È un'Italia positiva quella che, nel duello tra Nazionali "incerottate" (diverse assenze per le finali dei campionati) sconfigge nettamente per 78-48 la Repubblica Ceca e parte bene nella Trentino Cup, uno degli ultimi esami in vista del torneo pre-olimpico, in programma a Torino a inizio luglio. Prova molto solida, soprattutto nella metà campo difensiva, che era probabilmente quella sulla quale lavorare di più in vista degli impegni contro Croazia e Tunisia, che varranno gran parte del pass per Rio de Janeiro.

Messina rinuncia alla palla a due a Bargnani e Tonut, out per i rispettivi problemi fisici, ma la partenza è a dir poco incoraggiante. È soprattutto Belinelli a mettersi la squadra sulle spalle, salendo subito in doppia cifra sul piano personale e, con l'ausilio di Cusin e Poeta, portando l'Italia anch'essa in doppia cifra, ma di vantaggio. Dall'altra parte la Repubblica Ceca sbaglia tanto in fase offensiva, complice l'ottima difesa già imposta dal coach azzurro che sta provando a limare gli errori visti in maniera anche plateale agli scorsi Europei. Offensivamente parlando, poi, l'assistant coach degli Spurs sfrutta il talento a sua disposizione: quando non segna la guardia dei Sacramento Kings, salgono in cattedra Abass e soprattutto Pascolo, probabilmente galvanizzato dalla firma con Milano. Gallinari si prodiga soprattutto per i compagni, prendendo poche iniziative personali e preoccupandosi soprattutto di mettere in ritmo i compagni. Cervi si alterna con Cusin sotto i due canestri, Messina punta su rotazioni più frequenti e schieramenti diversi tra loro, e all'intervallo si va sul 48-24.

Si torna dagli spogliatoi e l'Italia continua a difendere forte, trovando anche delle buone soluzioni in attacco, in particolare con Belinelli che completa un clamoroso gioco da 4 punti. La Repubblica Ceca prova a scuoersi con Bohacik e con una difesa che a propria volta prova a reagire a quella imposta da coach Messina. Tuttavia, il divario tra le due compagini è evidente, anche perchè i cechi non riescono a sopperire alle pesanti assenze. Il calo di tensione degli azzurri, però, è fin troppo evidente e anche il ct prova a risvegliare i giocatori dal torpore riprendendo le rotazioni. Ci pensano allora Pascolo e Zerini ad alzare i giri del motore: per entrambi un rimbalzo di prepotenza e di intuito, ma soprattutto un canestro a testa. È sempre la difesa a garantire ottimi dividendi all'Italia, all'alba dell'ultimo quarto in cui Messina allarga ulteriormente le rotazioni. Il vantaggio italiano sfiora i quaranta punti, i cechi provano ad affidarsi al tiro pesante per riavvicinarsi nel punteggio ma la difesa azzurra continua a lavorare bene anche con i "rincalzi". Gli ultimi possessi hanno poco da dire, con la palla che continua a girare in mano agli azzurri e la Repubblica Ceca che ribadisce la propria fatica offensiva.