"Un inizio molto impegnativo, un avversario furbo, intelligente, che ha estromesso l’Italia al Preolimpico disseminando trappole tattiche e psicologiche". L'analisi è come al solito sottile e precisa. Sergio Scariolo ne ha vista passare di acqua sotto i ponti per considerare l'esordio della sua Spagna ai Giochi Olimpici di Rio 2016 una passeggiata di salute. Avversaria quest'oggi delle sue Furie Rosse, che puntano dritte al podio, la Croazia di coach Aza Petrovic, in una gara per il tecnico italiano che ha un pizzico di sapore di rivincita.
Ultimo ballo per la generazione di fenomeni spagnola e poco importa se mancano Ibaka, Ribas e Marc Gasol, il cuore della Spagna è quello che lo scorso anno ha trionfato agli Europei francesi, con il maestro Pau pronto a spiegare - come al solito - pallacanestro al mondo intero: "Non è al top, ha saltato 20 giorni di preparazione e sarà ancora più importante dosarne le energie per averlo a disposizione nei momenti più importanti".
Rientrano tuttavia Calderon, Rubio, Abrines e Navarro per l'ultima apparizione in Nazionale e proprio sulla bomba del Barça - pronto a giocare la quinta Olimpiade - si sofferma il commissario tecnico: "E’ difficile trovare giocatori di questo livello che si preoccupano prima della squadra e poi di se stessi. Ricordo bene le sue lacrime dopo il tiro di Teodosic che ci eliminò dal Mondiale 2010. Sul piano fisico non è quello di 7 anni fa, però qualitativamente può essere fondamentale"
"Rigiocare una finale con gli Usa" l'obiettivo dichiarato apertamente da alcuni giocatori, anche se Scariolo prova ad analizzare la realtà dei fatti con maggiore distacco: "Ci siamo guadagnati il loro rispetto mettendoli in difficoltà a Londra. Ne siamo orgogliosi, ma vendere la favola di provare a sorprenderli in una giornata storta vuol dire credere a Cappuccetto Rosso. Per l’oro non vedo possibilità. Il resto è lotta aperta e penso che il fatto di giocare in Sudamerica renderà Brasile e Argentina ancora più pericolose".
Infine, l'abbraccio virtuale al collega Messina: "Voglio bene a Ettore e a molte persone che compongono squadra e staff azzurro. Il rimpianto per come è finito il Preolimpico resta ma bisogna riconoscere che la Croazia ha meritato".