Dopo aver esaminato gli azzurrini classe ’94 e ’95 protagonisti del campionato di serie A italiano, riprendiamo oggi a parlare dei giovani prospetti europei partecipanti alla massima competizione per club del Vecchio Continente, ragazzi che con il loro talento e ambizione fanno già impazzire i propri tifosi e destare l’interesse degli scout NBA.
Nel viaggio odierno, dopo avervi parlato nel primo episodio del gruppo A, analizzeremo i roster delle squadre che compongono il girone B di Eurolega.
Prima tappa Atene, culla della civiltà e da sempre fucina di giocatori di altissimo livello. Più precisamente siamo sul Pireo, sede dell’Olympiacos, squadra che ha vinto la competizione nelle stagioni 2011-2012 e 2012-2013, ha raggiunto la finale la scorsa stagione e che si presenta come una delle principali candidate alla vittoria finale. Qui c’è un folto gruppo di ragazzi che hanno tutte le carte in regola per diventare grande in Europa e ambire a spazi consistenti oltreoceano.
Primo tra questi è Ioannis Papapetrou, classe 1994. Nato ad Atene, ma ha frequentato il college alla University of Texas, è un'ala piccola alta 2.03m, capace di dominare fisicamente sul proprio diretto avversario, che predilige il tiro alla penetrazione, ma che deve rendere più solido il tiro stesso per poter aumentare il proprio livello di gioco. Attualmente viaggia con 11.5 minuti di media a partita, con solo 6 punti totali in 4 gare, messi a referto tutti nella prima gara contro Zagabria, ma può già considerarsi una presenza costante nelle rotazioni di coach Sfairopoulos.
Altro prospetto è quello di Dimitrios Agravanis, probabilmente il più interessante, già selezionato dagli Atlanta Hawks con la chiamata n.59 al draft della scorsa estate, che ha deciso di rimanere ancora in Europa per poter crescere senza fretta eccessiva. E’ considerato uno “stretch-four”, ovvero il lungo moderno capace di essere pericoloso offensivamente col tiro dalla lunga distanza (33% nella scorsa stagione) e allo stesso tempo far sentire la propria presenza a rimbalzo. Al momento viaggia con poco più di 10 minuti a partita con solo 8 punti segnati, ma non sarebbe un caso vedere la sua considerazione all’interno delle rotazioni crescere col trascorrere della stagione.
Ultimo è Nikola Milutinov, ex Partizan Belgrado, visto partecipare ad Eurobasket 2015 con la maglia serba, già scelto dai San Antonio Spurs al draft 2015 con la scelta numero 26. Centro di 2.10m, è conosciuto per avere un ottimo tiro dalla media distanza, oltre ad un’intelligenza cestistica sopra la media, senza considerare l'esordito in una competizione europea con un club prestigioso come il Partizan a soli 19 anni. Come aspetti da migliorare, invece, tutti gli scouting report hanno sottolineato due concetti: leggero e debole difensore del proprio canestro. Attualmente è usato pochissimo in Eurolega, solo 8.5 minuti in sole due partite disputate con 2 punti e 3.5 rimbalzi di media.
Ci spostiamo a Vitoria, piccola cittadina basca ma dalla grande tradizione cestistica, per visionare uno dei migliori talenti del basket spagnolo ovvero Ilimane Diop. Senegalese di nascita, ma spagnolo di formazione, ha già vestito la canotta “roja” di tutte le selezioni giovanili e viene ritenuto a ragione un predestinato quantomeno ad una chiamata per un futuro draft. Centro di 2.10, fa dell’atleticismo la sua arma principale, messa a disposizione su entrambi i lati del campo. Non è insolito vederlo in una sola azione stoppare o prendere un rimbalzo e prendere il volo per schiacciare dalla parte opposta del campo. E’ dotato anche di una mano abbastanza morbida (75% al tiro libero nella scorsa stagione) e viene ritenuto propenso a migliorare anche aspetti del gioco non del tutto suoi al momento, quali tiro dalla media e tecnica di passaggio. Viene utilizzato con quasi 10 minuti di media in Eurolega, con 4 punti e 2.3 rimbalzi a partita, già il doppio rispetto alla passata stagione e non possiamo che aspettarci un incremento ulteriore in breve tempo.
Passiamo ora ad analizzare il roster del Cedevita Zagabria, uno dei più interessanti dell’intero panorama europeo. Primo della lista non può che essere Marko Arapovic, ala forte classe 1995, alta 2.05m, di cui già si parla con grande entusiasmo dalla scorsa stagione e che quest’anno sta vedendo crescere la propria visibilità grazie a delle buone prestazioni in Eurolega. Infatti, vanta 16 minuti con 4 punti e 3 rimbalzi a partita. Non grandi cifre potreste pensare, eppure è in continua crescita come testimoniano gli 11 punti messi a referto contro Milano e la sensazione che stia diventando passo dopo passo sempre più solido. Viene considerato un giocatore “old school”, che preferisce un gioco di letture e di pulizia tecnica, condito tutto da un ottima energia messa a protezione del proprio ferro. Dalla mano molto morbida, è a proprio agio al tiro da qualsiasi posizione. La domanda che si pongono tutti è fino a che livello può reggere fisicamente ed essere un fattore?
Il secondo è Karlo Zganec, ala mobile classe 1995, che può vantare 16 minuti, 4.3 punti e 3.3 rimbalzi a partita. Ritenuto già uno dei migliori talenti all’europeo under 18 del 2013, è visto dagli addetti ai lavori come un leader in campo nonostante la giovane età, caratteristica che si può notare chiaramente vedendolo giocare. Tecnicamente limitato, non prende in considerazione l’idea di un tiro da 3, preferendo un piazzato all’interno della linea dei 6.75m, pur essendo dotato di una mano abbastanza educata. La sua abilità migliore è quella dello “spacing”, ovvero il farsi trovare libero con gli spazi e tempi giusti e questo lo rende un giocatore pericoloso ed anche utile alla manovra offensiva. Dal punto di vista fisico, ha difficoltà a tenere botta con avversari di livello così alto, essendo comunque acerbo, ma riesce comunque a resistere grazie alla notevole energia ed applicazione nella metà campo difensiva.
Ultimo della lista è un classe 1999 bosniaco che ha fatto impazzire tutti vincendo da top scorer l’europeo under 16 durante quest’estate e che sta destando ottimi consensi da parte di tutto l’ambiente cestistico europeo. Parliamo di Dzanan Musa, guardia di 2.03 m dalla mano più che precisa, capace di costruirsi il tiro dal palleggio o dagli scarichi, ha già due presenze in Eurolega, di cui una partendo in quintetto contro l’Olympiacos affrontando non uno qualsiasi, ma Vassilis Spanoulis. Dominante sui coetanei, tutti si chiedono dove possa arrivare con un talento così sconfinato, ma è chiaro che le sue prospettive sono illimitate.
Ultima tappa del percorso di oggi è Istanbul, sponda Anadolu Efes, dove militano alcuni tra i prospetti più interessanti, ma che sembrano già aver trovato la propria affermazione all’interno del panorama europeo. Tutti gli appassionati della competizione hanno già avuto modo di conoscere Dario Saric e Cedi Osman, visti anche alla recente edizione di Eurobasket disputatasi a Lille. Il primo è un’ala croata classe 1994 dalla classe e pulizia tecnica rara, dal fisico imponente e caratterizzato da un agonismo unico. Qualità che gli hanno permesso di ricevere la chiamata n.12 del draft dagli Orlando Magic che, subito dopo, hanno girato i suoi diritti ai Philadelphia 76ers, franchigia a cui ha annunciato si unirà nella prossima stagione.
Il secondo è senza mezzi termini il beniamino del Sinan Erdem Dome: classe 1995, presenza fissa nel quintetto iniziale della nazionale maggiore turca, già “draftato” con la chiamata n.31 durante la scorsa estate dai Minnesota Timberwolves che hanno girato i diritti del giocatore successivamente ai Cleveland Cavaliers, gode di grande rispetto da parte di tutto l’ambiente cestistico europeo. Questo gli è dovuto grazie ad un’intensità nel lavoro unica, una tecnica sopraffina e l’atteggiamento da veterano a soli 20 anni.
Andiamo però ad esaminare meglio chi sta pian piano uscendo dallo status di giovane promessa per affacciarsi a quello di protagonista a tutti gli effetti. Parliamo infatti di Furkan Korkmaz, guardia turca del 1997 che già dispone di un minutaggio notevole (13 a partita) in uscita dalla panchina per coach Dusan Ivkovic. Viene costantemente paragonato a Mario Hezonja per la pulizia del tiro abbinata ad un atletismo nettamente al di sopra dei coetanei, oltre ad una spiccata predisposizione all’attacco che ne fanno un realizzatore naturale ed il sogno di ogni allenatore. La cosa che stupisce però, sia tifosi sia scout NBA, è la dedizione al miglioramento da parte di questo giocatore, a partire dal ball handling fino alla preparazione fisica. Insomma sembra che anche lui si stia preparando ad un prossimo sbarco oltreoceano.
Si ferma qui il nostro viaggio intorno al Vecchio Continente, dandovi appuntamento alla prossima settimana dove esamineremo il gruppo C di Eurolega.
“That’s all Folks”