Sono arrivati fino a questa fase del torneo quasi in punta di piedi, forse avvantaggiati dalla grande attenzione mediatica verso il girone A, quello della Francia campione in carica, e nei confronti del gruppo B, il girone di ferro che ha visto all'opera squadre come Spagna, Serbia e la nostra Italia. In ogni caso, la Lituania non verrà mai considerata come una nazionale di seconda fascia, soprattutto nel contesto di una competizione come Eurobasket. Ed è con questo atteggiamento, decisamente di rispetto ma non di timore reverenziale, che l'Italia dovrà affrontare la nazionale baltica, che porta nel cuore e nella mente degli appassionati italiani qualche gioia, ma anche qualche ricordo negativo.

La Lituania è approdata ai quarti di finale dopo un percorso praticamente perfetto nel girone, disputato per l'occasione sul parquet di Riga. Una vittoria tirata contro l'Ucraina, poi il doppio successo nei derby baltici contro i padroni di casa lettoni e contro l'Estonia, e l'epilogo con la passerella contro la Repubblica Ceca. In mezzo, c'è la sconfitta patita contro il Belgio, al termine forse della peggior prova di squadre degli uomini di Jonas Kazlauskas, ma causata con un buzzer-beater di Lojeski arrivato oltre lo scadere dei tempi regolamentari. Una sconfitta che ha messo a nudo qualche problema in casa lituana, ma che ha anche indotto Valanciunas e compagni a reagire, come si è visto agli ottavi di finale contro la Georgia.

Contro gli uomini di coach Kokoskov, la Lituania ha sofferto a lungo, restando a ruota della Georgia per gran parte della gara e soffrendo sul piano delle percentuali al tiro, ma nel secondo tempo è venuta fuori la classe dei giocatori baltici, trascinati soprattutto da uno strepitoso Jonas Maciulis. Il nome dell'ex giocatore dell'Olimpia Milano primeggia in quasi tutte le statistiche individuali nello scout di fine partita: top-scorer con 34 punti, miglior rimbalzista di squadra con 6 palloni catturati sotto canestro, autore di una stoppata e capace di servire anche quattro assist. Dalle mani di Maciulis, almeno a giudicare dalle apparenze, passa gran parte del destino della Lituania in questo Eurobasket, ma a disposizione di coach Kazlauskas ci sono diversi talenti cristallini.

In primis Jonas Valanciunas, il giocatore con la maggiore esperienza in NBA tra quelli partiti per partecipare agli Europei: sotto tutti i canestri d'America, il pivot dei Toronto Raptors ha acquisito esperienza e sicurezza nei propri mezzi, anche se nel confronto di ieri sera contro Zaza Pachulia ha un po' sofferto e ha fatto fatica ad entrare in partita. L'esperienza di Robertas Javtokas aiuta senza dubbio Valanciunas nella gestione delle energie psico-fisiche, mentre sugli esterni vanno tenuti in gran considerazione Paulius Jankunas, un grande assist-man come Mantas Kalnietis e un altro giocatore di esperienza internazionale come Renaldas Seibutis. Attenzione anche alle uscite dalla panchina lituana, come Mindaugas Kuzminskas e un ragazzino dal cognome altisonante: Domantas Sabonis, classe 1996 e figlio di Arvydas, uno dei totem del basket europeo negli anni 80 e 90.

In ogni caso, la Lituania sembra una delle nazionali dalla grande tradizione cestistica, che sta superando al meglio il ricambio generazionale, dopo aver visto all'opera uno dei roster più forti di ogni epoca: giocatori come Jasikevicius, Kaukenas, Stombergas, i fratelli Lavrinovic e Zukauskas fanno ormai parte di un glorioso passato, ma in casa lituana sembra che il futuro sia già alle porte. Anche se in Italia si confida nel fatto che un nuovo ciclo vincente del basket in Lituania possa iniziare solo a partire dal prossimo anno.