Una rigenerata Olimpia Milano si piega solo a 36 secondi dalla fine su uno dei campi più difficili dell'intera Eurolega. Il Fenerbahce deve sudare ben più delle sette proverbiali camicie per avere la meglio di una EA7 volenterosa e intensa, sconfitta solo dal maggior tasso tecnico dimostrato nei minuti finali. 86-79 il risultato finale, timbrato a fuoco da due vecchie conoscenze della nostra Serie A, Datome e Nunnally: 17 punti per Gigione, 19 per l'ex MVP irpino, uniti anche ai 18 di Udoh. A Repesa non basta un Kalnietis da 20 punti (18 nel primo tempo), mentre pesano le 6 palle perse di Hickman, a fronte di 15 punti.   

Per Milano è la sconfitta numero nove consecutiva, in Eurolega, il record è di 4-12.

Un solo lungo per Obradovic tra i primi cinque, Udoh, con Kalinic e Datome ali, mentre Bogdanovic e Dixon compongono il backcourt. Tra i meneghini recupera Simon, mentre Macvan prende il posto dell'infortunato Sanders in un quintetto che vede confermati Kalnietis e Raduljca insieme ad Abass e Dragic. Proprio lo sloveno è protagonista e trascinatore nelle prime battute di una Milano intensa in entrambe le metà campo, ma un pizzico confusionaria e poco precisa nel concludere, anche nelle situazioni più agevoli.

Ci pensa Kalnietis ad aprire le danze dalla lunga, dando poi continuità con un altro paio di conclusioni al ferro, ma Datome con tre giocate in fila  - stoppata, tripla e layup non banale in reverse - tiene i suoi in parità, capitalizzando i tiri piuttosto difficili che la comunque attenta difesa di Repesa tende a concedere. Un paio di magate di Dixon e Bogdanovic firmano il mini-parziale che vale il 14-9, anche se Hickman e il solito Kalnietis riassorbono lo svantaggio, lanciando poi i compagni verso il 19-18 a proprio favore, risultato sul quale termina il primo quarto.

Bobby Dixon attacca Abass. | Fonte immagine: Twitter @FenerbahceBasketbol

Al rientro in campo Nunnally prova a spezzare l'equilibrio con cinque punti in fila, mentre Sloukas certifica con una tripla i miglioramenti nell'attacco del Fenerbahce; sono una tripla di Hickman e un enorme McLean (in vena di conclusioni impossibili) a tenere Milano in partita offensivamente, aiutati anche da una difesa sopra la media, con Fontecchio e Cinciarini in evidenza. Il time-out sul 30-32 aiuta i turchi a riprendere il ritmo, testimoniano la circolazione che porta ad una buona tripla di Nunnally e l'affondata di Vesely che chiude il parziale di 7-0, interrotto solo da Raduljca. A ripristinare l'equilibrio ci pensa il solito Kalnietis con due bombe nel finale, fissando a tabellone 41 Fener, 40 Milano.

Ripresa che si apre con un deciso parziale targato Olimpia, un 10-3 che vale il +6 sul 50-44, massimo vantaggio etichettato da un Hickman on fire, ma che compie due errori in uscita regalando la palla alla squadra di Obradovic, lesta nell'approfittarne e ripristinare il 56 pari con la tripla di Datome. Le Red Shoes perdono colpi nella seconda parte del terzo quarto e scivolano fino al -5 sotto i colpi di Udoh, arrivando anche fino al -7 in avvio di quarto quarto, stavolta con Nunnally.

Fenerbahce quinto in classifica (10-6), ma non vince due gare in fila da inizio dicembre.

Alle difficoltà Milano risponde in maniera decisa con il fuoco, appoggiandosi a Raduljica e al mini-parziale di 4-0 che il lungo serbo genera, prima che Fontecchio e Kalnietis riportino la gara in parità a quota 69. Scappa ancora in avanti il Fener con un'altra tripla di Datome, accompagnato da Kalinic, ma ancora una volta l'Olimpia non si spezza, entrando negli ultimi 180 secondi con soli tre punti di distacco sul 78-75.

La presenza a rimbalzo di McLean vale anche l'azione che lo stesso lungo ex Berlino conclude al ferro firmando il -1 a 2:00 dal termine, distacco che si mantiene anche nell'ultimo giro di orologio per effetto della penetrazione di Fontecchio che risponde a Udoh. La sentenza la firma James Nunnally: Kalinic trova lo scarico in situazione di emergenza e l'ex Avellino, con 36 secondi sul cronometro della partita e 2 su quello dell'azione, inchioda l'83-79 che taglia le gambe a una Milano comunque da applaudire. Finisce tra la frustrazione di Simon e un paio di liberi di Kalinic, con 86-79 risultato a tabellone.