Oggi è in programma la prima semifinale di questo appassionante Eurobasket: in campo Francia contro Spagna per decidere la prima finalista che domenica, sempre allo Stade Pierre Maroy di Lille, si contenderà il titolo di campione d'Europa.
I PRECEDENTI: questa sfida negli ultimi quattro anni è sempre stata teatro di grandi battaglie, sempre decisive al fine di decretare il destino della competizione. Partiamo da Eurobasket 2011, in occasione della finalissima di Kaunas, dove la nazionale di Sergio Scariolo e di un Juan Carlos Navarro in formato Mvp ebbe la meglio su una Francia che annoverava in quel torneo la presenza di Joakim Noah. L'anno successivo, alle olimpiadi di Londra, la sfida si è ripetuta in un quarto di finale infuocatissimo, con le furie rosse che hanno avuto la meglio solo nei minuti finali (66-59 il finale).
Ad Eurobasket 2013 si è assistiti ad una partita epica, one for the ages (per le generazioni future) come si dice in America: in occasione della semifinale, al termine di una partita equilibratissima, risolta da un overtime con la squadra francese che è riuscita ad invertire il ruolino di marcia negativo contro gli iberici, vittoria che ha proiettato Parker e compagni verso il primo titolo a livello continentale.
L'ultimo scontro è avvenuto lo scorso anno, in occasione del mondiale spagnolo, quando nei quarti di finale i transalpini hanno eliminato i padroni di casa, stra favoriti all'inizio della partita sia per un roster di primo livello con tutti gli effettivi (rispetto a quest'anno erano presenti anche Navarro, Calderon, Rubio, Marc Gasol e Ibaka), sia per l'assenza di Tony Parker, super star di livello mondiale.
Torniamo ai giorni nostri, al primo europeo itinerante, con le due squadre che arrivano all'appuntamento da due cammini molti diversi.
La Francia viene da un percorso netto, con il primo girone di Montpellier dominato, con l'eccezione della sudata vittoria contro la Finlandia nella giornata inaugurale, arrivata dopo un overtime; agli ottavi di finale i transalpini hanno spazzato via i turchi e nei quarti di finale si sono sbarazzati della Lettonia, seppur con qualche difficoltà nel primo tempo. La nazionale guidata da Vincent Collet è partita per questo europeo come l'assoluta favorita sia perchè campione in carica, sia perchè padrona di casa, e finora nelle prime due gare giocate a Lille il fattore pubblico (ben 27mila spettatori) si è fatto sentire creando sempre una bolgia infernale; la selezione francese ha dimostrato finora un gioco spumeggiante e ha dato la sensazione che, ogni volta che vuole, ingrana la marcia e con qualche accelerazione piazza il parziale per vincere la partita. Il roster francese è di primo livello e ogni risultato che non sarà la medaglia più pregiata verrà considerato un fallimento.
La Spagna arriva invece a questa gara dopo un percorso tortuoso, iniziato con due sconfitte brucianti (contro Serbia e Italia) nel "girone di ferro" di Berlino, chiuso comunque al secondo posto; negli ottavi di finale la pratica Polonia è stata più dura del previsto ed è servito un Gasol stellare da 34 punti per passare. Ai quarti di finale la Spagna ha ottenuto una vittoria convincente contro la Grecia ritrovando anche un ottimo gioco di squadra. La nazionale di Sergio Scariolo è partita per questa spedizione con tanti dubbi legati soprattutto alla tenuta mentale e sportiva della nuova generazione, dovuta alle tante assenze sopra citate, seguite dal forfait dell'ultimo minuto di Alex Abrines; le furie rosse hanno mostrato un gioco poco brillante lungo tutta la manifestazione, con molte lacune difensive e un giro palla non ottimale come ci hanno sempre abituato. Fin qui il talento dei singoli ha fatto la differenza, Pau Gasol si è sempre preso la squadra sulle spalle e ha dimostrato di essere ancora il lungo più forte del vecchio continente e ad ora è il miglior realizzatore del torneo con 23.6 punti di media.
La Spagna parte da sfavorita e troverà un atmosfera infernale intorno a sè: il fatto di partire da outsider può però essere una spinta in più per stravolgere i pronostici e conquistare la finale di domenica. Tutto dipenderà da come la squadra reagirà, se si rivedrà il Mirotic convincente dei quarti o quello timido e reticente della fase a gironi e soprattutto se il pacchetto piccoli (Llull, Rodriguez e Ribas su tutti) riuscirà a dare il solito contributo e a limitare i vari Parker, De Colo e Batum.