Atene 2004: l'Argentina vince la medaglia d'oro alle Olimpiadi, raggiungendo l'apice della gloria grazie alla “generacion dorada”. Quella squadra, formata da Ginobili, Scola, Nocioni, Delfino, Prigioni rappresenta il massimo ideale di pallacanestro argentino, con un mix di talento puro e capacità tattiche meraviglioso. Oggi, a 12 anni di distanza e con alle porte le Olimpiadi di Rio, l'Argentina ed il basket in generale sono pronti a dire addio a quella generazione, arrivata ormai al capolinea.
L'età di quei magnifici giocatori non permetterà più loro di giocare insieme per la propria nazionale, e l'Olimpiade brasiliana sarà l'ultima manifestazione sportiva di quella squadra che proverà, per l'ultima volta, l'assalto ad una medaglia. L'ultima vinta dall'albiceleste risale a due olimpiadi fa, a Pechino nel 2008, quando l'Argentina si piazzò sul gradino più basso del podio. A Londra invece, i sudamericani beccarono la medaglia di legno, perdendo la finale per il terzo e quarto posto contro la Russia.
Quest'anno dunque l'obiettivo è scontato, conquistare una medaglia. Non sarà però un compito particolarmente facile. E non tanto per Team USA, che parte strafavorito anche quest'anno, quanto per il livello delle rivali: Spagna, Lituania, Francia e Serbia rappresentano delle rivali molto competitive e, soprattutto Lituania e Serbia, più giovani rispetto all'albiceleste. Senza contare che ci sono squadre come Croazia, Russia e Cina che possono risultare particolarmente insidiose. Andando così ad analizzare nel dettaglio il cammino dell'Argentina, i sudamericani sono stati inseriti nel gruppo B, con Nigeria, prima avversaria, e poi Croazia, Spagna, Lituania e i padroni di casa, il Brasile. Un gruppo assolutamente non facile, considerato che, a parte la Nigeria, sono tutte squadre tecnicamente fortissime. Ci sono infatti le due finaliste dell'ultimo EuroBasket, Spagna e Lituania, la Croazia, arrivata alle Olimpiadi battendo l'Italia al torneo pre-olimpico, ed infine il Brasile, che in casa sarà più ostico di quanto ci si potrebbe aspettare.
Non sarà dunque facile passare il turno per la squadra allenata da Sergio Santos Hernandez, che potrà come detto contare su tutti i suoi campioni. Coach Hernandez avrà infatti a disposizione tutta la generacion dorada, il che porta ad un paio di considerazioni: il tasso tecnico elevatissimo, grazie alla presenza di Ginobili, Nocioni, Delfino, Scola, e un'età media particolarmente alta. I quattro giocatori citati sono tutti abbondantemente over30 (il più giovane è Delfino con 33 anni), il che, in un torneo abbastanza corto come quello olimpico, potrebbe risultare nocivo. Soprattutto poi se si pensa che le altre Nazionali, Lituania e Croazia su tutte, hanno un'età media notevolmente più bassa.
Sarà quindi fondamentale per Hernandez trovare le giuste rotazioni, riuscendo a trovare il giusto mix tra l'esperienza dei più grandi e l'incoscienza dei più giovani. Il tempo a sua disposizione è però ormai concluso, si comincia il 6 agosto alle 3 (ore italiane) contro la Nigeria. Che un inizio più agevole possa aiutare nel resto del cammino?