione del parquet non appena un lungo dei Tar Heels riesca a conquistare un rimbalzo difensivo. Gonzaga, dunque, dovrà porre molta attenzione a questo aspetto, di conseguenza dovrà cercare di portare Jackson dall'altra parte del campo, cercando di limitarne la sua pericolosità dalla lunga distanza.
Questa la serata di Justin Jackson vissuta contro gli Oregon Ducks, per lui 22 punti fatturati a tabellino:
Entrambi sono i migliori giocatori delle rispettive squadre sul lato offensivo del campo ed entrambi, di conseguenza, sono pronti per fare il grande salto, ed approdare in Nba. Ad 87 giorni dal Draft 2017, i due talenti sono inseriti tra le prime 50 scelte nei vari Mock Draft. L'asso di Noth Carolina, Justin Jackson, è dato al ventottesimo posto, mentre è più in basso il numero 5 degli Zags, Nigel Williams-Goss, che occupa la 48^ posizione. Dati aggiornati al 31 Marzo 2017.
Sarà dunque Gonzaga contro North Carolina la finalissima del torneo di pallacanestro universitaria americana. Una finale tra due teste di serie numero 1 del tabellone a 68 della March Madness. Una finale che vedrà di fronte due dei migliori giocatori del torneo. Saranno fuochi d'artificio, si preannunciano emozioni: Justin Jackson e Nigel Williams-Goss sono pronti ad aprire le danze ed esibirsi per l'ultima volta in una gara collegiale. Entrambi vogliono lasciare il segno prima di compiere il grande salto tra i 'grandi', entrambi vogliono regalare spettacolo ai 70mila dell'University of Phoenix Stadium. E' qui che nascono le stelle, due già brillano nel firmamento della palla a spicchi americana.