L'Italia si arrede alla più forte. Dopo tre vittorie consecutive nel girone B, raccolte contro Islanda, Spagna e Germania, la squadra di Simone Pianigiani, orfana di Marco Belinelli e del lungodegente Gigi Datome, soccombe di fronte ai colpi di una Serbia mostruosa, guidata da un enorme Milos Teodosic, che gioca il suo miglior basket di questi europei. Il punteggio finale è di 101-82 in favore dei ragazzi di Sasha Djordjevic, che tirano bene dalla distanza e soprattutto hanno il totale controllo dei tabelloni, grazie alla solidità di Radjulica e Kuzmic, che non trovano una grande opposizione. L'Italia si affida soprattutto a un enorme Alessandro Gentile, ma non basta. Ed ora, aspettando gli altri risultati, l'Italia sarà con ogni probabilità terza in classifica, e aspetta la perdente della sfida di stasera tra Francia e Israele.

Pianigiani opta ancora per Bargnani in quintetto, con Aradori promosso al posto di Belinelli. L'idea del coach è quella di allargare le rotazioni dando più spazio a tutti, anche se Gentile su tutti resta in campo svariati minuti, assumendo a tutti gli effetti il ruolo di leader della squadra. L'inizio di gara è abbastanza traumatico, Teodosic comincia immediatamente a imporre il suo ritmo dimostrandosi totale padrone della partita, mentre gli azzurri faticano a carburare e cominciano a trovare la via del canestro solo dopo un pesante parziale di 8-0, che si tramuta in un 25-12, da cui poi l'Italia riesce a risalire fino a un 19-25 grazie soprattutto al contributo di una panchina che si dimostra solida una volta di più.

Il problema reale è il contenimento di un Milos Teodosic che fa quasi quello che vuole, e anche nel secondo quarto, dopo un mini-riposo in panchina, entra e domina, anche se gli azzurri non smollano il colpo e restano a contatto con Della Valle e Bargnani. Con in campo anche Bjelica, la partita si fa ancora più difficile. Ci si mette anche Raduljica sotto canestro, bravissimo a danzare nel pitturato un paio di volte, eludendo la sorveglianza di un Bargnani che palesa ancora qualche più che nota lacuna difensiva, che quantomeno compensa con un’altra buona prestazione offensiva.

Il terzo quarto è quello decisivo: l’Italia ci entra con uno svantaggio di 8 punti, ma crolla sotto i colpi di un attacco che sale incredibilmente di livello in certi momenti della gara e perdona pochissimo. All’inizio è Cinciarini ad essere buon protagonista offensivo, con risultati tutto sommato buoni che dimostrano una crescita soprattutto mentale. Anche Gentile ci mette del suo, ma dall’altra parte l’attacco Serbo è clamorosamente efficace e trova punti da quasi ogni elemento nel momento in cui ognuno vien chiamato in causa.

Il quarto quarto è puro garbage time, gli azzurri ci provano almeno nei primi minuti con anche Gallinari, ma la Serbia risponde colpo su colpo, con un Bogdanovic particolarmente sugli scudi e un Bjelica incredibilmente efficace. Nel finale dunque Pianigiani mette in campo anche Della Valle e Polonara, buoni protagonisti anche rispettivamente nel secondo e nel terzo quarto, il Pupazzo in particolare con una stoppata memorabile su Kalinic, con quest’ultimo che poco prima si era agganciato con Gallinari.

Finisce 101-82 una partita che costringe gli azzurri a rinunciare a un primo posto che sarebbe stato più un miracolo che altro, ma proietta comunque gli azzurri nella fase finale con una buona posizione. Tutto sta tra le mani della Turchia: dovesse vincere, gli azzurri chiuderebbero il girone al terzo posto e agli ottavi affronterebbero la perdente di Francia-Israele (ore 21), mentre invece in caso di vittoria a sorpresa dell’Islanda contro la squadra di Ataman c’è la Polonia. In ogni caso, è una grande Italia.