"Il basket ha una certa importanza qui in Tunisia, non è lo sport principale ma ha comunque una certa rilevanza. È un grandissimo onore rappresentare la Tunisia in questa edizione del Campionato mondiale". Sono queste le prime parole di Younes Saidani, stella della nazionale tunisina (anche se nato in Germania), che fa capire sin da subito tutta la sua determinazione e la sua voglia di fare bene a questo appuntamento.
La partecipazione al Mondiale, arrivata grazie al secondo posto nello scorso Afrobasket u18, sarà il terzo gettone di presenza per il giocatore tunisino , he prima ha disputato anche l'Afrochampionship u16 del 2013, dove ha viaggiato a 11.2 punti, 6.5 rimbalzi e 1.5 assist di media fermandosi al cospetto dell'Angola in semifinale, e l'Afrobasket championship U18 del 2014, dove ha solo sfiorato il titolo (perso in finale contro l'Egitto) con i suoi 8 punti e 5 rimbalzi di media.
Una storia curiosa la sua, infatti il giovane Younes si è avvicinato al mondo cestistico tunisino solo nell'estate del 2012 solamente per puro caso: infatti, mentre era in vacanza con la sua famiglia in Tunisia, fece qualche allenamento con un club locale e l'allenatore, accorgendosi delle sue capacità, lo segnalò immediatamente al coach della selezione nazionale. Il tutto si concretizzo all'inizio della stagione 2012-13, quando Saidani ricevette una convocazione ufficiale da parte della federazione tunisina, la quale lo invitava ad una sorta di test. Risultato? il ragazzo fece colpo sullo staff tunisino, che decise di convocarlo immediatamente per la spedizione in Madagascar per l'Afrobasket u16, dove la selezione tunisina si fermò alle porte della semifinale al cospetto dell'Angola. Nonostante ciò, il destino ha riservato a Younes e ai suoi compagni una seconda possibilità nel corso dell'ultimo Afrobasket U18, dove la nazionale nordafricana si prende una bella rivincita battendo la stessa Angola in semifinale e conquistando un posto per il Mondiale U19.
Così Saidani ricorda la grande vittoria dello scorso anno, dove contribui al successo con 2 punti e 7 rimbalzi in ben 40 minuti di gioco: "C'erano altri 5 ragazzi che erano reduci da quella selezione U16, la quale perse contro l'Angola; perciò è stata una grande soddisfazione riuscire ad eliminarli. È stata una partita davvero pazzesca, la più importante di tutta la competizione". Nonostante ciò, il sogno tunisino non si è realizzato del tutto, infatti la squadra di Saudani è stata "asfaltata" in finale dai pari età dell'Egitto (vittoriosi con il punteggio di 80-69); così il giovane giocatore spiega la debacle: "La sconfitta e il divario sono stati molto più ampi di quello che ci saremmo aspettati. Tutto sommato abbiamo giocato una buona partita, ma le energie ci hanno abbandonato nell'ultimo quarto. Io e un altro paio di ragazzi avevamo giocato ben quaranta minuti il giorno prima contro l'Angola, perciò probabilmente eravamo troppo stanchi."
Adesso, però, l'obiettivo è quello di dare il massimo e arrivare il più lontano possibile in una competizione dal sapore particolare, dove la Tunisia dovrà fare i conti con l'Italia, l'Australia e il Canada. Ecco le sue parole sul girone eliminatorio: "L'Australia è una grande potenza nel basket giovanile. Loro hanno dato del grande filo da torcere agli Usa nella finale dell'ultimo Mondiale U17 (vinto proprio dagli Statunitensi per 99-92), perciò sarà un girone particolarmente ostico. Nonostante ciò, noi siamo qui per dare il meglio di noi stessi e non avrà importanza contro chi giocheremo, anche se nutriamo molto rispetto." Saudani continua la sua intervista parlando della sua squadra, molto motivata in vista del grande evento: "Noi siamo una squadra particolarmente unito e il fatto di rappresentare un'intera nazione è qualcosa di unico per noi. È stato così nell'Afrobasket Championship e lo sarà anche nel Mondiale, anche se la pressione sarà molta di più."
Ma il mondo della pallacanestro non è il solo per Saudani, infatti dopo essersi diplomato in Germania ha deciso di andare avanti con gli studi e di entrare ad Oxford per studiare Filosofia, Politica ed Economia. Non a caso, alla domanda su quale fosse la cosa più importante di questa esperienza mondiale lui ha risposto così: "Solo essere insieme a gente che ha avuto grande successo nel proprio paese e potermi confrontare con loro è già un grande traguardo." Insomma un ragazzo molto umile, che però ha tutta la voglia e la determinazione di lasciare un segno indelebile nella storia del Mondiale U19 e del basket tunisino, sdebitandosi per la grande opportunità concessagli.