Una scintillante Argentina nei primi trenta minuti di gioco rischia di gettare al vento un vantaggio di venti punti, e di conseguenza la vittoria contro la Croazia, ma riesce comunque a gestirsi nonostante le gambe pesanti e la fatica piuttosto palese. Onore al merito per la compagine di Petrovic (espulso nel finale), che ha comunque dato vita a un quarto periodo clamoroso, in cui si è portata a soli quattro punti di ritardo.

La Croazia inizia con una buonissima solidità difensiva, tanto che l'Argentina trova il canestro dal campo solo con una bomba di Nocioni nei primi tre minuti e mezzo, ma più in generale fatica a trovare il ritmo. I balcanici, invece, lavorano benissimo in attacco con Simon e con la saggezza di Ukic. Poi, purtoppo per la compagine guidata da Petrovic, si sveglia Luis Scola e iniziano i dolori: il lungo dell'Albiceleste segna in tutti i modi e da tutte le posizioni, persino da tre punti, con la bomba che vale il primo vantaggio sudamericano dopo che Garino, con un'altra tripla, aveva pareggiato a quota 18. Dall'altra parte, nonostante l'uragano Scola, la Croazia non smette di gocare un'ottima pallacanestro fatta di tanta circolazioone e varianza tra palla sotto e palla sugli esterni. Ne beneficiano soprattutto Bogdanovic e Simon per la seconda tripla di serata, ma l'allungo avuto in avvio non si conferma. Anche perchè è ancora Scola a portarsi dietro l'Argentina, fino alla parità a quota 22 con cui si chiude il primo quarto. Il secondo quarto inizia con l'energia di Deck che costruisce un primo allungo per la sua Argentina, subito rintuzzato però da Bogdanovic. La panchina sudamericana sembra sentire il momento favorevole, così sale in cattedra Laprovittola: due bombe in fila per l'esterno argentino, che trascina i suoi sul primo +8 di serata e costringe Petrovic al timeout a metà quarto. La partita è bellissima, Hezonja e soprattutto Babic costruiscono la rimonta croata, poi torna sul parquet Scola e torna a segnare. Ci pensa Delfino, allo scadere, a fissare il punteggio di metà gara sul 46-40.

Si torna dagli spogliatoi con il canestro di Campazzo e con un fallo tecnico per un Simon non efficace in avvio di terzo quarto, poi è la bomba di Ginobili a regalare il primo vantaggio in doppia cifra della serata. Nervi tesi in casa croata, Bilan si carica di falli e la bomba di Bogdanovic non aiuta, almeno in un primo tempo, a stemperare la tensione, anche perchè Nocioni firma un'altra bomba e ancora un Ginobili molto ispirato va con la rubata e il reverse per il +15 albiceleste. La scena, però, se la prende ancora una volta Scola che ci ha preso gusto da tre punti. La Croazia, nel bene e nel male, è solo Saric, il quale si mette la squadra sulle spalle anche a costo di esagerare con le iniziative personali. I sudamericani abbassano leggermente il ritmo, ma i loro avversari non ne approfittano, così Acuña porta i suoi sul +20 prima della bomba da campione di Hezonja. Ma è ancora l'Argentina a gestire la temperatura della partita, mentre dall'altra parte le stelle croate non sono in ritmo: così, l'appoggio di Nocioni vale il 73-54 di fine terzo quarto. Babic firma la tripla del -16 a inizio quarto periodo per una Croazia che sembra tornata meglio sul parquet, poi Saric ed Hezonja giganteggiano per accorciare ancora le distanze, e non basta il ritorno di Ginobili per cambiare le cose. Croazia è ormai in fiducia: ancora Hezonja per il -4, poi Petrovic viene espulso nel convulso finale. Scola dalla lunetta chiude i giochi, Laprovittola mette il sigillo.

ARGENTINA - CROAZIA 90-82 (22-22; 46-40; 73-54)

ARGENTINA - Scola 23, Ginobili 13, Campazzo 10, Laprovittola 13, Brussino ne, Delfino 7, Delia 2, Nocioni 11, Deck 4, Mainoldi ne, Garino 5, Acuña 2.

CROAZIA - Babic 8, Kruslin ne, Stipcevic, Simon 8, Hezonja 16, Saric 19, Ukic 2, Planinic 7, Bilan 4, Sakic, Arapovic ne, Bogdanovic 18.