Da tanti addetti ai lavori questa potrebbe essere la finale che il 20 settembre si giocherà a Lille. Serbia-Spagna ha aperto col botto questi campionati europei.
La partita è stata abbastanza bruttina nel corso del primo tempo, dove le due squadre hanno segnato con il contagocce, decisivo è stato il lasso di tempo a cavallo tra la fine del secondo quarto e l'inizio del terzo dove uno scatenato Nedovic (ex Warriors) ha permesso alla Serbia di rimanere attaccata alla partita grazie ad un personale parziale di 8-0 (due triple in rapida serie); nel secondo tempo è invece salito in cattedra Bjelica che ha letteralmente spaccato la gara in due e che, con due triple negli ultimi minuti del periodo finale (seguiti da una bomba di Bogdanovic), ha deciso l'incontro.
Quella che si è vista in campo è solamente lontana parente della Spagna vista negli ultimi anni e sembra proprio che il ricambio generazionale non sia come si sperava: Pau Gasol è l'ultimo ad arrendersi ma non basta ad arginare la furia dei giocatori serbi. Il quintetto titolare è composto per 3/5 da giocatori del Real Madrid ma non si è assolutamente vista la chimica che si è respirata nelle ultime stagioni in maglia blanca: Rudy Fernandez non ha demeritato con 10 punti e alcune azioni degne di nota, Llull e Rodriguez invece hanno subito terribilmente i piccoli avversari andando spesso sotto.
E' mancato all'appello Nikola Mirotic, tanto atteso per la sua prima apparizione in una competizione con la nazionale maggiore, che ha faticato ad entrare in ritmo in attacco con un pessimo 3 su 10 dal campo, nonostante abbia difeso bene, strappando anche 10 rimbalzi. Dalla panchina una grossa mano l'hanno data Felipe Reyes, veterano di questa nazionale (13 punti per lui) e Pau Ribas, neo acquisto del Barcellona, che ha tenuto a galla i suoi con qualche tiro dalla lunga distanza. Sergio Scariolo dovrà però pretendere molto di più dai suoi se vorrà arrivare ad ottenere il pass per Rio.
La Serbia ha dimostrato anche stasera di essere una macchina da guerra con tante bocche da fuoco, guidate da un Nemanja Bjelica sontuoso da entrambe le parti del campo; la cosa che più sorprende vedendo giocare questa nazionale è la dimensione che squadra ha assunto dall'arrivo di Djordjevic: ognuno ha il suo compito e ognuno conosce la parte che deve avere per questa selezione. Eccezionale è stato anche l'apporto dalla panchina, in una serata in cui le due guardie, Markovic e Teodosic, hanno svolto il compitino giusto per arrivare alla sufficienza: fantastica la prova di Nedovic che ha spezzato la gara con una serie di canestri e ottimo l'apporto dei vari Raduljca, Erceg e Bogdanovic.
Domani ci sarà la possibilità di riscattarsi per la Spagna e di continuare sulla buona strada per la Serbia: vedremo come proseguirà il cammino delle due formazioni.