Dopo il giorno di riposo, si torna a fare sul serio alla Mercedes Benz Arena di Berlino. Bisogna portare avanti il percorso di qualificazione al prossimo turno di Eurobasket 2015, e nella gara che chiuderà il programma di giornata si troveranno di fronte l'Italia e la Spagna, per quella che è a tutti gli effetti una classica del basket europeo. Una partita che evoca un doppio dolce ricordo per i tifosi italiani: la sfida contro gli iberici fu quella che regalò all'Italia di Myers, Meneghin e di coach Tanjevic l'alloro continentale nel 1999, ma fu anche quella più bella giocata dagli azzurri agli Europei del 2013, quelli delle cinque vittorie consecutive nella prima fase ma anche della grande delusione per ciò che poteva essere e non è stato. Oggi, dunque, bisogna far valere la regola del "non c'è il due senza il tre".

E l'Italia ringrazia la composizione del calendario per aver goduto di un giorno per mettere a posto le idee e raccogliere energie preziose, dopo due partite chiuse in volata all'esordio nella rassegna continentale. E con l'assenza, certificata e resa ufficiale, di Gigi Datome era necessario che gli altri big a disposizione di Simone Pianigiani tirassero un po' il fiato in vista del ciclo infernale dei prossimi giorni, visto che, dopo il match contro la Spagna, al cospetto di Gallinari e compagni si presenteranno prima i padroni di casa della Germania e poi la Serbia, autentica dominatrice del gruppo B in avvio. Proprio il giocatore di Sant'Angelo Lodigiano ha dimostrato di potersi adattare alla grande a tutte le situazioni di gioco: quando la squadra ha avuto bisogno dei suoi punti, come contro la Turchia non si è fatto pregare, così come quando c'è stato bisogno del suo apporto a rimbalzo, ne sono arrivati dieci contro l'Islanda.

Dall'altra parte, la Spagna potrebbe aver maledetto il giorno di sosta, visto che il ritmo trovato nella sfida contro la Turchia, dominata dall'inizio alla fine, sembrava essere quello giusto. Contro gli uomini di Ataman, evidentemente sfiancati dal match contro gli azzurri, le Furie Rosse sono state straordinarie per percentuale al tiro (63,5% dal campo e 57% da tre punti), si sono passate la palla molto bene, come testimoniano i 24 assist di squadra, e hanno controllato bene a rimbalzo, dimostrando nei primi tre quarti di gara una fame e una rabbia agonistica che ha ricordato la squadra che fu argento olimpico a Londra, pur con evidenti differenze di organico.

Proprio Pianigiani, in conferenza stampa, ha presentato così la partita, esordendo con la reazione al forfait di Datome e al dubbio sulla presenza di Belinelli: "Non dobbiamo piangerci addosso ma anzi, dobbiamo vincerne altre due sapendo che in questo girone durissimo può succedere di tutto. Mi dispiace molto per Gigi perché questo Europeo, come aveva detto lui qualche giorno fa, lo aveva segnato in rosso nella sua carriera. Perdiamo un giocatore importante ma dobbiamo essere pronti e andare avanti con fiducia. Fino a questo momento abbiamo avuto difficoltà oggettive e siamo ad una sconfitta e una vittoria pur avendo perso un solo quarto sugli otto disputati. Contro la Turchia siamo stati sotto di 16 punti ma abbiamo avuto la forza di rientrare fino al -2. Ieri abbiamo vinto contro una squadra atipica, nonostante ciò che ci è capitato e con le scorie della sconfitta precedente. Ora ci aspetta la Spagna, la formazione più forte del girone a mio avviso e destinata a crescere durante la manifestazione".

Già, l'assenza di Datome potrebbe diventare un problema nell'ampiezza delle rotazioni, ma Pianigiani sa il potenziale che ha in mano. Contro una squadra completa sia sugli esterni che tra i lunghi, ma forse poco profonda in termini di roster, non sembrano esserci dubbi sullo starting five: con Cinciarini, Gentile, Gallinari e Cusin ci sarà Belinelli, se sarà in condizione, altrimenti potrebbe esserci spazio per Aradori già dalla palla a due. E in condizioni così critiche, in cui Bargnani e Hackett rivestiranno un ruolo ancor più importante, minuti in più potrebbero arrivare per Polonara, utile nei cambi difensivi ma anche per la varietà della soluzioni offensive nelle sue mani, ma anche per Della Valle, mai utilizzato finora e pronto, almeno sul piano mentale, per un grande esordio. Dall'altra parte, Scariolo ha già in mente il suo quintetto, composto da Llull, Rudy Fernandez, Ribas, Mirotic e Pau Gasol, con gente come Sergio Rodriguez e San Emeterio pronti ad uscire dalla panchina.