La ferita è ancora fresca, il dolore è ancora grande ma l'Italia vuole subito riprendere a giocare a vincere per ottenere l'ultimo obiettivo rimasto a sua disposizione, in questi spettacolari Europei: il pass per il torneo pre-olimpico, che a sua volta qualificherà le ultime formazioni europee per i Giochi di Rio de Janeiro della prossima estate. E per gli azzurri, il primo ostacolo nel 'gironcino' da quattro squadre non è dei più morbidi. La Repubblica Ceca sarà il primo avversario della formazione di Simone Pianigiani, e si spera che sia l'unico, perchè in caso di sconfitta gli azzurri dovranno giocare la terza gara in tre giorni, contro la perdente della sfida tra Grecia e Lettonia.

L'Italia ha giocato fin qui uno splendido Europeo, fatta eccezione per le prime due gare in cui c'è stato bisogno di fare un rodaggio - forse troppo lungo - e di costringere Pianigiani ad alzare la voce per far tirare fuori gli attributi ai suoi talentuosi giocatori. La sconfitta contro la Lituania è arrivata a causa delle clamorose percentuali al tiro - soprattutto da tre punti - della compagine baltica, ma anche a causa di un paio di scelte errate, sia in campo che in panchina. Ora c'è da superare l'ennesimo test, contro una Nazionale arrivata in punta di piedi fino ai quarti di finale e sconfitta solo dalla manifesta superiorità di una Serbia che si sta involando, salvo clamorosi crolli, almeno verso la finale. Toccherà proprio al coach toscano il compito di valutare le energie a disposizione dei suoi giocatori: gente come Bargnani, Belinelli e Gallinari, infatti, è rimasta sul parquet dall'inizio del terzo periodo fino al termine della gara, giocando 25 minuti consecutivi e non ottenendo cambi, ad esempio, da gente come Cusin e Aradori, splendidi nel secondo quarto contro Valanciunas e compagni.

Dall'altra parte, come detto, c'è la tosta e talentuosa Repubblica Ceca, mandata al tappeto dalla fortissima Serbia ma capace di mostrare a tutta l'Europa giocatori di talento e capaci di trasformare la partita con pochi possessi. Satoransky è il leader tecnico della nazionale ceca, con la capacità di avere in mano tanti punti ma soprattutto tanti assist per i suoi compagni, in primis Jan Vesely: il lungo del Fenerbahce è tornato a giocare ad altissimi livelli in questo Eurobasket, aiutato dal suo piccolo compagno di nazionale, e la sfida con Andrea Bargnani potrebbe essere entusiasmante in questo senso. Per il resto, scenderanno quasi certamente in campo nello starting five Petr Benda, Pavel Pumprla e Blake Schilb, con altri elementi pronti ad uscire dalla panchina, come Jiri Welsch - l'unica grande delusione ceca a Eurobasket 2015 - e i tiratori David Jelinek e Pavel Houska. Tuttavia, il roster a disposizione di coach Ronen Ginzburg non appare così profondo da mettere in grossa crisi una nazionale comunque stanca, come quella italiana. Anche se il talento, come detto, non manca.

Oggi Pianigiani scioglierà ogni riserva sul quintetto iniziale e sulla rotazione dei suoi giocatori migliori. Probabile un minutaggio maggiore per Cusin, Aradori e persino per Cinciarini, partito nello starting five in tutte le gare ma mai utilizzato negli ultimi minuti contro la Lituania: e anche Hackett, grandissimo in difesa ieri sera, potrebbe rifiatare un po' di più.