Un giorno di riposo, e forse è già troppo: "batti il ferro finché è caldo" si dice e quando vinci a 14 secondi dalla fine è a dir poco bollente. L'Italia di Sacripanti torna così a dar spettacolo sul parquet di Lignano, davanti la Serbia, tra le favorite al titolo, e un girone ancora più tosto del precedente.
La partita contro la Francia avrà certamente lasciato negli azzurri qualcosa: adrenalina, fame di punti, voglia di riscatto. E magari quella di fare punteggi un po' più abbondanti, dato che finora si è andati poche volte oltre i 60, cosa che con Laquintana e Fortecchio si potrebbe fare alla grande. Ma ci sono anche Zilli, Vencato, gente che può ancora mostrare di più.
Il terzo posto nella prima fase è un "bene, ma non benissimo", lo abbiamo capito da quei dì con Bosnia e Belgio, ma c'è tempo: il nuovo Girone E ha squadre che dicono tanto ma non imbattili, a partire dalla stessa Francia.
Ecco allora la Serbia, uscita prima dal B con 8 punti, Israele con 7 e Lettonia con 6; poi la nostra conoscenza belga, a pari punti con i transalpini (7).
Sarà un turno con squadre salite tutte, almeno una volta, sul podio, l'ultima la Serbia l'anno scorso come terza, sconfiggendo la Croazia 79-66. E la sfida con la Lettonia per gli azzurri ricorda la finale vinta 67-60 a Tallinn nel 2013, mentre Israele non vede una medaglia dal 2004, quando si piazzò seconda alle spalle della Slovenia (66-61) a Brno. Scenario inedito per il Belgio, mai arrivato tra le prime quattro nel torneo.
Il calendario d'inferno per gli azzurri ricomincia subito, quindi, sperando che nel giorno di riposo coach Sacripanti sia riuscito a cambiare le pedine che non hanno funzionato finora. L'unica cosa certa è che servirà più grinta e lucidità, qualità indispensabili per sperare di superare anche questa difficile prova. Ma una cosa per volta, prima la Serbia: l'Italia aspetta ancora il battesimo di una vera stella protagonista.