La gara 7 tra Oklahoma City Thunder e Golden State Warriors è già in archivio da un paio di giorni ma la testa, nonostante l'inizio imminente delle Finals, non riesce a non tornare sull'epilogo di una serie bellissima. Quel terzo quarto che ha spaccato la partita è ancora troppo fresco per andare oltre: le triple di Curry e Thompson hanno ucciso OKC che, nonostante abbia continuato a difendere in maniera eccelsa, non è riuscita a contenere gli Splash Brothers.
La domanda quindi che ci si pone è: ma allora, i Thunder che avrebbero dovuto fare per vincerla? Be', se come detto la difesa non è passibile di accuse, è chiaro che si deve andare a vedere cosa è stato fatto nella metà campo offensiva. La squadra di Billy Donovan, che per 5 gare e mezzo è stata fantastica, nel terzo quarto di gara-7 è tornata a giocare come fatto durante tutta la regular season. Tanti, troppi isolamenti a difesa totalmente schierata, poco movimento e tanto “hero-basketball”, come lo chiamano dall'altra parte dell'oceano. Durant e Westbrook infatti, nel momento più difficile della partita e della serie, sono incappati nelle vecchie abitudini e hanno pensato di poter risolvere da soli la partita: il primo, isolandosi sempre contro Andre Iguodala, il secondo, forzando penetrazioni e qualche palleggio arresto e tiro, non la soluzione migliore con la difesa attenta a ogni tua mossa.
Inutile quindi girarci troppo intorno: la pochezza offensiva di OKC è stata la causa della sconfitta nella partita decisiva contro GSW, e nello specifico, l'incapacità di leggere la situazione da parte delle due stelle della squadra. Anche perché, ed è una delle cose più sorprendenti, KD e Russ sono stati superbi anche per tutto il primo tempo della gara-7, facendo chiudere i primi due quarti della partita avanti di 6 lunghezze la propria squadra. Di conseguenza, è chiaro che il problema dei due è stato il dover reagire ad una situazione di difficoltà e di palese superiorità da parte di quei due “mostri”. Non è sbagliato pensare quindi che Westbrook e Durant si siano fatti prendere “dall'invidia” e abbiano deciso di dimostrare a tutti, oltre che a loro stessi, di essere al livello di Curry e Thompson, forzando tiri su tiri.
Il concetto però non può che essere sbagliato: il duo di Steve Kerr è stato costretto ad agire in quel modo in virtù di una difesa fisica, atletica e che non permetteva loro di giocare nella solita maniera. Quindi, hanno cominciato a forza insensati tiri da tre, perché comunque di questo si parla, che però sono entrati. La coppia invece di Billy Donovan ha pensato di dover fare lo stesso non perché fosse cambiata la difesa dei Warriors, ma solo ed esclusivamente per difendere il proprio status di stella.
A questo punto, considerate anche le infinite voci sul futuro di KD, viene da pensare che i due siano effettivamente incompatibili. E non tanto perché hanno perso, cosa che sicuramente aiuta la posizione di chi scrive, ma perché nei momenti di difficoltà non riescono a mettere da parte il proprio ego. E, avere due giocatori così nella stessa squadra, è evidentemente troppo.