Dopo l'impresa fatta contro la Serbia, l'Italia di Pino Sacripanti impegnata negli Europei U20 in corso di svolgimento ad Helsinki ad affrontare un altro impegno molto ostico, contro la Turchia di Omer Ugurata. Gerarchie ben definite nel roster turco, che si appoggia molto sulla fisicità di Omer Yurtseven e sulle qualità al tiro dalla distanza di Yigit Arslan. Gara senza dubbio ostica sulla carta per gli azzurrini, che però potrebbero provare a mettere in difficoltà gli avversari con armi già viste nella gara contro la Serbia. Andiamo ad analizzarle.
Il quintetto - Ugurlu, Arslan, Gecim, Arar, Yurtseven
I punti di forza - In primis, l'attacco, che è stato capace fin qui di realizzare ottanta punti a gara. La fisicità di un lungo come Yurtseven (già sofferto dagli azzurri contro la Serbia con Vucetic), che naviga prevalentemente nel pitturato, potrebbe costringere l'Italia a scegliere la difesa a zona - adottata già dalla Francia per gran parte della gara di ieri - anche nel tentativo di arginare le transizioni offensive che Ugurlu e soci cavalcano con discreta facilità. Sacripanti dovrà fare molta attenzione alle scorribande del playmaker numero 5, attorno al quale ruota tutto l'attacco di Ugurata. Buona la sua capacità di attaccare gli spazi in penetrazione e finire al ferro, oltre a smazzare sul perimetro per i tiratori - soprattutto per Arslan - e sotto canestro - per il quattordici - i suoi quasi 4 assist a gara.
La Turchia, per aprire la scatola della zona, potrebbe usufruire molto di Arar, abile nel piazzarsi sulla linea del tiro libero, in post alto, per aprire sul perimetro attirando su di sè le attenzioni della zona. Molto meno stabile il tiro dalla media, che contro i francesi ha funzionato a fasi molto alterne. Sia Ugurlu che Arar e Gecim preferiscono - o quantomeno così hanno scelto di attaccare la zona transalpina - finire al ferro piuttosto che adottare l'arresto e tiro dal mid-range.
I punti deboli - Fa da contraltare ad un'ottima qualità ed organizzazione offensiva una non esaltante difesa. Al di là dei numeri, i turchi hanno sofferto tremendamente ieri contro l'atletismo della Francia, soprattutto su Okobo (guardia mancina autore di 23 punti che potrebbe assomigliare per caratteristiche fisiche e tecniche a Flaccadori) e Noua (lungo molto atletico che con il suo dinamismo ha spesso dato molto fastidio sia a Yurtseven che ad Arar). E' proprio questo l'aspetto che gli azzurri possono provare a sfruttare: sia in fase di aiuto sui pick and roll che sulla zona, la staticità dei lunghi, incapaci in fase di scivolamento su esterni e pari ruolo, potrebbe essere un punto di vantaggio a favore di Totè, Severini e Guariglia. Inoltre - anche se questa è prerogativa di quasi tutte le squadre a questi livelli - i turchi alternano periodi di intensità selvaggia difensiva a pause decisamente lunghe, nelle quali l'Italia potrebbe provare - come fatto contro la Serbia - a smantellare le certezze di Ugurata e dei suoi.
Le statistiche delle prime quattro gare
Il percorso a Helsinki
Turchia - Lituania 90-68
Turchia - Germania 67-63
Turchia - Ungheria 81-64
Turchia - Francia 82-75