L'Italia ha ribaltato l'umore dei propri sostenitori, e al tempo stesso ha lanciato un messaggio ai rivali ancora in corsa per Eurobasket 2015: "Per le medaglie ci saremmo anche noi". Intanto, con la doppia straordinaria vittoria contro Spagna e Germania, diverse nella forma e nel contenuto ma non nella sostanza, la compagine di coach Simone Pianigiani si è conquistata un diritto che, dopo le prime due uscite nella rassegna continentale, sembrava solo una chimera. Gli azzurri, infatti, oggi potranno giocarsi addirittura il primo posto nel girone B con la sfida di lusso contro la Serbia, una delle poche squadre ad aver convinto fino in fondo in queste prime quattro partite giocate.

La nazionale azzurra ha finalmente sfoderato le armi che tutti gli appassionati si aspettavano di vedere. Non solo il talento cristallino dei propri giocatori più forti, con un Gallinari che ha trascinato a suon di canestri ad alto coefficente di difficoltà e di caterve di tiri liberi, oppure con un Belinelli autore di triple dal peso specifico clamoroso. L'Italia è diventata finalmente una squadra fatta e finita, che lotta su ogni singolo pallone e può persino permettersi delle pause nel corso di una singola partita, com'è accaduto, ad esempio, nel terzo quarto del match contro la Germania. La difesa di squadra è finalmente entrata nel DNA azzurro, e lo si è visto nell'ultimo periodo e soprattutto nell'overtime contro i tedeschi, anche se il metro arbitrale ha visto, almeno fino ad ora, diversi fischi particolarmente fiscali che, sempre limitatamente al match di ieri, ha condannato giocatori come Bargnani e Gentile a uscire per falli.

A differenza degli ultimi due match, in ogni caso, l'Italia entrerà nella Mercedes Benz Arena di Berlino senza grossi assilli di risultato, e probabilmente con l'intenzione, da parte di Pianigiani, di allargare di più le rotazioni e dare spazio a chi ne ha avuto poco o nulla nei primi quattro incontri. Lo starting five, in ogni caso, resta indiscutibile: Cinciarini da playmaker, Belinelli e Gentile da esterni, Gallinari da ala forte e il ritrovato Bargnani da centro. E l'intenzione di giocare senza pressioni e con la possibilità di concedere tanti minuti di riposo ai 'big' trapela dalle parole espresse dal coach dopo la vittoria sulla Germania: "Contro la Serbia giochiamo sapendo che possiamo arrivare al primo posto ma avremo anche una certa serenità visto che anche da terzi avremo il vantaggio di un giorno di riposo in più visto che saremo in campo domenica".

Anche perchè la Serbia è una delle squadre più forti dell'intero Europeo, e provare a condurre una gara alla pari, pur sapendo di non avere il serbatoio del tutto pieno, rischia di diventare qualcosa di deleterio sul lungo periodo. La compagine guidata da Sasha Djordjevic, uno dei giocatori più amati nel nostro campionato negli Anni 90, può contare su un roster decisamente ampio che punta fortemente sul talento di Nemanja Bjelica, sulla visione di gioco del magnifico Milos Teodosic, sulla mano calda di Nikola Kalinic e sul fisico massiccio di Miroslav Raduljica, oltre che sul contributo dalla panchina di Zoran Erceg e Nemanja Nedovic. Lo starting five serbo dovrebbe prevedere la presenza del playmaker del CSKA Mosca, con Bogdanovic e Stefan Markovic nel ruolo di esterni, mentre sotto canestro dovrebbe toccare ancora all'ala forte del Fenerbahce e a Ognjen Kuzmic, che si alterna con il futuro compagno al Panathinaikos.