Torna l’ormai consueto appuntamento di Vavel Italia con i migliori talenti del basket nostrano. Dopo aver terminato l’analisi del girone Est di serie A2, oggi è la volta di iniziare il girone Ovest con le prime 8 squadre in ordine alfabetico. Girone che presenta un mix interessante di club emergenti e dal passato nobile. E’ in questo contesto che i prospetti del progetto Italbasket cercano di farsi largo nel mondo professionistico a suon di duro lavoro e prestazioni degne di nota.

1) Fortitudo Agrigento: Rivelazione della passata stagione quando è arrivata ad un passo dalla promozione, sfumata solo in finale contro Torino.  Società umile e allo stesso tempo ambiziosa , quest’anno prova a lanciare con determinazione Federico Vai, guardia classe 1995 proveniente dal vivaio del Campus Varese, già dalla passata stagione in Sicilia. Prosegue così il suo percorso di crescita sotto la guida di coach Ciani, il quale ha considerevolmente aumentato il suo minutaggio a 11 minuti di media. Ci sono però ancora parecchi aspetti da migliorare, essendo un giocatore troppo perimetrale (come dimostra il fatto che abbia segnato solo con il tiro da 3 in questa stagione) e non ancora un fattore difensivamente parlando. Tasselli da aggiungere certo, ma possiamo dire sicuramente che abbia già messo una puntina col suo nome sulla cartina del basket italiano.

2) Basket Agropoli: vive una favola la società della provincia di Salerno. Infatti, ripescata dopo la non ammissione di Napoli al campionato di categoria, sta viaggiando sopra le aspettative stagionali, ridimensionando così in poco tempo le proprie ambizioni. I risultati dei campani dipendono dalle prestazioni di un roster tra i più giovani in assoluto in cui si evidenziano i nomi di Riccardo Bolpin, Enrico Merella e Federico di Prampero.

Il primo è un play/guardia del 1997, compagno di squadra di Leo Totè (che abbiamo potuto conoscere meglio grazie alla nostra intervista esclusiva) a Venezia, al primo anno da protagonista in A2. Visto anche questa estate in maglia azzurra agli europei under 18 di Volos, è riuscito a mettersi in mostra nonostante una manifestazione poco brillante della nazionale finendo come miglior tiratore da 3 per percentuale di tutta la competizione. Giocatore totale per il suo ruolo, ha un’eccellente tecnica di tiro, sia dagli scarichi sia dal palleggio, visione di gioco e abilità di palleggio. Deve irrobustirsi come è nomale che sia ma è opinione comune che questo talento di Mestre sia destinato a grandi cose. Attualmente viaggia con 11.5 minuti di media conditi da 2.9 punti e 0.8 assist. Numeri altalenanti per lui, alternando prestazioni sontuose a utilizzi col contagocce. Continuità quindi è la parola d’orine per il prossimo salto di qualità.

Il secondo è un play classe 1996 proveniente da Sassari dove ha già potuto fare il proprio esordio in Serie A. Voluto da coach Paternoster viaggia con poco meno di 5 minuti di impiego medio. Certo passare dalla serie C alla serie cadetta non è facile e di sicuro ne sta pagando lo scotto quindi per lui sarà una stagione di duro lavoro sui propri limiti, soprattutto fisici visti i suoi scarsi 185cm di altezza.

Il terzo è ormai una certezza nelle rotazioni agropolitane. 14 minuti medi di impiego in uscita dalla panchina con 4.3 punti e 0.7 assist per questa guardia nata nel 1995 a Pordenone che ha già vestito la casacca azzurra della nazionale under 16. Figlio d’arte e cresciuto cestisticamente a Casale Monferrato è un solido tiratore con i piedi dietro l’arco del 6.75 ma che non disdegna attaccare il ferro anche in penetrazione o con un palleggio arresto e tiro. Spiccate doti offensive quindi ma anche discrete qualità fisiche messe a servizio della squadra in entrambi i lati del campo. Agropoli sembra quindi la scelta migliore per questo ragazzo che con la fiducia di tutto l’ambiente si sta ritagliando uno spazio importante destinato a crescere.

3) Basket Barcellona Pozzo di Gotto: Non grandi ambizioni per questa stagione per la società siciliana ma un paio di nomi da segnare ci sono sicuramente. Oltre a Matteo Fallucca, autentico trascinatore dei giallorossi, ci sono Corrado Bianconi e Alessandro Maccaferri. Il primo è un’ala forte classe 19994 cresciuto nelle giovanili della Virtus Siena e l’anno scorso a Capo d’Orlando, questa stagione ha la possibilità di far notare il proprio valore e possiamo dire tranquillamente che in questa prima parte ci sta riuscendo. 5.5 punti, 2.2 rimbalzi in 13 minuti di media con il 50% dal campo e perfetto dalla lunetta. Ala forte moderna, capace di allargare il campo e allo stesso tempo di farsi sentire sotto i tabelloni. Deve migliorare tecnicamente sui pick&roll in difesa e nelle situazioni in aiuto poiché troppo spesso deve commettere fallo ed uscire anzitempo dalla partita. Potrebbe inoltre aggiungere movimenti in post per aumentare la propria pericolosità e diventare un fattore determinante nella metà campo offensiva.

Il secondo è un play del 1995 già veterano di questa categoria. Infatti è la sua terza stagione nella serie cadetta dopo essere transitato per Imola e Mantova, passaggi che gli hanno permesso di essere convocato nelle selezioni nazionali under 18 e 20. Obiettivo principale del suo gioco è mettere in ritmo i compagni senza perdere d’occhio il suo score. Viaggia con 2.3 punti e 2.2 assist a partita in 19 minuti di utilizzo ed è una delle note più solide di questa Barcellona d’inizio stagione. Certo difensivamente va sotto fisicamente visti i suoi 177cm di altezza ma sopperisce a questo deficit con una buona attività sulla palla riuscendo a recuperare spesso il pallone. Deve aumentare però il numero di assist e rendersi più disponibile per tiri dall’arco viste anche le sue buone percentuali per mettersi ancora di più in evidenza.

4) Pallacanestro Biella: una vecchia nobile dei parquet nostrani che ha lanciato numerosi talenti in tempi recenti da Jerebko a Laquintana, cerca in quest’annata di lottare per i playoffs e sorprendere nel finale di stagione. Aspettative che però non si stanno materializzando in quest’inizio di campionato. Tuttavia il roster piemontese riserva dei nomi più che interessanti. Primo della lista non può che essere Andrea La Torre, ala piccola classe 1997, uno dei giovani più promettenti di tutto il panorama cestistico italiano. Figlio d’arte anche lui, vanta già diversi riconoscimenti personali di livello internazionale come la partecipazione al Jordan Brand Classic nel 2013 e la convocazione all’ All Star Game della manifestazione sotto gli occhi di Michael Jordan in persona al Barclays Center, il titolo di MVP dell’Adidas Next Generation Tournament con la Stella Azzurra Roma nel 2014. Ingaggiato questa estate dall’Olimpia Milano, girato a Biella in prestito, ha già un minutaggio considerevole (14 minuti) ma deve aumentare il proprio fatturato per provare a tutti che le ambizioni sono fondate. Infatti i 2.2 punti e 1.1 assist non possono essere considerate ottime cifre, se consideriamo anche il 7% dalla linea del tiro da 3. Chiaramente ha molti margini da migliorare ma il talento è davvero sconfinato: capacità di palleggio e visione di gioco innate, controllo del corpo e capacità di lettura delle situazioni davvero uniche oltre alla propensione a buttarsi in penetrazione appena possibile. Giocatore votato all’attacco ma con un tiro non ancora abbastanza solido, caratteristica sottolineata più volte nel programma di allenamento. Altrettanto chiaro però è il fatto che abbia margini di miglioramento davvero elevati che fanno presagire grandi cose.

Altro giocatore di prospettiva ma allo stesso tempo già affermato a Biella è Niccolò De Vico, ala classe 1994 al quarto anno nel giro della prima squadra e già protagonista con la maglia azzurra under 20 nel 2014. Quest’anno ha a disposizione un’occasione importante per farsi notare e dimostrare che può competere anche a livelli più elevati e bisogna dire che non sta deludendo le aspettative. Infatti il suo tabellino dice 11 punti, 2.9 rimbalzi e 1.5 assist in 26.4 minuti di utilizzo medio. I numeri però non dicono tutto: l’impatto di De Vico si fa sentire sia come carisma sia nel farsi trovare pronto quando la squadra lo necessita, segno di grande maturità per questo ventunenne che senza grandi occhi puntati addosso sta riuscendo a costruirsi un futuro radioso grazie alla sua etica del lavoro impeccabile e tanta voglia di fare.

Ultimo ma non per importanza è Alessandro Grande, play classe 1994 cresciuto nelle fila della Stella Azzurra anche lui e che nella passata stagione a Veroli aveva dimostrato abbondantemente di poter stare in questa categoria prima dello scioglimento della società ciociara. Quest’anno sta confermando le buone prestazioni della passata stagione viaggiando con 5.2 punti e 0.9 assist di media in 19 minuti di utilizzo. Elemento fondamentale per Biella, capace di dettare i ritmi della partita in uscita dalla panchina sia con la sua abilità di passaggio sia nel costruirsi il tiro anche nel traffico. Da migliorare sicuramente la gestione dei palloni, troppe le palle perse a partita con un assist ogni 2 turnover. Da notare invece la reattività a rimbalzo con 2.7 palloni catturati a partita. Insomma un play a tutto tondo capace di dire la sua in questa categoria e di ambire a qualcosa in più.

5) Junior Casale: rinomata per l’ottimo lavoro nel far crescere i propri talenti, anche quest’anno la Novipiù non delude le aspettative posizionandosi nella parte alta della classifica grazie anche all’apporto dei più giovani: Eric Ruiu, uscito direttamente dal vivaio piemontese, classe 1996 ha partecipato ai mondiali under 19 di questa estate dove ha dimostrato le sue qualità migliori nonostante il suo utilizzo non sempre elevato ovvero il tiro dalla lunga distanza e il rimbalzo offensivo. Quest’anno da lui ci si aspetta di continuare con il percorso di crescita soprattutto dal punto di vista fisico per poter essere competitivo a questi livelli; Luca Valentini, anche lui prodotto dell’ottimo vivaio di Casale, classe 1997, fermato durante la passata stagione da un gravissimo infortunio al ginocchio, ha messo piede in campo quest’anno solo contro Rieti per un minuto. Chiaramente è un giocatore da formare per la categoria ma comunque dalle innate doti di passatore abbinate a visione di gioco notevole; Giovanni De Nicolao, classe 1996, terzo fratello di Andrea (Reggio Emilia) e Francesco (Imola). Play di grande tecnica e fantasia tanto da attirare le attenzioni di alcuni college americani, sta dimostrando in questa stagione che seppur molto giovane è capace di prendersi le responsabilità nel momento del bisogno. Stagione di transizione per lui che gli servirà per migliorare sia tecnicamente (da rivedere le sue pessime percentuali di tiro) sia fisicamente.

6) Unione Cestistica Casalpusterlengo: da qui sono cessati tra gli altri Danilo Gallinari, il padre Vittorio e Pietro Aradori, quindi pochi dubbi sul fatto che sia una società che punta forte sui giovani. Non si può innanzitutto fare un grossissimo in bocca al lupo ad Alessandro Pagani per un pronto ingresso sul parquet dopo lo spavento di Settembre.  Gioiellino di casa è sicuramente Luca Vencato, cresciuto nel vivaio piemontese, già veterano della maglia azzurra giovanile dall’under 18 fino all’under 20 visto quest’estate agli europei di categoria a Lignano Sabbiadoro, dove si è messo in luce con una serie di ottime prestazioni. Guardia mancina classe 1995 viaggia con 4.9 punti 1.9 assist e 3.3 rimbalzi in 17 minuti di impiego medio. Giocatore equilibrato da il suo apporto su entrambe le metà campo potendo penetrare o tirare da fuori con la stessa facilità reggendo allo stesso tempo difensivamente. Le sue percentuali al tiro da fuori e dalla lunetta sono da migliorare assolutamente anche se è netta la crescita rispetto alle passate stagioni.

7) Basket Ferentino: la società laziale si è confermata una solida realtà in questa categoria negli scorsi anni. Quest’anno punta su un gruppo di veterani per raggiungere la parte alta della classifica tra i quali si è inserito Matteo Imbrò, play classe 1994 vecchia promessa del basket italiano avendo vinto nel 2013 l’oro con Della Valle e compagni all’europeo under 20. Rescisso il contratto con la Virtus Bologna ha firmato un triennale con i granata dove con l’esempio di un super veterano come Bulleri, sta acquisendo sempre più convinzioni nei propri mezzi. Dal tiro da 3 quasi infallibile e passatore eccellente, è un giocatore che può accendere la partita in pochi secondi grazie alla sua tecnica messa al servizio di un estro secondo a pochi. Il suo problema a Bologna è stato la mancanza di continuità che però ha saputo trovare in terra laziale con 25 minuti di impiego medio conditi da 10.9 punti, 3.6 assist e 3.1 rimbalzi. Non sarebbe strano insomma vederlo prossimamente di nuovo nella massima serie su palcoscenici più importanti.

8) Basket Latina: non ci spostiamo dal Lazio dove la società nerazzurra ha deciso di puntare su una vecchia conoscenza ovvero Andrea Pastore, guardia classe 1994, che ritorna a Latina dopo l’esperienza a Giulianova. Per lui 18 minuti di impiego medio con 6.9 punti e 1.8 rimbalzi. Tiratore con i piedi dietro l’arco, è già formato fisicamente per la categoria. Quello che colpisce è come sia in sostanza l’ago della bilancia per la sua squadra: infatti senza i suoi punti Latina ha sempre perso il che fa della continuità delle prestazioni l’obiettivo principale di questo ragazzo.

Si conclude così la terza parte all’interno del mondo A2, la prossima settimana concluderemo il discorso terminando il girone Ovest. Per oggi però “That’s all Folks”.