Aspirante chitarrista. Così si racconta lo stesso Gigi Datome sul suo profilo Twitter. Perché Gigione da Olbia è rimasto lo stesso ragazzo di quando andava a vedere gli allenamenti del Santa Croce, la squadra di basket della sua città, di proprietà del padre. Nonostante la sua esperienza in NBA non sia stata del tutto soddisfacente per la prossima ala piccola del Fenerbahce c’è da far suonare la banda azzurra sui parquet franco-tedeschi nell’imminente Campionato Europeo. Per la rockstar sarda sarà la quarta manifestazione continentale e Datome la vivrà nuovamente da capitano della Nazionale di Pianigiani.
Due anni fa, nell’edizione slovena del torneo, i 25 punti di Datome (career-high in Nazionale) nella gara d’esordio degli Azzurri erano stati il preludio ad un girone perfetto. Cinque vittorie in altrettante gare prima dell’eliminazione ai quarti per mano della Lituania che spezzò il sogno italiano. Per Gigi fu ugualmente un Europeo da ricordare dopo una stagione da leader a Roma in maglia Virtus, con la finale playoff contro Siena, al termine della competizione arriverà la chiamata da Detroit. “Jesus has come to save us!”, disse Andre Drummond in un divertente filmato nel quale si vede Datome con la sua solita lunga chioma alle spalle dell’americano. In realtà Gigi non riuscirà a salvare Detroit da un’annata fallimentare, condita anche da un infortunio al suo arrivo negli States e ben presto si ritroverà ai margini dei Pistons. Nel gennaio successivo passa a Boston dove centra il traguardo dei playoffs e riesce a ritagliarsi uno spazio importante nel roster. “E’ uno dei migliori tiratori che abbia mai visto”, dichiarerà Brad Stevens, coach dei Celtics.
PRO – Leader. Semplicemente un leader. Questa la caratteristica principale che ha portato Datome da Olbia fino ai vertici del basket mondiale. E’ stato lui a ridare la luce dopo anni bui a Roma e alla Virtus, portandola a giocare le finali playoffs contro Siena (perse, ma questa è un’altra storia) e sarà lui a guidare la Nazionale probabilmente più ricca di talento degli ultimi 15 anni all’Europeo. Gigi è uno di quelli che non si arrende mai e che spesso è in grado di trovare il tiro decisivo. Le sue triple sono spesso state fondamentali nei momenti chiave della cavalcata virtussina. Stop, arresto, tiro: Datome da 3. Una sentenza.
CONTRO – Gli infortuni che spesso lo stanno penalizzando negli ultimi anni. Nella gara contro la Slovenia della settimana scorsa ha dovuto abbandonare il parquet in anticipo però la risonanza magnetica ha escluso lesioni per il capitano azzurro. L’affaticamento muscolare potrebbe tenerlo fuori -o comunque con minutaggio ridotto- nella gara d’esordio. Altra incognita può essere la tenuta fisica in un torneo a ritmo elevato come quello continentale dopo due stagioni made in USA con scarso minutaggio. Però scommettiamo che Gigi saprà tirare fuori tutto quello che ha per metterlo al servizio della squadra di Pianigiani. Sperando che Datome possa suonarci l’inno nazionale con la sua chitarra dal tetto d’Europa.