Ci siamo, l'Italia è pronta per l'ultima sfida del proprio girone di qualificazione agli ottavi di finale di Eurobasket 2015. E di fronte agli azzurri ci sarà la Serbia, che finora questo girone lo ha dominato con vittorie di autorità e carattere. I due trascinatori delle rispettive nazionali hanno diverse cose in comune. Sono entrambi delle ali, giocheranno entrambi in NBA e in formazioni della Western Conference, portano la casacca numero 8 in nazionale e possono essere descritti con un semplice aggettivo: dominanti. Da una parte Danilo Gallinari, dall'altra Nemanja Bjelica. Pronti a servire un grande spettacolo e a far divertire i rispettivi tifosi e tutti gli appassionati di basket nell'ultimo atto del girone B.

L'Europeo di Danilo Gallinari è stato per larghi tratti devastante, con giocate da artista rinascimentale miste a vere e proprie prove di forza contro avversari fisicamente più forti. Il tutto, a dispetto di un fisico che in passato lo ha tradito più di una volta. Ma il figlio di Vittorio, con la fame dei grandi giocatori che hanno dovuto lasciar passare tante grandi occasioni, si è preso in mano l'Italia e ha finora giocato quattro partite memorabili. Solo un grande giocatore come lui sa cancellare dalla sua mente, e da quella di compagni e tifosi, la delusione per quel libero sbagliato nel rush finale contro la Turchia, e lo ha fatto da campione. 22.8 punti di media a partita, con ben 8 rimbalzi e quasi tre assist per match. Il tutto condito da statistiche spaventose, come il 62.2% dal campo, il 38.5% da tre e i soli quattro tiri liberi sbagliati su 44 tentativi, frutto di otto falli e mezzo subiti in media. E nonostante possa sembrare strano, queste statistiche mostruose non dipingono al meglio l'apporto che il Gallo di Sant'Angelo Lodigiano ha fornito all'Italia nella corsa verso un posto agli ottavi.

Dall'altra parte, come detto, c'è Nemanja Bjelica, il quale ha vissuto un girone in leggero calo, anche se davvero in pochissimi se ne sono accorti. Il giocatore dei Minnesota Timberwolves si è imposto da vero padrone nel big-match contro la Spagna, con 24 punti, 10 rimbalzi, 4 assist e una prova al tiro da grande giocatore, al cospetto di grandi giocatori. Le esibizioni successive sono state, almeno sul piano realizzativo, decisamente inferiori, visto che nel complesso delle tre gare giocate dopo quella contro le Furie Rosse sono arrivati 27 punti, ma la cosa più importante nel gioco di Bjelica, per sè e per i suoi compagni, è l'apporto dato nella difesa del tabellone e nella possibilità di portare dei blocchi pesanti e dare la chance ai lunghi veri a disposizione di Djordjevic (Bjelica gioca da ala piccola, ndr) di trovare più spazio sotto canestro. La bravura del numero 8 serbo consiste soprattutto nel fatto di trovare sempre tiri ad alta percentuale: 32 conclusioni verso i canestri avversari, 18 quelle andate a bersaglio, con una frequenza di tiri da tre punti che è calata drasticamente, fino a non annotare nessun tentativo da fuori nella netta vittoria di ieri contro la Turchia.

Due grandi giocatori, forse i due migliori interpreti della prima fase di Eurobasket assieme a un principesco Pau Gasol e a un'altra ala, il turco Ersan Ilyasova. Non a caso, tutti facenti parte del durissimo gruppo B. Quello dominato, finora, dall'Italia di Gallinari e dalla Serbia di Bjelica.