Si apre con il botto la decima giornata delle Top 16 di Eurolega. In campo otto squadre per le prime quattro partite disputate nella serata di giovedì, con due gare che riguardavano il girone E ed altre due che hanno aperto le danze nel girone F. Partite importanti sia in testa che in coda alle due classifiche.
Partiamo dal girone E, che vedeva le attenzioni di tutti gli appassionati rivolte sulla sfida tra Lokomotiv Kuban Krasnodar e Fenerbahce: in palio c'era la vetta della classifica, con i russi che avevano la grande occasione di agganciare proprio la capolista turca, che ha però vinto grazie al punto di forza degli avversari, ovvero la difesa. È stato bravissimo come sempre coach Obradovic, nel preparare una partita che si era messa leggermente in discesa già prima della palla a due, con il forfait in casa russa di Bykov che ha ridotto ulteriormente le rotazioni in casa Lokomotiv. Ne è venuta fuori una partita molto spettacolare, come accade spesso in questo sport quando la posta in palio è alta, e come accade spesso sono i campioni a vincerla. Bogdanovic piazza la tripla del 50-51 a un minuto e mezzo dalla fine, Dixon replica con il +2 Fenerbahce nel penultimo possesso e Claver manca il colpo del pareggio alla sirena. E mentre i turchi scappano in vetta alla classifica, l'Unicaja Malaga si stacca dall'ultima posizione in classifica dopo la vittoria sul parquet del Cedevita Zagabria. Gli iberici sono stati bravi ad assorbire il tentativo di fuga dei padroni di casa nei primi possessi, portandosi in vantaggio con una maglia di Nedovic in chiusura di primo quarto e di fatto mantenendo il controllo del match fino alla fine, con l'allungo definitivo che è arrivato nel terzo guardo, con una difesa pazzesca concretizzatasi in diversi contropiede. Il vantaggio Unicaja ha sfiorato anche i venti punti, con le prove di Kuzminskas e del già citato Nedovic che spiccano sulle altre.
Nel girone F si è partiti fortissimo, con la grande sfida tra Laboral Kutxa e Khimki Mosca. Un match che, per la verità, non ha avuto grande storia, nonostante ci si giocasse il secondo posto nel girone. I russi hanno provato un timido allungo in avvio di secondo periodo, ma ci hanno pensato Adams e Yanga, con l'aggiunta di un canestro pazzesco di Bertans, a vanificare il tutto. Ancora Darius Adams scuote il pubblico di Vitoria con la giocata che vale l'inizio di un nuovo allungo. Il buzzer beater 'alla Curry' di Mike James, alla fine del terzo quarto, segna uno spartiacque clamoroso in favore dei baschi, con il Khimki che va in rottura prolungata e non riesce più a trovare la via del canestro, consentendo l'allungo definitivo al Laboral Kutxa. Bertans è letteralmente scatenato e domina sotto a entrambi i tabelloni, trovando poi altre soluzioni incredibili al tiro pesante: così Perasovic e i suoi giocatori possono mettere paura alla capolista CSKA. È invece certificata la crisi dell'Olympiacos, mai stato così lontano dalla qualificazione ai quarti di finale come in questa fase delle Top 16. Gli ellenici sono usciti sconfitti dal parquet del Brose Bamberg, alimentando leggermente le ultime chances di passaggio del turno della formazione guidata da coach Trinchieri. La classe del solito Spanoulis mantiene la formazione del Pireo a contatto, con canestri e assist di gran fattura che riescono a portare gli ospiti sul +4 a due minuti dalla fine. Negli ultimi possessi, però, si sveglia il Bamberg, che trova la tripla del pareggio a 47 secondi dalla fine con Zisis, e poi festeggia con un'altra bomba a 5 secondi dalla sirena: questa volta la firma è di Strelnieks. E Melli e compagni possono tornare a credere nella qualificazione.