Un inizio a dir poco complicato, due partite da grandissima squadra, e infine la passerella finale contro quella che, dati numerici e tecnici alla mano, ha dimostrato di essere la squadra più forte in circolazione. Si può riassumere così l'andamento dell'Italia nel gruppo disputato a Berlino, ma ora bisogna mettersi alle spalle tutto questo, le cinque partite disputate in quello che, a detta di tutti, era il girone di ferro di questo Eurobasket 2015. Bisogna pensare alla prossima partita, al prossimo avversario e a un quarto di finale da raggiungere, per sentire un po' più forte l'odore di Olimpiadi.

Di fronte ai ragazzi di coach Simone Pianigiani ci sarà Israele, senza dubbio la meno europea tra le 24 nazionali che ha preso parte alla rassegna continentale, che da ieri si è spostata al Metropole di Lille, uno stadio che nel giro di pochi giorni è stato trasformato in un palazzetto dello sport, dove la vincitrice dell'Europeo potrà alzare al cielo il trofeo. Quella guidata da coach Erez Edelshtein è una squadra decisamente atipica, sia come composizione del roster che come gioco mostrato in campo, con la guida spirituale in campo che risponde al nome di Omri Casspi: il futuro giocatore dei Sacramento Kings, nonchè nuovo compagno di club di Marco Belinelli, gradisce tantissimo il gioco sotto canestro ma non disdegna qualche tentativo dalla lunga distanza. E poi c'è Lior Eliyahu, altro giocatore di grande esperienza e autore di canestri ai limiti dei concetti di fisica. Sotto canestro ci sarà il confronto con D'or Fischer, diventato un idolo nel Paese che lo ha adottato prima al Maccabi e poi all'Hapoel, mentre sul perimetro la scenta è tutta per Gal Mekel, Yogev Ohayon e Raviv Limonad, i più pericolosi nel pacchetto dei piccoli.

L'Italia, dunque, non può più permettersi di sbagliare, e confida nel recupero sul piano fisico dei suoi giocatori di punta. In primis Danilo Gallinari, che ha giocato pochi minuti nel confronto diretto con Nemanja Bjelica contro la Serbia, ma anche Marco Belinelli, che ha dovuto combattere contro il dolore nei match giocati e vinti - grazie anche ai suoi canestri - contro Spagna e Germania, e che contro la nazionale guidata da Djordjevic ha potuto osservare un turno di riposo più che meritato. C'è chi paventa addirittura un ritorno, seppur a basso regime, di capitan Gigi Datome, ma appare quasi impossibile che il giocatore del Fenerbahce possa tornare a disposizione di Simone Pianigiani, a meno che l'Italia non riesce ad approdare ai quarti e l'ex di Pistons e Celtics non provi a stringere i denti per esserci ai quarti.

Simone Pianigiani, all'arrivo della squadra in quel di Lille, ha sottolineato le principali difficoltà nell'affrontare una squadra come Israele, che gioca da sempre un basket decisamente fuori dalla 'norma' di ciò che si vede nel Vecchio Continente: "La difficoltà riguarda il fatto che in una partita da dentro o fuori, giochi contro una squadra da un'identità chiara ma anche dal gioco inusuale. Ci troveremo di fronte una squadra che fa degli scivolamenti molto veloci, che gioca tanti pick and roll persino tra guardie, ma anche finti pick and roll, con tanto contropiede nelle proprie vene e un movimento continuo che porta gli avversari a tenere l'area vuota. Dobbiamo evitare di subire canestri imbarazzanti, è successo a chi ha affrontato Israele e temo che potrà succedere anche a noi, visto che loro fanno tanto movimento".

Lo starting five azzurro dovrebbe essere quello visto contro Spagna e Germania, ovvero con Daniele Cinciarini in posizione di playmaker, Alessandro Gentile e Marco Belinelli in posizione di esterni, Danilo Gallinari da ala forte e Andrea Bargnani a lavorare in posizione di pivot. Israele risponderà con Gal Mekel da playmaker, Raviv Limonad e Lior Eliyahu a completare il pacchetto degli esterni, Omri Casspi in posizione di ala forte e D'or Fischer da pivot. Palla a due alle ore 18.30, ci vorrà tutto il tifo possibile per trascinare gli azzurri ai quarti.