Nella quarta giornata di Top 16 va in scena il Clasico spagnolo, Real Madrid contro Barcellona.Una partita destinata a rimanere nei libri, visto lo spettacolo offerto. I blancos di coach Pablo Laso si presentano a questo match privi ancora del lungodegente Rudy Fernandez ma con un Llull pienamente recuperato. Nessun problema di infortuni, invece, nelle fila blaugrana di Xavi Pascual.

Dopo una prima fase di Eurolega a rilento, il Real ha cominciato a macinare e ha un record di 2 vittorie ed una sconfitta nelle Top 16. Dall'altra parte, il Barcellona ha un bisogno vitale di vincere nella capitale spagnola per rimanere in corsa per le Final Four avendo perso due delle tre partite di questo inizio di Top 16.

Ad inizio partita, i ritmi sono subito concitati, con un Justin Doellman in grande spolvero e due triple messe subito a segno. Il Real, dalla sua, fa molta fatica in attacco non solo a far canestro ma proprio ad arrivare alla conclusione.  Il parziale blaugrana si protrae fino all’8-0 prima che Reyes metta a segno il primo canestro dei padroni di casa che però continua a soffrire molto Doellman. Il Real Madrid inizia a giocare come sa  e piazza un contro parziale mostruoso di 18-0 costruito principalmente nella propria metà metà campo con una difesa che produce molte transizioni veloci. Il Barca cerca di rimanere attaccato alla partita con i suoi lunghi, Lawal e Samuels, ma è Sergio Llull, con una tripla da casa sua allo scadere del primo quarto a ricacciare indietro i blaugrana. Il secondo quarto comincia e finisce sulla falsa riga del primo, con le merengues che arrivano addirittura ad un vantaggio di 16 lunghezze. In questa fase di partita non si assiste a uno spettacolo dal punto di vista tecnico straordinario, ma l’intensità è altissima e il match è assolutamente gradevole. Il Barca prova più volte a tornare sotto la doppia cifra di svantaggio, ma Rodriguez non è d’accordo e il Real resta sempre solidamente al comando della partita. Si va all'intervallo lungo con un +11 per i padroni di casa sul 48 a 37.

Nonostante una botta al ginocchio subita nel corso del secondo quarto, il terzo periodo si apre con Navarro in campo e ciò è una gran bella notizia per il Barca che resta attaccato alla partita. L’attacco blaugrana si affida molto, con esito alterno, al tiro da tre punti di Perperoglu, ma purtroppo Navarro deve abbandonare la partita. Rodriguez e soci continuano a imperversare nell'area blaugrana e ricacciano la squadra di Pascual a -15. Qui per, inizia il Perperoglu show, un paio di triple e alcuni canestri dalla media riportano il Barca a contatto fino al -1 (63-62). La rimonta catalana si completa con la tripla di Doellman a inizio quarto periodo che vale il +2 blaugrana. Tomic sigla il suo primo canestro dal campo e regala ai suoi due possessi pieni di vantaggio, ma il Real non molla e ha un paio di occasioni per ricucire, occasioni non colte però. La partita resta in equilibrio e il pubblico madrileno si inizia a scaldare anche grazie ai canestri di Carrol che tiene i suoi in partita.

I minuti finali sono un susseguirsi di sorpassi e contro-sorpassi, e l'intensità fisica non manca. Con un paio di gran canestri di Carroll e Ayon la partita sembra favorire i blancos quando manca un minuto alla sirena. Il solito Doellman piazza la tripla del -2 (85-83) che tiene la partita viva. Il Real decide di mandare in lunetta Ribas che fa 2/2 e porta il punteggio sull’85-85 a 9’’ dalla sirena. Il Barca manda Reyes in lunetta e il capitano dei blancos fa 1/2, mortifero, e Doellman mette sulla sirena il canestro della vittoria per il Barcellona. Il finale è dell’87-86 in favore degli ospiti.

Una vittoria che vale oro per il Barcellona, non solo per aver battuto i rivali storici in casa loro, ma, soprattutto, per aver riaperto le chance di qualificazione per le Final Four di Berlino. Sulla sponda madrilena, questa partita lascia molto amaro in bocca, sia per com'era stata condotta sin dai minuti iniziali, sia perchè è stata persa un'occasione per dare un segnale forte alla classifica.