Tutto abbastanza facile per la Grissin Bon Reggio Emilia in Gara 1 delle semifinali playoff. Coach Menetti mette a frutto quanto appreso nelle ultime due sconfitte contro Avellino (in Coppa Italia e in regular season) e disegna un piano partita perfetto. Una difesa asfissiante ai danni di Green e Ragland e la gran vena di Achille Polonara sono le chiavi con cui la Reggiana ottiene un meritato successo. La profondità della panchina dei padroni di casa, poi, consente a Menetti di alternare quintetti senza abbassare l'incisività delle rotazioni. Di contro, Avellino non può costruire tiri puliti e, senza le idee dei suoi playmaker, si perde in iniziative solitarie prive di successo.
Primo tempo Ragland, Acker, Nunnally, Leunen e l'ex Cervi formano in quintetto scelto da Sacripanti, De Nicolao, Kaukenas, Aradori, Silins e Veremeenko per Menetti, che inizialmente lascia in panchina Polonara. E' di Acker il primo canestro delle semifinali. Silins, in quintetto a sorpresa, risponde per la Reggiana. Si parte a ritmi alti, con Reggio che vuole correre e Avellino che prova a tenere la stessa velocità, replicando a ogni canestro (10-10 a 6:13). Gli ospiti sorpassano con Buva e Nunnally dalla lunetta (14-17) e allungano a +7 approfittando del calo delle percentuali al tiro di Reggio e capitalizzando dalla lunetta i tanti falli subiti (16-23). L'ingresso di Della Valle porta dinamismo su entrambi i lati del campo ma la Grissin Bon rosicchia solo 2 punti di svantaggio, mentre il canestro sulla sirena di Ragland è annullato dall'istant replay. La decisione (peraltro giusta) dell'arbitro Paternicò rappresenta lo spartiacque dell'incontro.
Reggio apre il secondo quarto con un parziale di 4-0 tutto italiano (Gentile e Polonara). Avellino spreca 3 possessi e viene punita dalla tripla di Polonara che obbliga Sacripanti al time out (25-23). Reggio però paga le cattive scelte di Needham e subisce il ritorno di Avellino, contenuto dalle triple di Lavrinovic e De Nicolao (31-29). Reggio prova ad aumentare la pressione su Ragland, che dopo un attimo di difficoltà sembra riprendersi alla grande con una tripla e un assist per Cervi (33-34). La difesa dei padroni di casa ottiene risultati più apprezzabili applicata contro Green, che non entra mai in partita inciampando in errori che non fanno parte del suo bagaglio tecnico. . De Nicolao e Aradori firmano l'ennesimo e definitivo sorpasso (37-34). L'attacco irpino risente degli errori di Green e la Grissin Bon tocca il +7 (41-34), prima della penetrazione di Ragland che realizza l'ultimo canestro del primo tempo.
Secondo tempo Dopo 3 attacchi non andati a buon fine, arriva la tripla di Nunnally (che va in doppia cifra) a dare ossigeno ad Avellino, ma è soltanto un'illusione destinata a dissolversi in poche battute. La pressione continua su Ragland e Green riesce nell'intento di zavorrare Avellino, incapace di dare continuità alle proprie giocate. Gli irpini perdono rapidamente lucidità e Reggio tocca il massimo vantaggio con una tripla di Polonara (48-39), imitato più tardi da Aradori (52-43), che supera quota 3000 in campionato. Qualche sprazzo di Buva non permette alla Scandone di restare brevemente in partita. la Sidigas infatti scivola a -12 sotto i colpi di De Nicolao e Lavrinovic (60-48), poi arriva la tripla di Needham che ipoteca pesantemente Gara 1 (63-49) a 1:10.
Avellino apre l'ultimo quarto con un 7-2 costruito da Pini e Ragland (65-56), ma ancora una volta l'illusione che la partita possa riaprirsi è effimera. Reggio infatti non trema e rimette rapidamente le cose a posto, arrivando con una tripla di Della Valle a +14 (70-56). Il vantaggio resta costantemente in doppia cifra, e per la Grissin Bon è agevole controllare le battute finali di un incontro che per i vicecampioni d'Italia è stato più facile del previsto. Una tripla da 8 metri di Polonara suggella l'mvp della prima sfida e il +17 (77-61) con poco più di 3 minuti da giocare. Un nervoso Aradori riesce a farsi infliggere il secondo tecnico che pone fine alla sua partita, ma cambia poco o nulla. Avellino infatti non riesce neanche a limare il pesante passivo, complici percentuali da 3 punti disastrose. In gara 2 servirà una Sidigas diversa.