Mancano poco più di due settimane all'All Star Game e, dopo i quintetti iniziali, la NBA ha rilasciato anche i nomi dei due head coach: Gregg Popovich per l'Ovest, Tyronn Lue per l'Est. Sì, avete letto bene. Ad Ovest non c'è Steve Kerr, né tanto meno Luke Walton. Ad Est, c'è l'ex assistente di David Blatt, silurato la settimana scorsa dai Cleveland Cavs.
Ora, se Kerr è stato impossibilitato dal regolamento, secondo il quale non si può allenare all'All Star Game per due anni consecutivi, non riusciamo a capire la scelta della Lega di non far allenare il povero Luke Walton. L'attuale assistente dei Warriors è stato il capo allenatore per i primi tre mesi della stagione e soltanto da 4-5 giorni è tornato ad occupare il ruolo di assistente visto il ritorno di Kerr. Proprio questo avvicendamento ha comportato l'esclusione di Walton e, per la sua immensa gioia, l'inserimento di Pop. Considerata l'enorme voglia dell'allenatore degli Spurs a prendere parte a questo tipo di manifestazione, perché Adam Silver ed il suo staff non hanno pensato bene di dare un piccolo riconoscimento a Walton, tra l'altro assolutamente meritato? Non ce ne voglia la Lega, ma la scusa che il buon Luke non sia un head coach fa sorridere e, sebbene sia comunque una questione che “lascia il tempo che trova”, sarebbe stato forse più giusto dargli questa opportunità.
Lo stesso dicasi per Tyronn Lue. L'ex giocatore dei Lakers ha preso parte alla prima partita da capo allenatore la scorsa domenica, contro i Bulls. Da allora, due vittorie ed una sola sconfitta, quest'ultima proprio contro Chicago. Siamo proprio sicuri che nuovo coach di LeBron James si sia meritato questo onore/onere? Forse, anzi, senza forse, decisamente no. Dwane Casey, a parer di chi scrive, sarebbe stata la scelta sicuramente più logica, considerato quanto di eccezionale stia facendo con i Raptors e che l'All Star Game si tiene proprio a Toronto.
Insomma, la decisione della NBA ha fatto e sta facendo ancora molto discutere. Tuttavia, è bene anche concentrarsi su cosa possano effettivamente dare questi due allenatori: da un lato c'è Gregg Popovich, ex agente CIA, che siamo certi sfrutterà ogni occasione possibile per evitare riflettori, interviste e quant'altro. Ha un'esperienza infinita, tutti lo rispettano e tra la sessione di allenamento e i time out, riuscirà a creare un ambiente molto divertito e molto “libertino”, vista la poca importanza dell'evento. Dall'altro lato, c'è Tyronn Lue: in molti lo hanno ricordato per l'umiliazione subita contro Allen Iverson e, viste anche le assurde circostanze con le quali è stato assunto, difficilmente i giocatori avranno voglia di includerlo all'interno di clima che, in teoria, dovrebbe essere disteso e rilassato.
Magari proverà anche a dare delle indicazioni, nell'estremo tentativo di farsi accettare da un gruppo, ma finirà per essere quello mal visto e messo lì solo grazie a svariate “raccomandazioni” (vedi il 23 di Akron).
L'avvicinamento all'ennesimo All Star Game non sembra dunque proprio entusiasmante. Le critiche per gli allenatori sono state come detto feroci e, per fortuna, non sono ancora stati annunciati i componenti delle panchine. Ma state tranquilli, siamo certi che anche qui ne vedremo delle belle.