Una buona Italia passa in maniera agevole contro la Repubblica Ceca, esordendo nel migliore dei modi nella Trentino Cup, in attesa della finale di questa sera contro la sorprendente Cina. Coach Ettore Messina sta provando a plasmare il gruppo di giocatori a sua disposizione, con le tante assenze dovute alla disputa delle ultime finali dei campionati nazionali (la ciurma di uomini di casa Olimpia e della Reggiana oltre a capitan Datome e a Nicolò Melli), ma anche agli infortuni dell'ultimo minuto di Tonut e soprattutto di Bargnani. Contro una compagine priva delle sue due stelle più brillanti, ovvero Satoransky e Veselj entrambi impegnati in altrettante sfide per gli scudetti in Spagna e in Turchia, è venuta fuori una partita in cui gli azzurri hanno provato a chiudere subito la questione relativa al punteggio e alla vittoria, per poi concentrarsi sulla messa in pratica degli schemi provati in questi giorni, sotto l'occhio vigile del coach siciliano.

C'è stata partita solo nei primi cinque minuti, in cui i cechi hanno provato a giocare alla pari, ma hanno dovuto scontrarsi con un Belinelli subito molto incisivo al tiro: doppia cifra immediata per il giocatore di San Giovanni in Persiceto, che si è così assicurato una lunga permanenza in panchina a studiare i propri compagni. Discorso diverso per Danilo Gallinari, che ha provato a dialogare con il resto del roster più che a cercare la gloria personale: lo score dell'uomo di Graffignana non è certo quello delle migliori occasioni, ma il giocatore dei Denver Nuggets ha voluto porre la chimica con i compagni di squadra come priorità per questa Trentino Cup. Va da sè che, durante i quaranta minuti contro la compagine di coach Ginzburg, a venire fuori sul piano realizzativo sono stati quelli che solitamente vengono considerati gregari, e che proveranno a giocarsi, nelle prossime due settimane, i pochi posti rimasti per salire sul treno che porterà a Torino e, magari, più avanti sull'aereo per Rio de Janeiro.

Davide Pascolo ha voluto ricambiare l'affetto e la stima di quello che, fino a ieri, è stato il suo pubblico. Gli spettatori di Trento, nonostante la notizia del passaggio all'Olimpia Milano del loro beniamino, lo hanno accolto con calore, e lui ha risposto con la solita prova di energia, di attenzione e di imprevedibilità sotto entrambi i tabelloni, coadiuvato con minutaggio alterno da Cusin e Cervi, i quali si daranno battaglia per ricoprire lo spot di cambio di Bargnani al pre-olimpico. Molto bene anche Fabio Mian, autore di pochi ma preziosissimi minuti così come Simone Fontecchio, buttato nella mischia nel quarto periodo e autore di giocate di puro talento nella metà campo ceca. Ma l'aspetto che certamente avrà fatto sorridere Messina è quello relativo alla difesa. Non parliamo certo del fatto che una Repubblica Ceca rimaneggiata sia rimasta sotto quota 50, ma ci riferiamo all'attitudine e alla voglia di far vedere qualità che, limitatamente alla Nazionale, non sempre sono state messe in mostra. Chiaramente c'è anche la voglia di emergere e di conquistare la fiducia del ct, da parte di quei giocatori che non hanno grandi chances di andare a Torino per dare la caccia al pass olimpico, ma vedere gente come Belinelli, Gallinari, Poeta, Cusin e tanti altri - nonostante una certa esperienza ad alti livelli - battagliare su tutti i palloni in una partita che ben presto ha assunto i contorni di una sgambata, è certamente un segnale di quanto Messina stia lavorando nelle menti dei giocatori.

Il match contro la Cina sarà un ulteriore step per valutare le condizioni, fisiche ma soprattutto mentali, di una nazionale a dir poco sperimentale, e che a partire dal prossimo impegno "pre-torinese" ritroverà gran parte dello zoccolo duro azzurro: Datome e Melli sono attesi in gruppo dopo il weekend, elementi come Polonara, Della Valle, Cinciarini e Gentile vorranno rinsaldare la propria presenza in quello che dovrebbe essere il roster dei 12 che si giocheranno l'accesso ai Giochi Olimpici.