Ieri sera l'EA7 Milano ha battuto l'Olympiacos 99-83: i campioni di Grecia erano reduci da otto vittorie nelle ultime nove partite, ma si sono dovuti inchinare all'Olimpia autrice di una Partita con la P maiuscola e che ha dimostrato di avere un cuore immenso. Una gara che ha acceso anche il pubblico milanese un pò freddo da un paio di mesi, ma ieri sera completamente immerso nel match.
Sicuramente è stata la più bella Milano di questa stagione almeno in Eurolega. Quella che avremmo voluto vedere nei mesi scorsi. Milano ha giocato con la giusta cattiveria contro una signora squadra: qualunque giocatore messo in campo da Repesa ha dato il massimo, buttandosi su ogni pallone. Il migliore in campo è stato l'uomo che non ti aspetti: Dada Pascolo. L'ex Trento nelle ultime giornate europee ha giocato con il contagocce, ma ieri si è fatto trovare pronto e nel quarto quarto è salito letteralmente in cattedra: tra punti (15), rimbalzi (6) e preziose palle rubate ha dato il via al parziale decisivo. Da sottolineare anche le prove di Macvan e del capitano, Andrea Cinciarini.
L'unica pecca il rimbalzo, soprattutto difensivo. Da rivedere il primo tempo, dove Milano ha subito troppo la fisicità degli avversari, soprattutto sotto canestro. Ma questa volta i biancorossi non hanno mollato e hanno tenuto testa all'Olympiacos. Una squadra che ha lottato dall’inizio alla fine e ha sopperito al gap fisico con un’intensità finora mai vista. Che poi paradossalmente i padroni di casa hanno giocato meglio nel secondo tempo senza un centro, con Macvan adattato da cinque e Pascolo da quattro.
Una vittoria che può sbloccare la testa di Milano che ora volerà a Madrid (palla a due domani sera ore 21.00) per il doppio turno di questa settimana. Forse è tardi per l'Eurolega, l'ottavo posto è ancora troppo lontano, ma se l'Olimpia giocherà sempre così potrà far divertire il proprio pubblico. "Olimpia- le parole di Milan Macvan a fine gara -che carattere. Eurolega, crederci ancora. Abbiamo mostrato l'orgoglio, che ci dà fiducia per cambiare questa annata". I giocatori ci credono, perchè non dobbiamo crederci pure noi?