Non sempre una vittoria basta per festeggiare, e l’Olimpia Milano stasera assapora l’agrodolce di un successo inutile che costa l’eliminazione dall’Eurolega. Sul campo del Cedevita Zagabria arriva una vittoria per 85-82 che però è fine a sé stessa, dato che i meneghini non riescono a ribaltare il vantaggio negli scontri diretti. Serviva una vittoria di almeno 10 punti, ma non è arrivata. E alle top16 ci vanno i croati, che hanno recuperato lo svantaggio nel quarto quarto e riescono a ridurlo in volata.

In assenza di Gentile, ancora infortunato, è Simon che inizialmente assume la leadership della squadra. Nei primi minuti Milano attacca bene, muove il pallone e crea buoni tiri, sbagliandone qualcuno di troppo, ma l’intensità è buona anche in difesa, anche se il Cedevita trova canestri da sotto. Nella metà campo offensiva però McLean fa la differenza, insieme al 43: sono loro a firmare quasi tutti i canestri del primo quarto per la squadra di Repesa, anche se il primo punto esclamativo lo mette Robbie Hummel con una buona tripla con spazio in contropiede che vale il +9.

Anche dopo il primo mini-intervallo l’ex Minnesota si fa valere, portando un ottimo contributo su entrambi i fronti. La difesa di Milano funziona bene, l’attacco continua a girare, anche se un po’ più a rilento rispetto al primo quarto. Il distacco resta comunque intorno ai 10 punti specialmente grazie al lavoro nella metà campo difensiva. Simon complica le cose commettendo il terzo fallo con 3 minuti sul timer nel secondo quarti, ma Cinciarini piazza il gioco da tre punti che allontana da paura e ripristina il +11 e Macvan, rientrante e in uscita dalla panchina, rincara la dose, anche con la tripla del 45-29, che diventa 45-31 alla sirena che determina l’inizio dell’intervallo lungo.

Il 5-0 di parziale iniziale della ripresa del Cedevita viene immediatamente riassorbito con i canestri di Jenkins e Cerella, ma nuovamente i croati piazzano un altro parziale volando sulle ali di un grande Arapovic (9-0). La risposta è di Hummel, altra tripla che spezza il ritmo e rimette Milano a +8. Il vantaggio si mantiene costante anche per gran parte del terzo quarto, perché ai canestri di Arapovic si contrappongono le triple di Jenkins e i canestri di un Hummel alla sua miglior partita con la divisa dell’EA7.

I 26 punti subiti nel terzo quarto hanno però un peso specifico eccessivo, anche se, nonostante un Bilan in cattedra nel quarto quarto, Milano riesce in qualche modo a mantenere il suo vantaggio. Alla fine si arriva in volata: a Macvan risponde Pullen, che riaccorcia a -9, Si scatena Pilepic, 9/12 in Eurolega ma 0/3 fino a quel momento nella partita: il tiratore puro però non tradisce e firma il -6. Dopo un 1/2 di Simon in lunetta, Milano ha la palla del +9: Jenkins si prende un tiro allo scadere che va dentro, ma gli arbitri dopo aver consultato l'instant replay decidono, sbagliando clamorosamente, di fischiare infrazione di 24 secondi e non convalidare il canestro. Dall'altra parte Pilepic rincara la dose, manda a bersaglio la bomba -4 che spezza le gambe all'Olimpia, che non riesce più a rialzarsi e trova l'airball di Lafayette, che riesce a segnare solo quella dell'85-80, dopo altri due liberi dell'eroe croato di serata.

Finisce 82-85. Milano vince, ma non basta: il -9 dell’andata non viene ribaltato e le Top16 sono ora matematicamente impossibili da raggiungere. Il Cedevita festeggia, Repesa si vede beffato sul campo su cui ha allenato un anno fa, dalla squadra che ha allenato un anno fa.