Predestinati. La Final Four di Indianapolis comincia a prendere forma: dopo Wisconsin c'è anche Kentucky. Gli Wildcats centrano la vittoria numero 38, a fronte di zero sconfitte, in stagione, e battono tra tantissime difficoltà una Notre Dame che più di quanto ha fatto non poteva realmente fare. Alla fine sono decisivi due liberi, al termine di una partita incredibilmente equilibrata, decisa solamente nel finale, dove ha vinto la più forte. E non solo tra quelle in campo stasera.
Regna l'equilibrio sin da subito, perchè se Kentucky è un'armata invincibile, Notre Dame ha gli attributi, aspetto non indifferente nel torneo: l'uomo chiave è subito Zach Auguste, capace di contenere difensivamente, nei limiti del possibile, l'attacco straripante di UK, che costruisce il suo attacco tramite i palloni in area, tant'è che alla fine della partita risultano essere solamente 8 i tentativi da tre punti degli Wildcats. Il fattore in più a cui si affida Calipari per trovare punti è Karl-Anthony Towns, che padroneggia in post basso, dando vita a un gran duello proprio con Auguste. Per il probabile numero 2 del prossimo draft sono 25 al termine.
Il secondo tempo si apre proprio con il 30 di Notre Dame in una specie di trance agonistica: è l'unico che in quanto a stazza può giocarsela con le torri avversarie, e lo fa meravigliosamente, chiudendo la sua partita con 20 punti. Lo strappo alla gara lo provano a dare Vasturia e Connaughton, che mettono gli Irish avanti di 4, prima che Lyles e Harrison riportino sotto i Wildcats. La seconda tripla in transizione di Vasturia comincia a fare tremare le gambe a Calipari e ai suoi giocatori, sotto di 6 a 6.10, e il fatto che gli avversari ribattano colpo su colpo fa temere ancora peggio. Ci si aggrappa al talento di Towns e ai due Harrison, che provano a entrare in partita nel finale.
Ci riesce benissimo Aaron, che mette la tripla da 8 metri che vale il sorpasso per Kentucky, 64-63 a 3.10 dal termine, ma Jerian Grant non ci sta e risponde con la stessa moneta. Ci pensa Towns in post a ristabilire la parità, e alla fine, dopo una gran difesa di Cauley-Stein, ci pensa Andrew Harrison dalla lunetta, con il sangue freddissimo, a mettere gli Wildcats avanti, per il 68-66 finale che manda Kentucky a Indianapolis, obiettivo Final Four, forti di un 38-0 che lascia poche discussioni.