In Irpinia ci credono. C'è un sogno chiamato Scudetto che alla gente del posto fa tornare indietro di 30 anni, a leggendarie imprese compiute in un altro sport che rappresentavano vanto e riscatto per un popolo reduce da un'indicibile tragedia. La rincorsa verso il sogno comincia nel migliore dei modi, e in Irpinia nessuno è intenzionato a svegliarsi prima del lieto fine. La Sidigas non delude i suoi tifosi e supera agevolmente Pistoia, che sembra già paga di aver raggiunto la post season.
Il quarto di finale tra Avellino e Pistoia si presentava, sulla carta, come quello dal pronostico più scontato: troppo ampio appariva infatti il divario tra la Sidigas e la Giorgio Tesi Group. Gara 1 ha, per una volta, dato ragione alle previsioni. Avellino fa sua la prima sfida disputando una gara perfetta per quaranta minuti, senza mai soffrire Pistoia e non concedendole nessuna possibilità di mettere in discussione l'esito. Tradita da troppi giocatori, Moore e Blackshear (irritante nella sua svogliatezza), la squadra di Esposito riceve comunque l'applauso finale dai suoi tifosi, giunti numerosi in Irpinia e distintisi per fair play, sportività e allegria che è sempre piacevole riscontrare in un evento sportivo da parte di chi perde. Sacripanti ha invece avuto ottime risposte da tutto il roster, e si è permesso di tenere i titolari in panchina per buona parte della ripresa. Alla fine, il top scorer risulta Buva (15 punti nella ripresa), ma la palma del migliore va divisa tra Ragland e Green, una coppia di play talmente ben assortita che sembra essere nata per giocare nella stessa squadra. E pensare che il primo era apparso fuori forma al suo arrivo ad Avellino, e il secondo era visto dai soliti soloni come una minestra riscaldata...
Lunedì si replica. Avellino ha fretta di raggiungere le semifinali e punta a chiudere i giochi in 3 set, Pistoia cercherà quantomeno di allungare la serie.
Primo tempo Un gioco da 3 punti di Antunutti apre le ostilità e illude Pistoia. Avellino ha da subito le idee chiare e replica con un 11-0 che spegne immediatamente le bellicosità degli avversari. La Sidigas dispone di una varietà di giochi offensivi e di terminali che dissolvono la lenta difesa di Pisotia. Le triple di Leunen e Nunnally, le penetrazioni di Ragland e la solidità di Cervi sotto le plance scavano in poche battute un divario in doppia cifra tra le due squadre. Pistoia sbaglia tanto dalla lunga distanza (1/7),Moore stenta a mettere in moto Kirk e la panchina, a differenza di quella irpina, non aiuta. Knowles si accende nel secondo quarto con un paio di fiammate, ma restano iniziative isolate, così come una rara tripla di Moore. Avellino si affida alle mani e al fosforo di Green, che come quasi sempre nelle occasioni che contano non delude. Il folletto infila 3 triple che vanificano il tentativo di rimonta di Pistoia mentre Ragland, in una fase in cui non è chiamato a realizzare, smazza assist a raffica. Avellino chiude il secondo periodo con percentuali irreali (75% da 2, 66% da 3), e va al riposo lungo con 14 punti di vantaggio (55-41).
Secondo tempo Pistoia prova ad aggrapparsi al suo totem Kirk, ma gli esiti sono altalenanti. Salve le solite invenzioni di Knowles, Pistoia litiga col canestro. Acker, che ha qualche errore commesso nel primo tempo da farsi perdonare, guida l'attacco irpino con 7 punti, ben coadiuvato dal chirurgico Nunnally, visibilmente ringalluzzito dal titolo di MVP della stagione regolare. Il vantaggio di Avellino supera ampiamente i 20 punti, con Pistoia ormai rassegnata. Sacripanti risparmia nell'ultimo quarto Cervi, Acker, Nunnally e Leunen, ma le seconde linee, Buva su tutti, non lasciano a desiderare. La Scandone chiude in scioltezza il primo round, trai cori dei tifosi che inneggiano all'artefice principale delle performance di questa squadra: Pino Sacripanti.