Ci siamo. Inizia la fase ad eliminazione diretta. La carovana del basket Mondiale si sposta dalle quattro città che l’hanno accompagnata nella fase a gironi alle due che vedranno le ultime sedici squadre scendere in campo, affrontandosi nelle partite da dentro o fuori : Madrid e Barcellona. Iniziano gli ottavi, iniziano gli incontri senza domani. Se vinci si prosegue, se perdi torni a casa. La fase più bella ed emozionante, quella più dura per i tifosi e per la pressione che accompagna le favorite di ogni singola sfida. Nelle gare ad eliminazione diretta conta ogni minimo dettaglio, ogni singolo possesso, offensivo come difensivo. Proprio per questo il livello di attenzione e di gioco, deve essere massimale in qualsiasi delle sedici pretendenti al trono.
Passiamo al programma : otto gare, divise in due giorni e due città. Quest’oggi vi presentiamo le prime quattro sfide, stessa cosa domani, per le altre quattro. Il programma odierno apre i battenti alle ore 16 con gli Stati Uniti di coach Krzyzewski, che affronterà il Messico a Barcellona. A seguire Francia – Croazia, uno dei due derby europei degli ottavi, a Madrid; si torna a Barcellona alle 20 con Repubblica Dominicana – Slovenia, per poi chiudere la giornata con Spagna – Senegal alle 22 circa, nella capitale spagnola. Rispetto al calendario di domani, le gare di oggi appaiono, in teoria, più facili sulla carta per le favorite. Usa, Slovenia e Spagna non dovrebbero aver problemi a superare le dirette rivali. Più equilibrato sicuramente il secondo ottavo di giornata tra Francia e Croazia.
Usa - Messico (Barcellona ore 16) :
Nel primo ottavo di finale di giornata, i campioni uscenti degli Stati Uniti d’America affrontano la vincente degli ultimi campionati della zona americana del Messico. Gli Usa sono a caccia dell’impresa che non è mai riuscita nella loro storia ai Mondiali : vincere due volte di seguito la maggiore competizione intercontinentale. Ci proverà con la squadra più giovane mai portata ai campionati, la più giovane anche del lotto della competizione di quest’anno.
La squadra di coach K, si è qualificata primi nel girone di Bilbao, superando Finlandia, Turchia, Nuova Zelanda, Repubblica Dominicana ed infine Ucraina, con una media di 33 punti di scarto per vittoria. Nonostante le cinque vittorie ed i margini larghi con le quali sono state conseguite, gli Stati Uniti non hanno convinto del tutto. I problemi ad affrontare le difese schierate di Turchia ed Ucraina, che hanno alternato anche la difesa a zona, hanno fatto emergere i soliti problemi degli americani quando escono dai confini della loro patria.
Il Messico alla vigilia era accreditato del quarto posto nel girone D, e così è stato. L’Angola, vincendo contro la Korea aveva messo in dubbio la presenza della tricolor agli ottavi, ma grazie alla vittoria in scioltezza nello scontro diretto, il pericolo eliminazione è stato evitato. Oltre alla vittoria con Angola è arrivata infine anche quella contro la cenerentola Korea.
Gli Usa hanno dimostrato di saper correre, e bene, in contropiede, e di poter dare spettacolo anche a difesa schierata con pick & roll e alley oop anche nelle situazioni di gara più controverse. Kenneth Faried è stato il giocatore che ha avuto, assieme ad Anthony Davis, l’impatto maggiore sul torneo. 14 di media per “the Manimal” in quasi 22 minuti sul parquet, tirando addirittura con l’80% dal campo (la maggior parte dei suoi tiri sono schiacciate). Dominante anche a rimbalzo, 8 a partita.
Il Messico dovrà cercare di rallentare i ritmi che imporranno gli americani, alternando difese a uomo a quelle a zona che potrebbero infastidirli. L’obiettivo del loro Mondiale è stato già raggiunto con la qualificazione agli ottavi, ma la possibilità di uno scalpo importantissimo, anche se quasi proibitivo, fa gola. Ayon, mvp degli ultimi campionati americani lo scorso anno, viaggia a 16 punti e 7.5 rimbalzi a partita. Cruz e il "birito" Hernandez le altre punte della squadra di Valdeolmillos.
Francia - Croazia (Madrid ore 18)
Probabilmente la gara più avvincente ed equilibrata di giornata. Entrambe vengono dall’eliminazione in ottavi della scorsa edizione : i “bleus” persero dai padroni di casa della Turchia, futuri finalisti, mentre la Croazia perse in un finale thrilling contro i “cugini” serbi. La Francia, però, viene dalla vittoria dell’Europeo dello scorso anno, mentre la Croazia è arrivata quarta. Rispetto alla squadra di un anno fa, Collet deve fare a meno della stella più lucente : Tony Parker.
Nonostante la dolorosa assenza, i francesi sono riusciti ad emergere e sorprendere nel proprio girone, classificandosi terzi dietro Spagna e Brasile (bellissima la sfida con i verdeoro), e precedendo la Serbia. Diaw è la chioccia di un gruppo che può contare su Batum e Diot sugli esterni, ed un sorprendente Lauvergne sotto le plance.
La Croazia, invece, è arrivata seconda dietro la Grecia. Nonostante il secondo posto, non ha mai convinto più di tanto, dimostrando di avere problemi di personalità nei momenti chiave della gara. La sconfitta contro il Senegal ne è la prova. La squadra di Repesa è si giovane, ma dotata di grandi talenti, ai quali però manca ancora la necessaria esperienza in campo internazionale : Bojan Bogdanovic, Simon e Lafayette sono i frombolieri dal perimetro, mentre sotto canestro, Saric ha confermato di essere uno dei migliori giovani del panorama Europeo (13 e 7 rimbalzi a gara).
Slovenia - Repubblica Dominicana (Barcellona ore 20)
Una delle sorprese del torneo è senza ombra di dubbio la Repubblica Dominicana di Francisco Garcia. L’ala degli Houston Rockets è riuscita nell’impresa di trascinare la sua modesta nazionale alla qualificazione agli ottavi di finale. Nonostante la sconfitta di 10 contro l’Ucraina, le due vittorie contro Finlandia e Nuova Zelanda hanno permesso ai dominicani di guadagnarsi l’accesso alla fase successiva.
Come detto, Francisco Garcia è il mattatore e il faro della squadra, oltre ad essere uno dei migliori marcatori del torneo. Più di venti punti di media a sera hanno fatto di lui l’osservato numero uno della difesa slovena, che non potrà abbassare l’attenzione per tutta la durata della gara. Nonostante qualche problemino fisico accusato nella sfida agli Stati Uniti, dovrebbe farcela a scendere in campo.
La Slovenia ha dominato il suo girone, ma nel momento migliore, si è spenta, concedendo alla Lituania la possibilità di vincere l’ultima partita che decideva il primo posto. Nonostante un vantaggio di quasi 10 punti, nell’ultimo quarto gli uomini di Jure Zdovc non hanno mai segnato nei primi 9 minuti, permettendo alla Lituania di tornare in partita e vincere la gara. Proprio l’affidabilità nell’ultimo quarto rappresenta il tarlo maggiore per l’allenatore sloveno. Già nella gara d’apertura contro l’Australia, i suoi avevano dimostrato di non saper gestire il vantaggio nel migliore dei modi.
I fratelli Dragic, con Goran in testa, sono le stelle della squadra. Nonostante i ritiri di Nachbar e Lakovic dalla nazionale, l’infortunio di Erazem Lorbek e l’indisponibilità di Vidmar e Begic, gli sloveni stanno comunque disputando un ottimo Mondiale, trascinati dai quasi 20 punti di media di Goran Dragic.
Spagna - Senegal (Madrid ore 22)
Lo strapotere con il quale la Spagna si è liberata delle sue avversarie nel girone parla da solo. Se alla vigilia era accreditata dei favori del pronostico, del proprio girone come del titolo finale, non ci si aspettava tanta superiorità e cattiveria. Forse spinta dai prossimi ritiri delle sue stelle Gasol e Navarro, forse esaltati dalla presenza del pubblico amico, gli spagnoli hanno spazzato via con estrema facilità di Brasile, Francia e Serbia, rifilando venti punti di media a tutte e tre. Per non parlare delle passeggiate contro Iran ed Egitto.
Pau Gasol sembra tornato ai fasti di un tempo, facendo scendere qualche lacrima sul volto dei tifosi Lakers. 22 di media, 6 rimbalzi e una presenza fisica e mentale da leader incontrastato. Affiancato e spalleggiato al meglio da una squadra completa in tutto : dal fratello Marc ad Ibaka sotto canestro, come da Navarro a Rudy, passando per Llull, Rubio, Sergio Rodriguez sugli esterni. Orenga può dormire tranquillo.
Di fronte troverà la squadra rivelazione del torneo. Non tanto per come gioca, ma per la portata del successo che ha avuto la sua qualificazione : il Senegal di Gorgui Dieng. Seppure alla vigilia si pensava che la delegazione senegalese venisse in vacanza a questi Mondiali, il successo ai danni della Croazia di Repesa è stato forse il più bello ed emozionante della prima fase. L’ala dei Timberwolves sta confermando le sue immense doti fisiche, trascinando la squadra assieme al centro Ndiaye ad una qualificazione storica. 18 e 11, con quasi 4 stoppate a serata, le cifre del talento senegalese, che proverà a trascinare i suoi ad un’impresa che sembra impossibile.