La finale di Coppa Italia tra l’EA7 Milano e la Sidigas Avellino sarà un re-make della sfida in campionato disputatasi tre settimane: in quella circostanza fu la formazione irpina ad avere, inaspettatamente, la meglio (80-81) sulla più quotata squadra di casa. Anche oggi – forse anche maggiormente di quella partita – Milano parte con tutti i favori del pronostico: gioca in casa, ha una squadra più attrezzata e nelle due partite d’avvicinamento a questa gara ha massacrato le avversarie (+61 la somma dello scarto nella partite con Venezia e Cremona). Ma Avellino è ancora imbattuta in questo 2016, ha una striscia aperta di nove vittorie e batterla sarà tutt’altro che una passeggiata per gli avversari milanesi. Si prospetta, così, una finale con le due squadre più in forma del momento che daranno vita, senza alcun dubbio, ad una partita coi fiocchi: la miglior finale possibile, la miglior conclusione che gli appassionati potevano aspettarsi da queste Final Eight.

Repesa e la sua brigata, come abbiamo già detto in precedenza, arrivano a questa partita nel miglior modo possibile: dopo le grandi incertezze di gioco e convinzione avute nei primi mesi della stagione, ora pare che la squadra abbia acquisito quella sicurezza nei propri mezzi che serviva per arrivare agli obiettivi stagionali. E questo grande exploit - più mentale che tecnico - è avvenuto in concomitanza con le tanto attese Final Eight che si giocano proprio nel capoluogo lombardo: la Milano cestistica, che non vede vincere una Coppa Italia alla propria squadra da 20 anni, ha atteso con molta aspettativa questa 3 giorni nella speranza, più che legittima, di vedere nuovamente vincere questo trofeo alla gloriosa Olimpia. E il popolo milanese crede ancora di più a questo trionfo dopo le incoraggianti prove di quarti e semifinale: in entrambe le partite l’EA7 ha mandato 5 uomini in doppia cifra, dominando le sfide a rimbalzo (40-23 - Venezia, 51-29 - Cremona). Dunque, sembra chiaro che Jasmin Repesa stia puntando molto sulla fisicità della propria squadra: ieri, nonostante le assenze di Barac e Batista (esclusi per scelta tecnica), Milano ha conquistato quasi il doppio dei rimbalzi degli avversari e spiccano i 9 recuperi vicino le plance di Simon e Magro, il play e il centro. I meneghini, in questo momento, sembrano una macchina perfetta, dove gli ingranaggi girano tutti nel verso giusto. La prova del nove, così, avverrà proprio stasera dove le pressioni saranno tantissime: il confronto con l’ultima squadra che li ha sconfitti e una Coppa Italia che manca dal ’96 farà tremare le mani dell’Olimpia?

“Con Milano ci vorrà la perfezione ma è giusto sognare”, queste le parole di Pino Sacripanti al settimo cielo dopo la vittoria al cardiopalma contro la Dolomiti Energia Trento. Il percorso della Sidigas Avellino in queste Final Eight, effettivamente, è stato molto più travagliato e sofferto rispetto a quello dell’EA7: le vittorie nei quarti contro la Reggiana e in semifinale contro proprio Trento sono state frutto di sudore ed agonismo fino al 40esimo minuto; la squadra bianco-verde non ha mai avuto l’opportunità di rilassarsi ma alla fine con forza sia di nervi che di gioco è riuscita a portare a casa un traguardo già molto importante. Ma una squadra che arrivava a questa Coppa Italia come la più in forma della Serie A non può certo accontentarsi di partecipare solamente alla finale: Avellino vuole vincere per regalare una gioia ai tanti tifosi campani accorsi in quel di Milano per sostenere i propri colori. Per farlo gli irpini si affideranno anche allo spirito di rivalsa degli ex: Green, Acker e Ragland hanno tutti avuto un passato in maglia Olimpia che però non è stato troppo roseo; più degli altri, vorranno dimostrare al pubblico del Forum il proprio valore e un trionfo davanti a loro sarebbe ancora più gustoso. La Sidigas spera anche di riavere nella propria versione migliore James Nunnaly, autentico trascinatore in campionato (18,4 punti di media) ma che nelle prime due uscite in Coppa non è stato efficace come al solito: anche dalla sua vena realizzativa dipenderanno le sorti della gara. Ed infine, sarà di grande importanza la lotta sotto i tabelloni. Ieri, gli interni avellinesi sono stati i più positivi e proprio grazie a loro è stato possibile l’approdo in finale; questa sera, lo scontro contro i lunghi milanesi sarà ancora più arduo e intenso e ci si aspetta molto dalle prove di Cervi, Buva e Leunen(eroe, con un canestro allo scadere, della vittoria campionato contro Milano).