19 settembre 2013, un ricordo da cancellare, per mettere fine ad una sorta di maledizione contro gli avversari di stasera. Due anni dopo, è ancora Italia-Lituania, ancora nei quarti di finale di un Europeo. In Slovenia, due anni fa, era un'altra Italia, così come era tutta un'altra Lituania. Al di là della composizione dei roster, la squadra di Pianigiani che si presentava in quel di Lubiana, era tutt'altra cosa rispetto alla Nazionale che stasera a Lilla si giocherà l'accesso alle semifinali della competizione continentale. Tuttavia, quella serata slovena di due anni fa non è da dimenticare affatto, anzi.

Vanno presi da quella serata aspetti positivi e negativi che hanno portato all'81-77 finale che lanciò gli azzurri verso il baratro dell'ottavo posto, quando sembrava oramai sicura la nostra qualificazione ai Mondiali di Madrid 2014. Così non è stato, l'Italia del Basket ha voltato pagina dopo quella sconfitta e quella amara e cocente delusione, ripartendo da un gruppo e da uno staff che ha puntato tutto sull'EuroBasket in corso di svolgimento (scelta azzardata, ma che sta pagando, per ora, abbastanza dividendi). La decisione tanto contestata di non accettare la wild card per i Mondiali iberici fu presa con scetticismo dall'ambiente cestistico, che ovviamente non pensava agli eventuali benefici che avrebbero potuto trarre gli statunitensi da tale scelta.

Detto ciò, si torna in campo dopo l'esaltante vittoria contro Israele, contro la Lituania di Valanciunas e di Maciulis ma non solo. Dopo la disamina tecnica che vi abbiamo esposto in mattinata, è tempo di precedenti e curiosità. Andando a spulciare il passato tra le due squadre, come non citare l'indimenticabile semifinale olimpica in quel di Atene, anche se la gara che brucia maggiormente resta quella di due anni or sono, che come detto ci condizionò e non poco il prosieguo nella manifestazione continentale. Un ricordo da cancellare, ma anche esperienza da portare nel bagaglio di stasera a Lille per Belinelli, Datome e chi c'era sul parquet sloveno per non ripetere gli stessi errori.

Per sommi capi la Lituania non è cambiata molto. Certo, ha perso i Lavrinovic, ma l'ossatura della squadra (Kalnietis-Maciulis-Valanciunas) è sempre la stessa. Dell'ultimo precedente va analizzato soprattutto l'aspetto psicologico con il quale gli azzurri arrivavano a quella gara, piuttosto simile a quello odierno: una prima fase brillante, forse anche di più rispetto a quella di quest'anno, anche se non di poco maggiormente agevole. Le tante, forse troppe vittorie di fila, compromisero probabilmente l'assetto mentale di una squadra non ancora pronta a fare il salto di qualità definitivo.

Stavolta è diverso, ma ciò che sembrava, fino a qualche giorno fa accomunare le due spedizioni italiane, sembra un aspetto del tutto superato dalla compagine nella versione 2015: ciò che condizionò la gara si Lubiana fu uno stordente parziale ad inizio quarto periodo. Dopo il vantaggio firmato Belinelli allo scadere del terzo periodo (57-58 Italia), gli azzurri si sciolsero completamente ed in 6 minuti di ultimo quarto venne infilata da un parziale di 14-0 che chiuse di fatto il match. Le pause, soprattutto mentali, condizioneranno anche la gara di stasera, anche se l'Italia vista contro Spagna, Germania e Israele, lascia ben sperare sotto questo aspetto nelle due metà campo.

Inoltre, rispetto a due anni fa, la presenza in squadra di Gallinari e Bargnani, assenti in Slovenia, garantisce una solidità diversa ad un gruppo che si è fortificato nel corso degli anni, e che mette ancora una volta l'Italia davanti, nei pronostici, a Valanciunas e soci, che però sono pronti ad un nuovo sgambetto.

Dal 19-9-2013 al 16-9-2015, da Lubiana a Lille: quella volta gli azzurri uscirono col capo chino. Quanto sarà cambiato?

Tutti i precedenti tra Italia e Lituania

27 le gare fin qui giocate, con la bilancia che pende e non di poco dalla parte dei nordici: 17-10 il parziale. Sette le partite giocate nelle fasi finali del Campionato Europeo, con i lituani che non hanno mai concesso una W agli azzurri.