Il Brasile si vendica dei cugini - rivali dell'Argentina, che li avevano eliminati nelle ultime due sfide, e li battono uscendo alla distanza sfruttando la maggiore freschezza e lucidità fisica, dopo un migliore primo tempo argentino. Scola, decisivo quattro anni fa con 37 punti, stecca completamente la gara, complice forse, le poche rotazioni della rosa di Lamas, che ha spremuto i suoi uomini anche nella fase a gironi. Proprio le maggiori rotazioni e la panchina brasiliana hanno fatto la differenza. Brasile che incontrerà la Serbia nei quarti di finale, mercoledì sera.
Partita che ci si aspettava bella e scoppiettante, e nel primo quarto le attese non sono state deluse. Pochi i tentativi di fuga da entrambe le parti nei primi cinque minuti, con i brasiliani che si affidano a Leandrinho e Nenè (4 a testa). Dall’altra grande inizio di Nocioni, Prigioni e Campazzo, che realizzano 12 dei primi 15 punti dell’albiceleste : 15-13. Da quel momento è un assolo di Pablo Prigioni (3/3 da tre nel quarto), che con due missili dalla distanza scava il primo solco della serata : +8 e massimo vantaggio Argentina. Nonostante l’1/6 dal campo, Luis Scola è decisivo in attacco per i suoi, grazie alla presenza a rimbalzo e ai ribaltamenti per le triple dei compagni dal perimetro (3 rimbalzi e 3 assist).
L’albiceleste (in completo Blu notte) vuole controllare i ritmi dell’azione, rallentandoli e abbassando il numero dei possessi, mentre i brasiliani provano a correre maggiormente in contropiede. Break verdeoro di 5-0 entrando nella seconda frazione, ma ancora Prigioni, questa volta da due, poi Scola, primo canestro della gara, rimandano il Brasile sotto di sette : 18-25. Arriva la carica dei brasiliani. A suonarla è l’ex virtussino Guillerme Giovannoni, che mette a segno 7 punti in 5 minuti con 2/2 dalla distanza (di cui uno con fallo). Dopo un canestro di Campazzo, il Brasile torna sotto di due grazie a tre liberi, due di Taylor e uno di Splitter. E’ Leo Gutierrez a spezzare il ritmo ai carioca con una bomba da 8 metri. La gara vive di piccoli strappi, ma il protagonista assoluto è sempre Pablo Prigioni, chirurgico ogni volta che alza la mano : arriva a quota quindici con due liberi e un arresto e tiro dalla distanza. Garcia e Leandrinho Barbosa, riportano i brasiliani sul -3 di fine periodo : 33-36.
Polveri bagnate al ritorno in campo. Il punteggio non cambia fino al jumper dalla distanza di Marquinhos, preludio all'allungo carioca. Brasile che chiude perfettamente l’area, non concedendo facili penetrazioni a Campazzo, mentre Scola continua a litigare col canestro (1/7 da due e 0/4 ai liberi). I verdeoro ne approfittano per mettere di nuovo la testa avanti, dopo circa venti minuti di distanza dall’ultimo vantaggio : il layup del +1 è di Tiago Splitter. Due giochi da tre punti brasiliani costano carissimo all’albiceleste : -4 sul 42-38, ma ben più grave è il quarto fallo di Pablo Prigioni. Argentina che subisce il colpo. 6-0 di parziale con 4 di Varejao e un arresto e tiro di Barbosa. Al cuore di Campazzo, risponde Neto. La partita è bellissima, e l’Argentina si riporta sotto con due liberi di Scola e la tripla del redivivo Hermann. Il Brasile, domina a rimbalzo e la differenza fisica si fa sentire, consentendo ai verdeoro di scappare nel punteggio : 57-47 con la tripla di Marquinhos ad un minuto dall'ultima sirena.
Il Brasile dimostra di avere maggiori rotazioni dalla panchina, sfruttando la maggiore freschezza atletica per aumentare i ritmi e la stanchezza degli uomini cardine argentini che sembrano molto affaticati. L'Argentina fatica troppo in attacco nei primi tre minuti dell'ultima frazione ed in difesa le maglie si allargano. La fuga brasiliana è inevitabile : 7-0 con Splitter, Neto e la tripla, ancora, di Marquinhos (13 punti e 7 rimbalzi). La squadra di coach Lamas però non molla mai. Le ultime speranze sono affidate alle due triple di seguito di Safar che ridanno un minimo di speranza. Il Brasile non si scompone e non perde ritmo e fiducia in attacco : jumper di Nenè, sei punti di Neto e la tripla, decisiva, di Garcia, suonano come un ko tecnico a favore della squadra di Ruben Magnano. Il parziale recita 11-0 e nuovo massimo vantaggio sul +20, 75-55 a quattro minuti dalla fine. L'albiceleste molla la presa e crolla definitivamente sotto i colpi di Neto, 22 anni, autore di una prestazione clamorosa da 21 punti. Safar ne mette 10 nel solo ultimo quarto ma non sono sufficienti per rimettere in discussione una gara che si è chiusa a cavallo tra terzo e quarto periodo. Il +20 finale certifica la supremazia verdeoro : 85-65. All'Argentina mancano soprattuto i punti di Luis Scola che chiude con soli 9 punti e 2/10 dal campo.
Termina così la due giorni di ottavi di finale. Poche le sorprese, tante le conferme, come quella brasiliana di questa sera. Il quadro dei quarti di finale si compone così : Lituania - Turchia, Slovenia - Usa, Serbia - Brasile e Spagna - Francia. Gli ottavi ci hanno riservato tante emozioni, ma il meglio deve ancora venire.