Continuano le sorprese in questa March Madness. Dopo l'eliminazione di Villanova per mano dei Badgers, anche i Blue Devils di Duke abbandonano il torneo dopo la sconfitta contro South Carolina. Avanzano alla Sweet Sixteen Ucla, North Carolina, Oregon e Baylor.
Arkansas (8) - North Carolina (1) 65-72
Partono forte i Tar Heels che nei primi tre minuti mettono a segno otto punti lasciano a secco i Razorbacks e successivamente fanno segnare un altro parziale di 10-0 che vale il momentaneo +15 a metà primo tempo. La partita sembra ben indirizzata, ma ad un minuto dalla sirena Arkansas risponde con un parziale in doppia cifra che gli permette di andare negli spogliatoi sotto di cinque. Nel secondo tempo Macon (19) e compagni mettono sotto North Carolina per la quasi totalità della frazione, arrivando all'ultimo minuto sopra di un punto. Negli ultimi sessanta secondi però sale in cattedra la difesa dei Tar Heels e Hicks (9 punti, 4 nell'ultimo minuto) assieme a Meeks (16+11) firmano il sorpasso decisivo che vale le Sweet Sixteen.
Cincinnati (6) - UCLA (3) 67-79
Il primo tempo del match è di marca Bearcats che grazie alla propria difesa riesce a limitare il temibile attacco dei Bruins a soli 30 punti, concludendo la frazione sopra di tre punti. Nel secondo tempo però l'attacco di UCLA ha iniziato a macinare punti e per Cincinnati non c'è stato più niente da fare. A guidare la squadra alle Sweet Sixteen, ovviamente, c'è Lonzo Ball (18+7+9), salito in cattedra con otto punti e nove assistenze negli ultimi venti minuti di gioco. Per la squadra di Alford questa è la terza apparizione tra le migliori sedici negli ultimi quattro anni e dovranno vedersela contro Kentucky, una partita che potrebbe valere un titolo.
Rhode Island (11) - Oregon (3) 72-75
Quella tra URI e Oregon è la partita più combattuta della notte. I Ducks rischiano di dover lasciare il torneo molto prima rispetto a quanto preventivato a causa di un primo tempo costellato di errori, basti pensare che i primi due punti li mettono a segno i Rams dopo quasi tre minuti di gioco. Il copione dei primi venti minuti viene ripetuto anche nei successivi, ma a sette dalla sirena Oregon inizia a macinare punti grazie alle triple di Brooks (19) e Dorsey (27) che recuperano lo svantaggio di sei punti e siglano il vantaggio decisivo a trenta secondi dalla sirena. A Rhode Island non basta l'enorme prestazione di Robinson, 21 punti, per approdare alle Sweet Sixteen.
USC (11) - Baylor (3) 78-82
Anche questa partita si decide nel secondo tempo, quando la leadership di Baylor è messa in discussione dalle giocate di Elijah Stewart e Chimezie Metu (28) che nei minuti centrali della seconda frazione portano in vantaggio USC. I Bears però non mollano e negli ultimi tre minuti ribaltano il match grazie al decisivo apporto di Manu Lecomte che mette a segno i suoi dodici punti tutti negli ultimi cinque minuti. La prestazione di Lecomte, abbinata a quella di Motley (19+10, di cui 6 offensivi) indirizzano il match verso i texani che ora dovranno vedersela contro South Carolina.
South Carolina (7) - Duke (2) 88-81
Uno degli upset più inaspettati, così si può definire la vittoria dei Gamecocks sui Blue Devils di Coach K. I ragazzi di Coach Martin si sono guadagnati la loro prima apparizione al New York Garden per le Sweet Sixteen grazie ad un secondo tempo assolutamente eccezionale. Nella prima frazione, infatti, Duke era in pieno controllo del match, tanto che chiude in vantaggio di sette al suono della prima sirena. Negli ultimi venti minuti però Silva e Notice decidono di segnare a raffica, 17 punti il primo e 14 il secondo, portando South Carolina in vantaggio a quindici minuti dalla fine, senza mai più farsi rimontare da Allen e compagni che, anzi, vedono solo incrementare il divario tra loro e gli avversari.