La prima fase dell'europeo è giunto al termine ed è già ora di tirare le somme: occhi puntati sul girone B ed in particolar modo alla Spagna, la squadra che nell'ultimo decennio ha deliziato il mondo intero con il suo gioco.
E' giusto premettere però che questa selezione non è al completo ed è orfana di molti pezzi da novanta che nel recente passato hanno contribuito a renderla grande: le assenze annunciate da tempo di Ricky Rubio e Juan Carlos Navarro alle prese con i guai fisici che li hanno accompagnati per tutta la stagione, l'addio alla selezione di Josè Calderon e soprattutto la decisione di Marc Gasol di non prendere parte alla manifestazione per spendere più tempo con la propria famiglia, oltre al forfait dell'ultimo minuto di Alex Abrines.
Questa non deve assolutamente essere un'attenuante per giustificare le enormi difficoltà mostrate dalla squadra di Sergio Scariolo nella prima fase, così come non lo deve essere l'assoluto livello delle avversarie incontrate fin qui.
Le furie rosse hanno mostrato sin dal primo incontro di non possedere la fluidità e la spettacolarità di gioco che per larghi tratti si era vista allo scorso mondiale e l'esordio ne è stato l'emblema: pronti via, esordio macchiato da una sonora lezione di gioco da parte della Serbia, super favorita per la vittoria finale. In quella partita è risultato evidente il dominio dei piccoli serbi che con la velocità nel correre il campo e nel bersagliare da fuori hanno letteralmente tagliato le gambe agli iberici, con Bjelica e Nedovic mattatori assoluti della partita.
Con la Turchia è subito arrivata una bella reazione con una vittoria convincente, un +27 che aveva dentro di sè tanta rabbia per gli spagnoli e, a prima vista, sembrava essere la gara che dava una svolta a questo europeo ma il giorno dopo è arrivata la dolorosa sconfitta contro l'Italia che ha fatto riaffiorare i fantasmi. Dopo la vittoria contro l'Islanda che non fa molto testo è arrivata la grande paura, con la sofferta vittoria di un solo punto sulla Germania dopo aver dilapidato un vantaggio in doppia cifra, vittoria che ha permesso agli spagnoli di accedere alla fase a eliminazione diretta di Lille.
Dopo cinque partite i conti sono presto fatti: la palla gira bene e gli spagnoli corrono bene il campo, ma sembra che qualcosa non giri come al solito. La difesa sembra non funzioni come al solito, i piccoli iberici soffrono particolarmente quelli avversari, il pick and roll spesso sembra un rebus irrisolvibile e le rotazioni faticano a essere efficaci, lasciando così spesso un tiratore avversario con metri di spazio per punire dall'arco.
I PROMOSSI
Pau Gasol: nettamente il migliore dei suoi, miglior realizzatore del torneo finora con 23 punti di media, con un massimo di 34 punti nella sconfitta con l'Italia. A 35 anni dimostra di essere ancora uno dei lunghi più forti al mondo e per i lunghi avversari è stato pressochè impossibile marcarlo. VOTO 9
Felipe Reyes: come il vino, con il passare del tempo invecchia. Quando esce dalla panchina tende a dare una spallata alla partita; in post basso e a rimbalzo dimostra di essere sempre una garanzia alla quale affidarsi. VOTO 7,5
Pau Ribas: la sorpresa di questa nazionale; affidabilissimo e sempre pronto quando serve, con un'ottima percentuale da 3 punti (61,1%), si è rilevato un'arma in più, partendo anche nel quintetto titolare in qualche partita. VOTO 7,5
I RIMANDATI
Sergio Llull: un po' spaesato nelle prime gare. Ha sofferto terribilmente Teodosic e Belinelli nelle due sconfitte e Scariolo gli preferisce Ribas. Sembra lontano parente dell'ultimo Mvp delle finali Acb. Si salva in corner grazie alla freddezza nei tiri liberi realizzati contro la Germania nei secondi finali. VOTO 5
Sergio Rodriguez: partendo titolare ci si aspetterebbe di più da lui. Nelle prime quattro partite è stato abbastanza silente, svolgendo il compitino; contro la Germania è salito in cattedra con 19 punti. Serve un cambio di rotta a partire dagli ottavi di finale. VOTO 5,5
I BOCCIATI
Nikola Mirotic: nonostante i 13,2 punti di media, non si è ancora visto il giocatore che ha sorpreso tutti in Nba al suo primo anno. E' vero che è il suo primo torneo con la nazionale maggiore ma, per ora, il montenegrino non ha ancora fatto vedere tutto il suo enorme talento.
Troppo timido e spesso ha faticato con i lunghi avversari in difesa: deve alzare molto il ritmo se non vuole fare le valigie anzitempo. VOTO 6-
Rudy Fernandez: anche lui poco convincente come il resto del pacchetto piccoli del Real Madrid, troppo discontinuo e impreciso al tiro (31% dal campo). Cercasi disperatamente il giocatore immarcabile visto nella scorsa edizione dell'Eurolega. VOTO 4,5